Scrivo racconti e poesie. Leggo tutto e di tutto. Amo la musica. Vivo i miei anni intensamente. Inutile ma doveroso aggiungere che tutti i diritti dei racconti e delle poesie pubblicati a mio nome sono coperti da Copywrite e quindi di mia esclusiva proprietà. La riproduzione è vietata.
Dalla raccolta di poesie "Senza paura" edita da Aletti Editore
Noi Ti ricordi rivederci quella sera con le lacrime ed il cuore che tremava? La dolcezza dell'estate che cos'era con la nostra giovinezza che cantava! E lo sai quanti anni son passati quante strade quanta gente quanta vita? Io lo so: forse non ci siamo amati, ma ora si' e non sara' mai finita! Mi ricordero' per sempre che cos'è, anche se poco resta da aspettare ancora, la dolcezza di questi anni quieti e, nel crepuscolo di tutto, avere te.
Ho commesso errori enormi e piccoli sbagli, ma in quel
momento le scelte erano
quelle giudicate giuste. Ho dato la mia esistenza per
rendere accettabile quella di altri,
per anni non ho vissuto per me ed ho perso pezzi di vita, ma
sono orgogliosa di quello che ho dato, anche se mi sono fatta molto male. Con
una certa ironia dico sempre che almeno non conosco e non ho mai conosciuto la
noia di una vita passata lungo binari e percorsi monotoni.
E poiché, come si dice, ogni medaglia anche la più scassata
ha il suo rovescio, ora alla mia bella età mi sento pronta ad affrontare il
mondo intero!
Ho rinunciato a tanto, ma ho imparato molto ed in fondo,
visto il risultato, non mi sono persa niente.
L'ho lasciata
scorrere quando, giovane ragazza con una lunga strada davanti, avrei dovuto
afferrarla, aggrapparmi alla coda del destino e sfoderare tutta la grinta di un
aggressivo libero arbitrio che, forse, mi avrebbe portata lontano.
L' ho odiata quando all'improvviso quella strada si é
trasformata in un sentiero accidentato e ripido, senza uscita né fine; ho
combattuto fino allo stremo, ho sperato, pianto, imprecato contro quel destino
che mi si era rivoltato contro, mi aveva teso un terribile agguato per poi
ingoiarmi insieme al mio presunto libero arbitrio.
L'ho osservata, spettatrice risentita, nel vivere degli
altri: ho invidiato la tranquillità regalata ad alcuni, la fortuna capitata ad
altri, lo scorrere tranquillo dei giorni di chi si lamentava di niente, guitto
ingrato sul palcoscenico del destino.
Poi, finalmente, ho potuto sedermi in una momentanea bolla
di tranquillità, riunire pensieri fuggiti per paura o per rassegnazione e
guardarmi intorno con occhi divesi: gli occhi della maturità, della
consapevolezza, della gioia delle piccole cose.
Ho visto una vita che sapeva sorridere, una natura
sorprendente, un destino piu' malleabile, piu’ disposto, perché io gli avevo
aperto la porta, a parlarmi serenamente.
L'ho scoperta tardi, questa vita che ora mi dona sensazioni
e sentimenti dimenticati, che mi fa pensare ad un suo risarcimento per tutti
gli anni disperati e non vissuti, che mi ha dato il coraggio, pur rimanendo al
mio posto, di cambiare le prospettive della mia esistenza ed anche me stessa.
Ora so che le belle
parole non servono, i buoni propositi lasciano solo il tempo impiegato ad
esprimerli, le definizioni, le esperienze altrui, le generalizzazioni
filosofiche sono solo aria, perché la vita é diversa per ciascuno, il destino
agisce in modo imprevedibile e nessuno puo' insegnarci a vivere.
Ma so anche che riprendersi la vita si puo', si puo'
continuare ad amare, cose o persone, animali o passioni, l'importante é
imparare a conoscere sè stessi ed andare avanti, qualsiasi sia il tipo di
strada che ci si trova a percorrere, l'importante è vivere!
Alla donna che ogni giorno si preoccupa per me, che mi
telefona ogni momento per avere e dare consigli, per discutere di ogni cosa,
per piangere e per ridere.
