mercoledì 30 settembre 2015

Ritorni

20 righe di puro e sano horror?




-Giro giro tondo urla il mondo
scoppia la terra e a lor farem la guerra-

A voi che ci avete crudelmente usati
poi, anime nere, nelle fosse buttati
a morire di freddo di paura e di stenti,
condannati a tornare tra mille tormenti.

-Giro giro tondo questa é la tua nottata
é inutile pregare che sia presto finita-

Il supplizio ti tocca, la fine sta arrivando
sangue terrore e sangue su te stanno incombendo
siamo tutti qui, orrendi carnefici spietati
vogliamo sentirti urlare per questo siam tornati.

-Giro giro tondo taglia le mani taglia la testa
adesso tocca a noi e con te faremo festa-

La tavola è imbandita, le bocche sono pronte
guardaci siamo qui, a te siamo di fronte.
Nessuna via di scampo per chi ci ha condannati
A questa eterna vita di morti mai placati.

-Giro giro tondo il vento soffia forte
non puoi fuggire altrove,  è il vento della morte.

Maricapp 

martedì 29 settembre 2015

Sono così

Eccomi sono io: la donna la mamma l'amica la scrittrice ed infine la blogger.
Un po' di me!




- Il menisco, signora, dobbiamo operare il menisco: la risonanza ci dice che lì dentro é tutto a pezzettini, non si capisce come lei abbia fatto fino ad ora a camminare!-
E' impressionabile e molto, la signora. Così le son venute le palpitazioni, un principio di svenimento, un pallore innaturale sotto l'abbronzatura da lampada.
Ed io lì, sempre lì, a consolarla, rassicurarla, assicurare che non le succederà nulla di terribile.
E' naturale, sono sua madre.
Dopo due mesi siamo sedute nella sala d'attesa dell'ospedale ad attendere che arrivi il suo turno per la sala operatoria. E' nervosa: parla parla e parla. Come al solito. Ed io come al solito dopo dieci minuti non l'ascolto più. Anzi, vado a far colazione al bar perché mi gira la testa e tanto manca ancora un bel po' di tempo.
Torno ed é sparita. Dicono che l'hanno chiamata ed é entrata in sala. Lo sapevo, non la puoi lasciare un attimo. Mi accomodo, guardo i messaggini, leggo il mio e-reader, scrivo due cose e mi dico che chissà quanto dovrò aspettare. Aspetterò.
E' naturale, sono sua madre.
Dopo cinque ore, un panino, un bel mal di schiena qualche telefonata e quattro chiacchiere con i vicini mi chiamano perché é tutto finito e posso entrare per aiutarla. Entro.
Sta sulla sedia a rotelle, ben sveglia, sorridente, come se fosse ad un party. L'aiuto a vestirsi, con precauzione, si risiede sulla sedia, l'accompagno in corridoio, rischiando di romperle il ginocchio operato contro un muro. Non so guidare. Non si può pretendere più di tanto!
Andiamo a casa e parla, parla, parla. Sta sul divano e telefona, parla, beve un tea e parla, non ce la faccio più e parla. Finalmente, dopo una cena leggera, i gatti sfamati e puliti, il letto fatto, il pigiama messo, l'iniezione, le medicine le ultime immancabili chiacchiere pare che sia arrivato il momento del riposo. Sono distrutta.
E' naturale, sono sua madre.
Mi sdraio sul divano sperando di riposare un po'. Arrivano i gatti: si rincorrono, mi saltano in testa, graffiano, urlo sottovoce. Ma in camera mi chiamano. Alzati vai a spiegare che succede, fai una camomilla, quattro chiacchiere.
Ritorno sul divano. Penso a quanto mi piacerebbe scappare ai Caraibi, prendere la mia cagnolona, io e lei , partire verso il sole, stare sdraiate tutto il giorno sulla spiaggia, mangiare pesce, bere vino bianco ghiacciato. No il cane no. E poi sedersi sotto il portico a guardare l'esplosione di rosso del tramonto nell'aria tiepida. E sognare, ciascuno i propri sogni.
Impossibili. Perchè non potrò mai abbandonare la mia vita qui.
E' naturale, sono sua madre.

Maricapp

domenica 27 settembre 2015

Buona domenica!


Vi va qualche cosa di positivo?



                                                                 IL SOLE

Chi mai potrà impedirmi
di vedere chi ora sei?
Cosa sarebbe il giorno
senza una parola amica
un pensiero rivolto là,
un desiderio saputo, lasciato
a sedimentare dentro noi?
Solo il sole abbagliante
che acceca per un attimo
ma lascia quel che c'è
potrebbe immaginarti diversamente mio
per poi riconsegnarti, come davvero so,
alla luce chiara del giorno
al centro del mio cuore
al mio presente certo
a tutto quel che ho.

