martedì 31 ottobre 2017

Ancora Halloween

E come sempre, la mia vecchia poesia per Halloween...


Solo stanotte


Vieni questo è l’antro dove nulla è come appare
Entra
questo è il mio magico incantato sabba.
Siedi
su cuscini scarlatti: piume d’araba fenice
per rinascere dalle ceneri di un obliato passato.
Bevi
é per noi:  giovinezza beltà e passione.
Ascolta
un assolo di violino che penetra
come lama rovente dritta nei nostri cuori
e frantuma l’anima avvolta di nero mantello.
Guarda
Il corpo rigenerato e fremente
alla fiamma calda di mille candele.
Accoglimi
tra le braccia e stringi con antica giovinezza
scalda il ghiaccio di questa pelle stregata​.
Prendimi
come vuoi e come sai sentimi più che puoi
Sono la fata la sirena l’eterna maga.
Amami
Con forza e con tenerezza
come nessuno prima, amami stanotte.
Penetra
questa anima persa questo cuore nuovo.
Resta
nel mio antro caldo tra le mie dolci mani.
Legami
a te fino alla fine dell'incantesimo e del tempo.


Marisa Cappelletti



Halloween


L'origine della ricorrenza è celtica. Negli Stati Uniti ha preso il suo lato ludico. Prima delle zucche si intagliavano le rape.

IL SIGNIFICATO DI HALLOWEEN
All Hallow Eve cioè vigilia di tutti i santi. Halloween è una variante scozzese del nome. È dunque la sera del 31 ottobre che precede il giorno del 1 novembre dedicati a tutti i santi.

ORIGINE DI HALLOWEEN
Si va nell’Europa precristiana e in particolare nelle tradizioni celtiche. Per queste popolazioni delle isole britanniche il 31 ottobre segnava la fine dell’estate e la festività era Samhain.
Il nome viene dal gaelico antico Samhuinn che indica la conclusione della stagione dei raccolti e l'inizo dell'inverno, la stagione più dura. In questa notte le anime dei morti tornavano sulla terra con streghe, demoni e fantasmi. Già nel Medioevo indossavano maschere per allontanare la morte e fare riti propiziatori.

PAGANI E CRISTIANI
Halloween è una festività pagana, diversa da Ognissanti del 1 novembre che è festività religiosa. C’è chi la considera una festività legata a Satana e il 31 ottobre sarebbe anche l’inizio del nuovo anno per le streghe.

TRICK OR TREAT
Dolcetto o scherzetto tradotto in italiano. L’origine sarebbe medievale, l’elemosinare di porta in porta fra il giorno dei santi e quello dei defunti, 1 e 2 novembre. Attualmente i bambini, la sera del 31 ottobre, si travestono e vanno di porta in porta a chiedere dolciumi e spiccioli minacciando di fare uno scherzetto se non verranno dati.

ZUCCA
È alimento di stagione. La tradizione dell’intaglio, come fosse una faccia, risale alla prima metà dell’800- Deriva dal personaggio di Jack-o’-lantern.

JACK-O’-LANTERN
Narra la leggenda che Jack, un fabbro irlandese furbo e ubriacone, incontrò il diavolo al bar. Il diavolo voleva la sua anima, ma Jack lo convinse a trasformarsi in una moneta in cambio di un’ultima bevuta. Passati dieci anni il diavolo si ripresentò  e i due fecero un patto: libertà per il diavolo e niente dannazione eterna per Jack. Alla morte l’uomo non fu accolto né in paradiso né all’inferno. Il diavolo gli lanciò un tizzone ardente che finì in una rapa come lanterna. Da allora jack gira senza pace per trovare un rifugio. Prima della zucca si intagliavano le rape come lanterne. Rappresentavano le anime del purgatorio. 
Il nero, il viola e l’arancione sono i colori di questa festa.