Alla ragazza che é stata e che continua e continuerà ad
essere: quella ragazza che sa ancora illudersi mentre affronta da guerriera la
realtà che non le é amica.
Alla bambina che fu: con la vocetta sottile, gli occhioni
verdi sgranati, la manina nella mia e la fiducia assoluta nella famiglia che le
stava intorno e negli amici che l'avrebbero abbandonata per crescere.
All'anima spensierata che con me canta a squarciagola
vecchie canzoni, finestrini abbassati contachilometri da non guardare, vivendo
momenti di felicità pura.
All'anima tormentata che troppo ha visto e troppo ha
vissuto, che a volte trova pace ed a volte si nasconde al mondo.
Dedicato a cio' che mi é riuscito meglio, alla persona piu'
importante della mia vita.
Oggi il tempo non sa, contrariamente a ieri, se aprire le porte alla primavera o trattenere per la coda l'inverno per un ultimo giro di vento freddo. Nell'attesa, questa notte l'ora legale entrerà nelle nostre vite, rubandoci un'ora del un meritto riposo domenicale.
Per allietarvi, almeno lo spero, il primo pomeriggio del sabato, propongo un racconto-favola-poesia che si sta, inaspettatamente per me, accomodando ben saldo al primo posto dei lavori piu' letti dell'anno sul sito ewritewrs, piattaforma di scrittura aperta a tutti coloro che hanno voglia di pubblicare i loro lavori.
Racconto con ritmo
Il mare era verde, la rena già scura. La sera avanzava
portando frescura sull'isola amata dal piccolo uomo di tuffi e di sole mai
stanco, mai domo.
Il vento portava da dove non so una voce argentina che stava
cantando una nenia bambina. Il piccolo uomo si fermò incantato da quella
canzone che aveva portato a lui così giovane e ancora sincero la dolcezza e
l'amore del creato intero.
-Chi mai sei tu che canti come mai ho ascoltato, tu che mi
racconti di onde e di blu di pesci e di mostri che mai ho incontrato, di un
mondo che forse é andato perduto?-
-Io sono colei che impera regina tra stelle di mare e pesci
d'argento, conchiglie dorate e vascelli in rovina.-
- Non so, non capisco, ti prego racconta la storia infinita,
la fiaba che incanta!-
-Io sono Sirena padrona del mare, la donna del mito che ti
sa incantare, ti lega con alghe fluttuanti nel blu, ti trascina con sè negli
abissi, quaggiù dove tutto é irreale silenzio e poesia-
Il piccolo uomo avanzò tra le onde di quel mare verde rapito
dal suono, dal canto e dall'utopia di una favola eterna d'amore e di pace.
Sirena, bugiarda, gli tese le braccia attirando il giovane nella sua scia.
Il sole si perse nell'onda e le illusioni fuggirono via.
Il vento il canto quietò e nel buio incombente del piccolo
uomo soltanto il ricordo restò.
Oggi è, nonostante il maltempo ed il freddo, il primo giorno di primavera, l'equinozio della piu' bella stagione dell'anno.
Lo scherzo delle stelle. Anche se siamo abituati a pensare
che l'equinozio di primavera cada sempre il 21 di marzo, nel 2018 cade il 20,
come negli ultimi anni, d'altra parte. Non si tratta (solo) delle temperature
decisamente invernali di questi giorni, ma del fatto che quest'anno la data del
primo giorno di primavera sarà anticipata al 20 marzo, con la nuova stagione
che inizierà precisamente alle 17.15 ora italiana.
In termini astronomici, gli
equinozi (dal Latino 'aequs nox', notte uguale) sono i due 'momenti' della
rivoluzione terrestre intorno al Sole, in cui quest'ultimo si trova
all'incrocio tra l'equatore celeste e l'eclittica (ovvero il percorso
dell'orbita terrestre attorno alla sua stella) e i suoi raggi colpiscono il
nostro pianeta perpendicolarmente al suo asse di rotazione. Paroloni a parte,
il risultato è semplice: la durata del giorno è pressochè identica a quella
della notte. Come accade per i solstizi, anche gli equinozi sono considerati i
momenti di passaggio tra una stagione e l'altra nei due emisferi: in quello
boreale (il nostro), il 21 di marzo segna l'inizio della primavera e il 21 di
settembre introduce l'autunno, viceversa nell'emisfero australe.