Maricapp

venerdì 25 settembre 2015

Nel blu






                                                        Gli occhi pieni di stelle
                                                        il cielo vuoto di mondi.
                                                        La donna rivolta all'immenso
                                                        allarga le braccia alla fine.
                                                        La Terra cade nel blu.

Maricapp


giovedì 24 settembre 2015

Les feuilles mortes


Siamo in autunno, le foglie abbandonano alberi e cespugli e la nostalgia si insinua piacevolmente...




Je voudrais tant que tu te souviennes
Des jours heureux où nous étions amis.
En ce temps-là la vie était plus belle,
Et le soleil plus brûlant qu'aujourd'hui.
Les feuilles mortes se ramassent à la pelle.
Tu vois, je n'ai pas oublié...
Les feuilles mortes se ramassent à la pelle,
Les souvenirs et les regrets aussi
Et le vent du nord les emporte
Dans la nuit froide de l'oubli.
Tu vois, je n'ai pas oublié
La chanson que tu me chantais.

C'est une chanson qui nous ressemble.
Toi, tu m'aimais et je t'aimais
Et nous vivions tous deux ensemble,
Toi qui m'aimais, moi qui t'aimais.
Mais la vie sépare ceux qui s'aiment,
Tout doucement, sans faire de bruit
Et la mer efface sur le sable
Les pas des amants désunis.

Les feuilles mortes se ramassent à la pelle,
Les souvenirs et les regrets aussi
Mais mon amour silencieux et fidèle
Sourit toujours et remercie la vie.
Je t'aimais tant, tu étais si jolie.
Comment veux-tu que je t'oublie ?
En ce temps-là, la vie était plus belle
Et le soleil plus brûlant qu'aujourd'hui.
Tu étais ma plus douce amie
Mais je n'ai que faire des regrets
Et la chanson que tu chantais,
Toujours, toujours je l'entendrai !

Jaques Prévert
per
Ives Montand


mercoledì 23 settembre 2015

Il cavaliere



Chi ero mai?
Soltanto ieri c'erano  gioia, vigore e giovinezza.
Ieri. Così vicino eppur così distante.
L'avevo vista alla festa di Ludovico Sforza: lei, unica fra tutte. Il suo sguardo allusivo mi aveva subito sedotto, la sua condizione di sposa non ci aveva fermati.
A corte, nei parchi, a caccia o ai balli: solo noi. Travolti da una passione impossibile a celarsi.
Poi il ghigno stravolto del marito, il lampo crudele negli occhi di lei, attraversati da una malignità mai immaginata.
Una preda. 
Una stupida preda per una sola anima nera : un’unica gigantesca ombra scura che agitava davanti a sé la falce d’argento.
Con la mente sconvolta ed il corpo ormai invecchiato, invano cercai di sfuggire all’orrore.
Fuori dal Castello Sforzesco, oltre il ponte levatoio, giù verso il lago! 
Una lenta disperata fuga dal mio destino.
Alfine, fiaccato nel vecchio involucro sostenuto ormai da sole ossa, senza più speranza né respiro mi inginocchiai rassegnato davanti allo specchio d’acqua verde.
Un attimo, 
Un solo attimo: un lampo d’argento calò inesorabile sul mio capo canuto.
E fu la notte.

Maricapp

martedì 22 settembre 2015

Citazioni




Le persone  viaggiano per stupirsi delle montagne, dei mari, dei fiumi, delle stelle e passano accanto a se stesse senza provare meraviglia.

Sant'Agostino

sabato 19 settembre 2015

Welcome!



Welcome to friends who read from the Unites States and the Americas!

Welcome to all the foreign friends!

And thank you very much.

Buon sabato!