SOLIDARIETÀ
Fin dagli anni 50 l’Unicef ha dedicato la raccolta fondi in questa giornata ai bambini che hanno bisogno di più delle caramelle.



Questo é Halloween!


Marisa Cappelletti


venerdì 27 ottobre 2017

Le mie canzoni

Uno dei miei cantanti preferiti, un magnifico poeta, un autore senza tempo:



Jacques Brel


Jacques Romain Georges Brel  nacque a Schaerbeek, Belgio, un comune dell'agglomerazione urbana di Bruxelles, ma visse la maggior parte della sua vita a Parigi. Ancora giovane decise di abbandonare la sua carriera di cantante per ritirarsi a vivere in Polinesia, nelle Isole Marchesi, dopo aver girato il mondo a bordo del suo veliero, l'Askoy.
Morì quarantanovenne a Bobigny nei sobborghi della capitale francese dov'era tornato negli ultimi periodi della sua vita e fu sepolto nelle isole Marchesi in Polinesia Francese.
E’ stato In assoluto uno dei più grandi ed influenti cantautori del novecento, è spesso considerato come un grandissimo poeta per l'espressività e la profondità dei suoi testi, nonché per l'ironia sottile e il gusto della metafora, compositore, attore e regista belga di lingua francese.


 La chanson des vieux amants




 Ne me quitte pas



giovedì 26 ottobre 2017

A proposito di concorsi letterari




Mi è capitato recentemente di incappare in uno pseudo concorso per racconti horror.
La colpa iniziale è tutta mia perché non mi sono informata abbastanza e mi sono fermata solo sulla pagina che ne aveva pubblicato gli estremi.
Fortunatamente non aderisco piu’ da tempo a concorsi in cui si richiede una quota di partecipazione. Per spese di segreteria. Non le richiede piu’ nemmeno il mio amministratore di condominio!

Dunque invio il racconto che dopo poco tempo viene accolto nell’Olimpo dei vincitori.
Niente primi premi, attestato da scaricare via pc.
E li’  iniziano dubbi seri. Non mi è mai successo una cosa simile!
Poi il silenzio.
Chiedo via mail se il libro è stato stampato e dove lo posso richiedere. Mi viene risposto che lo posso acquistare on line. Altri seri dubbi.

Lo cerco e lo trovo ma…sorpresa! Sulla copertina anziché  AAVV (Autori Vari) come è solito trovare su antologie di piu’ scrittori, il libro risulta essere di un’unica persona a cui tutti i diritti per la pubblicazione sono riservati, e fin qui ci puo’ stare ma la forma è errata, e che si dichiara unica autrice, salvo poi sotto ogni racconto trovare che i diritti sono dell’autore che non viene citato come tale ma solo con nome e cognome.

L’esimia autrice si attribuisce un numero imprecisato di libri e di concorsi vinti, si presenta con un tale curriculum che nemmeno Stephen King puo’ vantare. Salvo poi scoprire che tutto questo bendiddio è in self publishing, cosi’ come il libro in cui è stato pubblicato il mio racconto e quelli di altri incauti come me. Nessun appoggio a case editrici nessuna citazione di giurie né altro.

Insomma oltre che un gran pasticcio una vera bufala!

Fatto presente la situazione all’organizzatore del concorso scopro che è l’autrice stessa. Insomma un self made casalingo. E non capisco tutt’ora a quale scopo.
Naturalmente vengo tacciata di non capire nulla, di essere una provocatrice, minacciata di azioni legali.
Lei a me!!!
Dopo uno stalking giornaliero fatto di mail minacciose a cui ho puntualmente risposto, decido di lasciar perdere. In fondo non ne vale la pena. Ci ho rimesso soltanto i 9 euro per l’acquisto on line del famigerato libro.
Tutto questo per raccomandare,  anche a chi frequenta da tempo i concorsi letterari, di informarsi piu’ che bene su chi organizza e quali sono i suoi appoggi.
Riassumendo, ecco alcuni consigli:

-           - Non partecipate a concorsi in cui si richiede un contributo, a qualsiasi titolo.
-           - Verificate sempre chi stamperà, se verrà stampato, il libro antologico.
-           - Informatevi  sempre sull’organizzazione e sull’organizzatore. (guardate le premiazioni degli anni       precedenti.
-           - Lasciate perdere i concorsi regionali se non siete della stessa regione: non vincerete mai
-           - Lasciate perdere i concorsi indetti da Comuni e Pro loco varie, non stamperanno mai un libro o al massimo stamperanno delle copie rilegate e vi premieranno nella biblioteca comunale del paese.
-          -  Prendete in considerazione soltanto concorsi gratuiti in cui gli organizzatori sono direttamente case editrici o si appoggiano ad esse.  Controllate poi le case editrici. Assicuratevi che non richiedano l’acquisto di un numero esorbitante di copie  o nemmeno di una copia. Che l’acquisto sia completamente  facoltativo.

-          Ci sono  sedicenti case editrice che indicono concorsi, anche importanti e molto ben organizzati, che sono specchietti per le allodole. Ho fatto l’allodola per alcune volte. Vi dicono che pubblicano i vostri lavori, che siete bravissimi, ma…ma dovete preventivamente ordinare un certo numero di copie dell’antologia del momento. E se, guarda caso, non prenotate, non sarete piu’ bravi e non vi pubblicheranno piu’.
-          Attenzione a che indice concorsi per romanzi o sillogi di poesie. Il piu’ delle volte vi vedrete offrire contratti con costi di pubblicazione esorbitanti!

 Naturalmente ci sono anche concorsi seri, case editrici che sono tali, fondazioni a cui interessa veramente quello che scrivete.

A breve ne elenchero’ alcune, sperimentate di persona.


Marisa Cappelletti



mercoledì 25 ottobre 2017

Elevando il pensiero

Che sarà dove andremo che succederà? 
Eterne domande sulla sorte dell'uomo.
Ma forse di due anime qualche cosa resterà...



Immortale


Nell'immortalità dell'universo tutto
una sottile vibrazione resterà di noi,
sperduta nei silenzi dell'eterno:
infinitesimale ricordo di un amore
che non conobbe limiti mortali.


Marisa Cappelletti





venerdì 20 ottobre 2017

Una sera di tanto tempo fa

Ricordi lontani, rimpianti dolci, malinconia. 

 SABATO SERA

Stasera è, come tanto tempo fa, sabato sera.

Portami, con la fantasia, come fossimo ancora quei ragazzi, a ballare.
In una grande discoteca dove, nella confusione totale, puoi ballare tranquillamente guancia a guancia anche la techno piu' scatenata. Ma noi saremo là, sotto le luci stroboscopiche e mi terrai stretta, ci sentiremo soli tra centinaia di scalmanati.
Sulle note di Saturday night fever sembrerai Tony Manero ed io la ragazza che gli insegna a ballare, anche se io ballare non so.

E quando mixeranno More than a woman volteggeremo senza gravità e senza tempo, bellissimi nei nostri abiti anni '70 ed innamorati come ora siamo e nessuno nella discoteca o altrove sarà mai.

Sai, a volte la tristezza arriva cosi' all'improvviso che mi ci vogliono due lacrime, una soffiata di naso e tanta volontà per girare l'ennesima pagina.

Dunque torniamo a ballare stretti quelle canzoni che ci piacciono, poi baciamoci in mezzo agli altri e continuiamo a seguire la musica.
Poi prendimi per mano e portami fuori a respirare. Senti? l'aria sa di mare, la luna é enorme e noi siamo sospesi in un tempo che non c'é.

Sediamoci sulla spiaggia ed ascoltiamo il rumore della marea che sale. Poi fammi sdraiare perché la sabbia é calda, vinci la mia timidezza, spogliami con delicatezza. Guardami: sono giovane e perfetta alla luce bianca della luna e sorridimi come solo tu sai fare, prendimi il cuore.