Quest'anno
però non sarà così, e non lo sarà più fino al 2102. Dal 2000, in base a una
tabella del National Maritime Museum, l’equinozio si è verificato il 21 marzo
solo due volte, nel 2003 e nel 2007.
Il motivo del fenomeno è in parte scientifico e in parte
culturale. Il nostro calendario gregoriano infatti, introdotto da Papa Gregorio
XIII nel 1582, stabilisce la durata dell'anno a 365,25 giorni, rendendo
necessario aggiungere un giorno al calendario ogni quattro anni (anno
bisestile) per evitare un graduale scostamento tra date e stagioni. Nonostante
questo 'aggiustamento' quadriennale, e nonostante l'esclusione degli anni
'centenari' non divisibili per 400 da quelli bisestili, la rivoluzione
terrestre non viene misurata con esattezza e gli equinozi astrali non
corrispondono a date fisse ogni anno. Ecco spiegato il disallineamento tra
calendario convenzionale e astronomico che fissa l'equinozio di primavera 2018
il 20 marzo.
Che sia il 20 o il 21 poco importa, perché quest'anno c'è
una gran voglia di festeggiare l'arrivo della bella stagione e lasciarsi alle
spalle il maltempo dei mesi passati e di questi giorni. Così ovunque ci si
prepara a dare il benvenuto alla primavera con le tradizioni e le usanze più
curiose della stagione che tutti i popoli e le culture (dall'antico Egitto al
Cristianesimo) riconoscono come momento di rinascita, fertilità e luce.
Da una poetessa mostro sacro della poesia contemporanea, da una donna splendida, ironica, sensibile come e piu' di ogni poetessa, da una persona speciale.
Dalla raccolta Ai divani! Ai divani!
Ma questo non è sonno. Io dormo nove ore ma non dormo; Non mi accoglie il risveglio perché anche se dormo io veglio. La notte non mi stringe e non mi chiude a letto, anche se ho il corpo steso non mi toglie al mio peso. I miei non sono sogni ma sono spiegazioni pedanti e laboriose, repliche scialbe e oziose delle miie poche azioni. E i suoni ampi e lontani non aprono il mattino diversità del fuori, ma sono lo spavento del giorno e dei rumori.
Il mio racconto sulla nuova Antologia di Historica Edizioni in libreria ed a Tempo di Libri! Ispirato da un'antica canzone ed in memoria della mia dolcissima Nonna Pina, nata nella Bassa e mondina in gioventu'.
Donna Lombarda
Le mondine lavoravano e cantavano.
Il loro era un lavoro duro: tutto
il giorno con i piedi e le gambe nell’acqua, a farsele mangiare, seppur coperte
da spesse calze di cotone, da zanzare e tafani, ragni saltatori e bisce d’ogni
dimensione. La schiena curva ed il sole a picco, il sudore negli occhi, le mani
cotte dall’acqua e dalle piante estirpate.
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Non riusci’ a mangiare Rosa, aveva
lo stomaco chiuso dall’ansia e dall’emozione e cosi’ usci’ prima dell’ ora
stabilita ed ando’ a sedersi al solito posto,
godendosi quel po’ d’aria che stava portando con sé un temporale estivo. Presto il buio si fece piu’ buio e
all’orizzonte lampi viola apparivano e scomparivano dietro nuvole gonfie di
pioggia.
In
lontananza una saetta apparve improvvisa
e due scoppi simili a spari spaventarono Rosa che pero’ rimase ferma al suo posto. ..............................