                                                                Ballata rap





Qui si racconta l'allegra novella
d'un giovin poeta che canta e strimpella
versi e versacci per la bella bramata,
di nero d'inchiostro truccata e abbigliata.
Il menestrello s'andava zompando
come un leprotto nel campo che arando,
con fatica e sudore, il fattore stava;
saltava e rappava felice e contento
di prender parte a quel lieto evento
ch'era il concerto di quella serata
e in cui avrebbe urlato alla dolce amata
di baci e di cuori bollenti d'inferno
di note e di amori provati all'interno
da chi come lui riempiva le note
con grinta beffarda alla Truman Capote,
con strofe gentili e con il rock duro,
pensando soltanto a quando il futuro
li avrebbe uniti in un duo favoloso,
riempiti di fama e successo davver strepitoso!
Eccola allora, di viola abbigliata,
inquietante musa e moderna fata:
zompetta sul palco ed urla alla luna.
Ormai é sicuro avranno fortuna
come e ancor più di ogni altro complesso
che canta metal con enorme successo.
E si agita e suona il rosso suo basso
l'icona amorosa dell'illuso poeta del rock,
Che incantato segue senza muover passo
la bruna ossessa in preda allo shock.
Ma che accade? D'improvviso arriva
rappando e sputando un essere strano
con cresta vermiglia che a ritmo cubano
si unisce alla bella, si muove aggressivo:
insalata mista di musica e ballo
fa presa su tutti, pur sì negativo
da zittire all'istante anche un pappagallo.
Il giovin poeta si vede in tal modo strappare
la dolce donzella che ha deciso di amare
non lui, povero rapper sì dolce e tapino
ma lo strano uomo dall'incanto latino.
E mentre il novello duo, occhi negli occhi,
strapazza rapito Highway to hell degli Ac Dc,
il povero rapper carica tutto sul portapacchi,
infila la strada ed ahimè la nostra ballata finisce qui.

Maricapp

martedì 15 settembre 2015

L'estate dentro




(Prima parte)

Sarà ancora l'estate
nella piazza che accoglie
le foglie ormai stanche
di azzurro e di arsura.

Sarà ancora il sole
sull'asfalto ormai freddo
e bagnato da nebbie
leggere d'autunno.

Sarà ancora il bianco
delle creste che rabbiose
corrono con onde sorelle
incontro alla riva deserta.

E per noi sarà sempre
la bella stagione a viverci dentro,
portando quei frutti maturi
a nutrire due eterni liberi cuori.


(Seconda parte)

L'autunno cammina veloce
sugli anni che stiamo vivendo.
La senti quest'aria diversa
che fresca ormai ci accompagna?
La vedi sulle mie pieghe
l'età che ci ha insegnato la vita?
Ma niente potrà mai cambiare
in gelido e sbiancato inverno
il tempo che ci trova insieme,
l'estate che ci scoppia dentro.

Maricapp




domenica 13 settembre 2015

Ci sono matrimoni e Matrimoni

Non sempre mi piacciono quelle favolose storie d'amore che   hanno protagonisti giovani e belli, così é troppo facile! Provate invece ad immaginare di avere diciamo...una sessantina d'anni e di vivere ancora giorni che promettono un futuro felice. Non é possibile?  Ma no! Forse é raro, ma può succedere e quando succede tutto cambia anche per chi ha superato il mezzo secolo di vita e credo che possa essere molto più bello e romantico perché a quell'età si conosce la vita e si sa apprezzare in tutta la sua eccezionale bellezza un dono tardivo come l'amore.


                                                                    SI'                                                                            


No. Non é vero che non mi sposerei. Con te e solo con te tra venti anni sì.
Ti sposerò per la tua dolcezza, per il tuo amore quasi centenario, per la mia costanza infinita.
Mi prenderò cura del tuo cuore ed anche della tua prostata, così come tu saprai capire il mio cuore ballerino, l'osteoporosi galoppante e tutti gli altri acciacchi.
Sì, ti sposerò in bianco, in memoria dei vecchi tempi. E tu solo sai che cosa intendo.
Mi sposerai in blu come i tuoi occhi. Avrai i calzini verdi come i miei occhi.
Ti guiderò la mano perché non riuscirai a vedere la mia per infilarmi l'anello, mi aiuterai a sedermi sulla poltrona della sposa perché avrò la schiena rigida per l'artrite.
E dovrò ripetere tre volte il mio convintissimo sì mentre tu continuerai a guardarmi interrogativamente negli occhi senza udire niente.
L'occhio destro mi si riempirà di lacrime di gioia, mentre il sinistro farà la sua solita performance, abituato com'è a lacrimare senza ragione alcuna.
Al pranzo di nozze mangeremo minestrina e formaggini, obbligati da denti non più nostri, ma poi ci daranno anche una bella fetta di torta con panna morbida con buona pace, almeno per un giorno, del diabete e del colesterolo che ci uniranno indissolubilmente!
E poi....poi finalmente saremo soli nella camera nuziale.
Ti toglierò le scarpe ed i calzini verdi e ti sbottonerò la camicia che le tue mani tremanti esiteranno a togliere.
Mi aiuterai a sfilare l'abito blu che si impiglierà negli occhiali che mi dimentico sempre tra i capelli.
Rimarremo con le maglie di lana a mezze maniche e le mutande di cotone pesante.
Ma ricorda: per me sarai sempre quell'affascinante ragazzo di oltre mezzo secolo fa.
Ti farò indossare un caldo pigiama di flanella a righe azzurre, mi infilerai dalla testa una bella camicia da notte a maniche lunghe con fiorellini verdi e pizzo sul colletto alla baby.
Prima o poi riusciremo ad arrampicarci sul letto matrimoniale e sdraiarci sui materassi ortopedici. Infreddoliti ci tireremo le coperte fin sotto il mento e poi, oh sì amore mio, poi staremo vicini, mi abbraccerai, ti abbraccerò.
Ignoreremo i lamenti di entrambi per i dolori muscolari causati dalla giornata memorabile ma, in un momento straordinario di completa lucidità, ci guarderemo negli occhi appannati dagli anni e riusciremo a vederci ancora una volta giovani e belli.
I nostri cuori si affaticheranno in una breve ma intensa tachicardia, la pressione salirà oltre i duecento per l'emozione, le nostre mani si stringeranno in un intreccio doloroso ma pieno d'amore, i sorrisi appariranno dolcemente sulle nostre labbra asciugate dal tempo.
Infine, distrutti nel fisico e nella mente dal giorno più bello della nostra lunga vita, ci addormenteremo russando sonoramente.
Finalmente felici.