Spogliati e sdraiati vicino a me, toccami dolcemente dimmi che mi ami. Lascia che le mie mani ti accarezzino e ti facciano chiudere gli occhi per sentire quello che non hai mai sentito. Siamo quei due che non sapevano ma che ora sanno, sono la ragazza che ti voleva senza dubbi né incertezze, sei il ragazzo che ora mi vuole senza esitazioni o paure. Vieni e senti il il mio desiderio e il mio calore, vieni e fammi capire quanto mi vuoi.

Per tutta la notte. Su questa riva che non c'è sotto questa luna che è solo magia, con la musica lontana che è solo dentro di noi.
Resta con me, nella mia anima come lo sei sempre, dormi con me il sonno che non dormiremo stringimi e non lasciarmi fino al mattino. Svegliami con un bacio, una carezza ed una frase d'amore, sono li' vicino e mi illudo che lo saremo sempre. 

Baciami come se fossi qui, ti stringo come se fossi con me. 
Pensa di abbracciarmi e consolami perché mi serve qualcuno che mi ami veramente, come mi ami tu, per asciugare le lacrime.

Il naso me lo soffio da sola.



Marisa Cappelletti

giovedì 19 ottobre 2017

Siccità


Non ha piovuto per tutta la lunghissima estate ed ora che  dovrebbe, e dico dovrebbe perchè le temperature non aiutano, essere autunno e la Pianura Padana sa bene cosa sia l'autunno con le sue nebbie, il cielo grigio e la pioggerella fastidiosa e ghiacciata, non piove. Non ne vuole sapere. Dicono che domenica pioverà, ma ormai ci si crede poco o niente. Le conseguenze? Smog, smog e ancora smog. Milano soffoca in una nube sporca di smog dannoso. Le auto vengono fermate, i riscaldamenti pure, ma il livello non scende: aria pesante ed avvelenata. 
Che fare? Si potrebbe provare con la danza della pioggia o con la poesia che segue.
Prendetela oltre che con romanticismo anche con scaramanzia.

Quando fuori piove

E piove.
Vieni, siedi vicino a me a guardare il vento.
Io e te sospesi nell'amore che non é più niente
se non noi due persi in un lunghissimo momento.
Ti bacio le lacrime rimaste sospese, mi stringi a te.
In silenzio.
E' un momento pieno di tutto, non servono parole.
Guarda, continua a piovere 
e tu resta con me saprò toccarti il cuore
con perduti sogni che ti regalerò.
Vieni ed ora, adesso dimmi che mi ami 
e per un solo istante io, io ti crederò.


Marisa Cappelletti





mercoledì 18 ottobre 2017

Osservazioni



Non so riconoscere i cattivi maestri né mi sono mai preoccupata di scovarli.
Il mio modo di vedere le cose é lineare e semplicissimo: non sono capace nè vorrei esserlo, di pensare in modo contorto né di mettere in atto accorgimenti al fine di smascherare chi mente, chi bluffa, chi vorrebbe complicarmi la vita complicandola prima di tutto a sé stesso. Penso che non sia possibile avere amici di questo tipo se non si é noi stessi fatti della medesima pasta.
L'amicizia presuppone che innanzi tutto ci sia stima, anche senza condivisione di intenti, un dialogo diretto, confronto leale e conoscenza profonda della persona; tutte qualità che escludono malvagità e cattiverie varie. 
Poi se alcuni conoscenti od anche uno soltanto, possiedono lati negativi o che non rientrano nel mio modo di concepire l'onestà e la chiarezza, beh! signori, farò a meno della vostra conoscenza, senza patemi d'animo e senza dispiacermi più di tanto. 
Ho la presunzione di pensare che non ci sia bisogno di sperimentare la malvagità umana. Ma in fondo cosa si intende veramente per malvagità? Non lo so e non intendo approfondire l'argomento perchè non mi interessa, non mi appartiene. 
Ci vogliono soltanto carattere e forza di volontà, magari dettata dalla disperazione del momento, ma sempre e comunque forza di volontà  per reagire positivamente alle avversità, provocate o capitate che siano e lasciare chi ci rema contro, chi intenzionalmente fa e ci fa del male, al proprio triste destino, cosi', semplicemente. 
I cattivi maestri, proprio perchè tali, non hanno nulla da insegnare a nessuno, nel bene o nel male.