Dall'8 al 12 Marzo a Milano è Tempo di Libri. La Fiera Internazionale dell'Editoria si apre per il secondo anno a Fiera Milanocity con oltre 650 appuntamenti e piu' di 900 ospiti. Racconti, poesie, personaggi, dibattiti, presentazioni, una cultura globale in cui perdersi, attraversando 5 sentieri tematici, uno per ogni giornata: Donne, Ribellione, Milano, Libri e immagine, Mondo Digitale. 35mila metri quadrati di espositori nei padiglioni 3 e 4 e 14 sale piu' 3 laboratori. Ospiti illustri ovunque ed a qualsiasi orario, dalle 10 alle 20,30 l'8 ed l' 11 marzo, fino alle 22 il 9 ed il 10 ed infine chiusura alle 18 il 12 marzo. Ci saranno itinerari per ogni gusto a partire dall'enogastronomia allo sport, dal libro antico (imperdibile) fino ai misteri del mondo digitale. Le sale ed i laboratori faranno anche da palcoscenico a percorsi d'autore,strisce quotidiane, reading ed appuntamenti che mescolano musica, teatro, cinema, fumetti e mostre. Qualche ospite tra le centinaia in arrivo? John Grisham, Roberto Bolle, Dacia Maraini, Carlo Cracco, Clara Sanchez, Ornella Vanoni, Pupi Avati, Gianrico Carofiglio, Vittorio Sgarbi, Alan Friedma, Eva Cantarella, Philippe Daverio, Roberto Vecchioni, Antonia Klugmann, Milena Gabbanelli e tantissime altre eccellenze nei campi piu' disparati. L'8 marzo ho ascoltato con grande piacere Antonia Klugmann parlare della sua passione per la cucina, Teresa Mannino del suo amore di siciliana per una Milano che, appena arrivata, le faceva paura e di cui ora si sente parte integrante, la giornalista Maria Luisa Villa e la Vice Rettrice dell'Università degli Studi di Brescia Maria Grazia Speranza parlare di 100 donne che occupano posti di potere smentendo gli stereotipi maschili, ho ascoltato le splendide poesie declamate da due delle piu' importanti poetesse contemporanee Mariangela Gualtieri e Patrizia Cavalli. E permettetemi di confessare che io ho amato da subito Patrizia Cavalli! Non la conoscevo: ho scoperto una donna libera, ironica, fantastica. Ho visitato molti stand di case Editrici importantissime e di piccoli Editori di nicchia, la postazione della Rai che trasmette in diretta con Robinson ed il mio Editore di Historica Edizioni.
Ho acquistato il libro di poesie di Patrizia Cavalli, che me l'ha gentilmente dedicato ed ho scoperto che a volte non servono i titoli, ma basta il contenuto. Domani sabato 10 Marzo saro' ancora a Tempo di Libri per nuovi incontri e per il grande piacere di partecipare ed ascoltare persone speciali. Marisa Cappelletti
Ed anche questa è fatta! Dopo file insostenibili e tempi inaccettabili, è fatta. Almeno per ora. Al Sud exploit del M5S. Al Nord ed al Centro doppio exploit del Centro Destra e per la gioia di Salvini ed un po' meno di Berlusconi, la Lega ha superato Forza Italia. In tutto il Paese exploit al contrario del PD e dei suoi sotto-partitini. Ma: nessuno ha la maggioranza: i Cinque Stelle son convinti di governare dettando le regole e le imposizioni, il Centro Destra non farà alleanze con nessuno e la Sinistra non potrà fare nulla visto il risicato poco piu' del 20% . Allora? Non so. Personalmente non vedo sbocchi possibili a meno che il Capo dello Stato decida di dare l'incarico a chi non rappresenta la maggioranza dei votanti. E non mi pare bello. Ognuno ha fatto durante la campagna elettorale le sue esorbitanti e mirabolanti promesse, escludendo il ridicolo 80 euro del PD e solo a chi un lavoro già ce l'ha ed a chi ha figli. Che viene da chiedersi che ne facciamo dei singles disoccupati? Li vogliamo sopprimere una volta per tutte? I 5Stelle hanno promesso uno stipendio da impiegati di primo livello a tutti i residenti disoccupati e non hanno detto dove li prenderanno tutti questi soldi nè hanno preso in considerazione l'eventualità che cosi' nessuno piu' voglia lavorare. Il Centro destra promette di dimezzare le tasse e di darci quella sicurezza che non abbiamo piu' da tempo, mettendo poi l'Italia ed i suoi bisogni sempre al primo posto, l'Europa se ne faccia una ragione. Magari! Che ne sarà di noi poveri italiani geni, artisti, navigatori ma soprattutto santi per merito, no per colpa, di questa classe politica? Lo scopriremo solo tenendoci aggiornati e tentando di vivere nonostante tutto cio'. Marisa Cappelletti