Maricapp



lunedì 7 settembre 2015

Nell'aria



Inizierei così la settimana: con gioia!


Che meraviglia tra noi!

Nell'aria voci che giocano
coi suoni che si sovrappongono
ai gesti che non si vedono
e i cuori che sempre si incontrano.

Degli anni che sono trascorsi
qualcosa di magico resta
ricordi che non si cancellano
sorrisi che ancora resistono.

Che meraviglia tra noi!

Momenti che sembrano secoli
riempiti di parole magiche
pensieri che volano liberi
passando tra mari e nuvole.

La musica che ci circonda
e muta ci soffia sull'anima
ci spinge oltre i confini
imposti da luoghi lontani.

Che meraviglia tra noi!

L'amore diventa palpabile
in un attimo che ci appartiene
e tutto appare più chiaro
nell'aria che porta distante.

Accordi poi si alternano
nei sogni che ancora esistono
in fondo a due giovani anime
che si corrono incontro e si fondono.

Che meraviglia tra noi!

Maricapp

domenica 6 settembre 2015

L'estate sta finendo?


Eh sì! Per la maggior parte di noi le vacanze sono terminate e l'aria, finalmente, si è fatta più fresca. E' stata una stagione torrida e soffocante ma, come ogni anno, la rimpiangeremo.
Bentornati dunque al lavoro, alla realtà di ogni giorno. Alla tremenda realtà di questi giorni. Indipendentemente da come ognuno vede questo esodo che riguarda l'Europa tutta, questa é una grande tragedia e le immagini che i media ci trasmettono sono sconvolgenti. E devono essere coinvolgenti per ciascuno di noi.
Durante la mia vacanza ho terminato quel "Una piccola libreria a Parigi" di cui ho già scritto. Confermo: è un romanzo delizioso e ben scritto che rileggerò volentieri.
Poi, gironzolando per la piccola libreria del paese, mi sono imbattuta in una raccolta di racconti: "Turisti in Giallo" di diversi autori. Scrivo racconti ed ero molto curiosa di sapere come sono quelli che hanno la fortuna di essere pubblicati. Sì, perchè i racconti in genere non vanno molto nell'editoria italiana. Se Sellerio ha deciso di pubblicare questi  autori poco conosciuti significa che ne vale decisamente la pena, anche dal punto di vista economico.
Una delusione! Poco interessanti, alcuni persino noiosi, altri scontati. Leggo gialli fin dall'adolescenza e dunque un pochino me ne intendo. E posso permettermi un consiglio con buona pace dell'Editore: non vale la pena di leggerlo!
Scontenta ho poi affrontato l'ultima fatica di Stephen King: Mister Mercedes.
Adoro King. Per me é un grande scrittore. Ho amato molto It, Dolores Clainborne e Duma Key con le loro splendide metafore della vita.
Ma Mr Mercedes é decisamente uno scritto minore, con poca forza e poca emozione. Manca lo stile King, é tirato per le lunghe, forzato. Insomma é un NI.
Mi consolo pensando allo scenario delle mie letture estive, per me uno dei più belli al mondo: Portofino e Santa Margherita.
Con nostalgia, buon ritorno a tutti.

Maricapp