Marisa Cappelletti


martedì 10 ottobre 2017

Poesia birichina

Tempo che scorre, musica che lo accompagna e amore, null'altro che amore!


Musica!

La musica accompagna  la sera
Che dolce ci avvolge nel blu
Amore ricordi com’era
E com’è che purtroppo non fu?

In fondo non ero poi male
Cosi’ come bello eri tu
Ma la musica suonava ancestrale
E la notte era fredda laggiu’.

I miei fianchi erano troppo  acerbi
Il mio seno non era per te
Le tue mani giacevano inermi
Il serpente era solo un cliché.

Ora qui davanti al mare
Riprendiamo il discorso di un di’
Ma che differenza  mio amore
Se sul letto ti aspetto cosi’!

E tu che temevi un disastro
Per  i farmaci, l’età  o che ne so
Guarda qui questo pilastro
…di dolcezza ( e di cosa se no?)

Siamo seri tesoro  e baciami forte
Stringimi stretta  amami prendimi
Dividiamo stasera la sorte
Siamo giovani e belli, tu credimi.

Io ti voglio come tu mi vuoi
Questa notte è soltanto nostra
La musica la facciamo noi
Vieni  amore,  sali su questa giostra!

Fammi ridere gridare  godere
Dimmi il mondo,  non negarmi niente
Non sappiamo cosa puo’ accadere
Ma fa che  adesso  sia tutto ardente.

Sei tu la mia musica ora
Il maestro che suona su me
Sulla donna che oggi ti adora
E tu sei l’uomo,  l’unico uomo per me.



Marisa Cappelletti




lunedì 9 ottobre 2017

Peter&Campanellino

Forse una favola, forse la realtà. A chi legge la scelta.
Ali


Peter aveva la giovinezza, tanti pensieri felici, tanti desideri, moltissime speranze e, cosa più importante, il futuro. Un grande, lungo, ignoto futuro. Campanellino viveva in un mondo al di fuori della realtà, quello che appartiene alle ragazze che volano con ali sognanti, alle donne non ancora tali. Tutti e due volavano leggeri al di sopra delle preoccupazioni terrene proprie degli uomini e delle donne che combattono ogni giorno per la vita. Volavano ignari e senza un pensiero al mondo, felici di scoprire, apprendere, trovare ed imparare, anche a scapito di chi passava loro accanto.

Un giorno limpido d'estate Campanellino che si stava riposando in riva al mare, vide arrivare sulla scia del vento Peter. Se ne innamorò. Così, a prima vista e definitivamente. Peter attratto e lusingato, ma del tutto ignaro dell'amore le stette vicino e col passare dei giorni iniziò ad apprezzare la dolcezza, il sorriso e la polvere magica della fatina.

Ma la vita, anche per i due strani ragazzi volanti, cambia spesso le carte, le spariglia e così capita di perdere la partita. La persero e si persero, ognuno diretto altrove, a volare su isole sconosciute che non c'erano nei loro sogni nè tanto meno nella loro quotidianità. Incontrarono ragazzi perduti e si persero per terre lontane, affrontarono futuri perfidi e assistettero all'infrangersi dei sogni ed alla fuga delle speranze. 

Insomma invecchiarono.

