Mi è capitato recentemente di incappare in uno pseudo
concorso per racconti horror.
La colpa iniziale è tutta mia perché non mi sono informata
abbastanza e mi sono fermata solo sulla pagina che ne aveva pubblicato gli estremi.
Fortunatamente non aderisco piu’ da tempo a concorsi in cui
si richiede una quota di partecipazione. Per spese di segreteria. Non le
richiede piu’ nemmeno il mio amministratore di condominio!
Dunque invio il racconto che dopo poco tempo viene accolto
nell’Olimpo dei vincitori.
Niente primi premi, attestato da scaricare via pc.
E li’ iniziano dubbi seri. Non mi è mai successo una cosa
simile!
Poi il silenzio.
Chiedo via mail se il libro è stato stampato e dove lo posso
richiedere. Mi viene risposto che lo posso acquistare on line. Altri seri
dubbi.
Lo cerco e lo trovo ma…sorpresa! Sulla copertina anziché AAVV (Autori Vari) come è solito trovare su
antologie di piu’ scrittori, il libro risulta essere di un’unica persona a cui
tutti i diritti per la pubblicazione sono riservati, e fin qui ci puo’ stare ma
la forma è errata, e che si dichiara unica autrice, salvo poi sotto ogni
racconto trovare che i diritti sono dell’autore che non viene citato come tale
ma solo con nome e cognome.
L’esimia autrice si attribuisce un numero imprecisato di libri
e di concorsi vinti, si presenta con un tale curriculum che nemmeno Stephen
King puo’ vantare. Salvo poi scoprire che tutto questo bendiddio è in self
publishing, cosi’ come il libro in cui è stato pubblicato il mio racconto e
quelli di altri incauti come me. Nessun appoggio a case editrici nessuna
citazione di giurie né altro.
Insomma oltre che un gran pasticcio una vera bufala!
Fatto presente la situazione all’organizzatore del concorso
scopro che è l’autrice stessa. Insomma un self made casalingo. E non capisco
tutt’ora a quale scopo.
Naturalmente vengo tacciata di non capire nulla, di essere
una provocatrice, minacciata di azioni legali.
Lei a me!!!
Dopo uno stalking giornaliero fatto di mail minacciose a cui
ho puntualmente risposto, decido di lasciar perdere. In fondo non ne vale la
pena. Ci ho rimesso soltanto i 9 euro per l’acquisto on line del famigerato
libro.
Tutto questo per raccomandare, anche a chi frequenta da tempo i concorsi
letterari, di informarsi piu’ che bene su chi organizza e quali sono i suoi
appoggi.
Riassumendo, ecco alcuni consigli:
- - Non partecipate a concorsi in cui si richiede un
contributo, a qualsiasi titolo.
- - Verificate sempre chi stamperà, se verrà
stampato, il libro antologico.
- - Informatevi sempre sull’organizzazione e sull’organizzatore.
(guardate le premiazioni degli anni precedenti.
- - Lasciate perdere i concorsi regionali se non
siete della stessa regione: non vincerete mai
- - Lasciate perdere i concorsi indetti da Comuni e
Pro loco varie, non stamperanno mai un libro o al massimo stamperanno delle
copie rilegate e vi premieranno nella biblioteca comunale del paese.
- - Prendete in considerazione soltanto concorsi
gratuiti in cui gli organizzatori sono direttamente case editrici o si
appoggiano ad esse. Controllate poi le
case editrici. Assicuratevi che non richiedano l’acquisto di un numero
esorbitante di copie o nemmeno di una
copia. Che l’acquisto sia completamente facoltativo.
-
Ci sono sedicenti case editrice che indicono concorsi,
anche importanti e molto ben organizzati, che sono specchietti per le allodole.
Ho fatto l’allodola per alcune volte. Vi dicono che pubblicano i vostri lavori,
che siete bravissimi, ma…ma dovete preventivamente ordinare un certo numero di copie
dell’antologia del momento. E se, guarda caso, non prenotate, non sarete piu’
bravi e non vi pubblicheranno piu’.
-
Attenzione a che indice concorsi per romanzi o
sillogi di poesie. Il piu’ delle volte vi vedrete offrire contratti con costi
di pubblicazione esorbitanti!
Naturalmente ci sono
anche concorsi seri, case editrici che sono tali, fondazioni a cui interessa veramente
quello che scrivete.
A breve ne elenchero’ alcune, sperimentate di persona.
Marisa Cappelletti