L'infelicità aveva tarpato le ali a Campanellino e Peter non riusciva più a volare perchè non trovava proprio qualche cosa di bello nei suoi giorni, anzi si era rassegnato a non sognare più. Ma poi, chissà come, o forse il come si sa ma non si dice perchè poco importa, i due si ritrovarono a pensare ad un tempo lontano, al tempo dei sogni. Così Campanellino provò a sbattere le vecchie ali e Peter pensando a lei, si alzò faticosamente in volo.

Ed eccoli là, sull'Isola che non c'é, ma che d'ora in avanti ci sarà solo per loro due, in barba a Capitan Uncino ed anche al coccodrillo. Avevano così tanto da raccontarsi, da dirsi, che tutte le ore del giorno non sarebbero mai bastate e così passarono due, quattro, cinque anni a parlarsi fitto fitto a tenersi per mano ad innamorarsi ancora, questa volta senza più permettere a niente e nessuno di cambiare il gioco. Cambiarono soltanto le loro vite, anche se solo sull'Isola che non c'é.

Le ali di Campanellino ripresero la leggerezza dimenticata e la polverina d'oro la circondò ancora, facendola splendere. Peter ritrovò il futuro, magari non tanto lungo, ma sempre un futuro da sognare e col sogno ritrovò la leggerezza necessaria per volare sopra l'Isola, per fare cerchi insieme al vento e far ridere della sua risata argentina Campanellino.

Non é andata proprio così, ma quasi. E l'Isola che non c'é esiste, é ipotetica ma esiste per noi. E sogniamo. Si’ e sappiamo ancora volare.
Nonostante la polvere, le sconfitte, gli anni e le rughe noi voliamo.


venerdì 6 ottobre 2017

Ultime notizie da Milano



Oggi 3 notizie (e lasciamo perdere fatti di nera, di malcostume e di mafie varie, che comprendono i due fatti precedenti) riguardanti la mia città mi hanno favorevolmente colpita.


La prima riguarda l'Orchestra Filarmonica della Scala che in otto anni ha donato circa un milione di euro a 32 associazioni no profit tra cui le piu' conosciute  Caritas Ambrosiana, Istituto Don Gnocchi e Opera di San Francesco per i poveri e le piccole e meno rinomate Centro per anziani Ercole Ratti, la Lanterna e molti altri.  Questi soldi provengono dalle Prove Aperte: in ogni stagione le prove di 5 concerti della Scala vengono anticipate, aprendo le porte ad un pubblico nuovo ed eterogeneo ed il ricavato viene appunto devoluto ad opere sociali e di beneficenza. E' un modello virtuoso che si puo' creare tra cultura e società (a partire da Unicredit la cui fondazione finanzia le Prove Aperte. Un esempio da seguire.



La seconda notizia coinvolge la Pinacoteca di Brera, che é fantastica, ed il progetto di un ponte di cristallo. Un corridoio sopraelevato che dovrebbe collegare la Pinacoteca a Palazzo Citterio, piccolo palazzo del 1764 recentemente restaurato che diverrà un museo con importanti opere di maestri del 900. Il ponte di cristallo passerebbe sopra il bellissimo verde dell'Orto Botanico.
Il progetto é pronto e nelle mani del direttore della Pinacoteca, arrivato agli uffici del sindaco ed al rettorato dell'Università Statale proprietaria dell'Orto. I fondi sono pronti ed a breve si saprà quale sarà il futuro dell'opera.


Terza ed ultima notizia concerne i vecchi Navigli, quelli coperti tanto tempo fa. Verrà fatto un referendum per sapere se i milanesi sono d'accordo o no. Già tempo fa i cittadini si erano espressi a favore, ma  in concomitanza con l'altro referendum, quello che riguarda l'autonomia della Lombardia, verrà riproposto anche quello sui Navigli. I costi non saranno certo minimi , si parla di 800 milioni di Euro, ed il progetto verrebbe attuato soltanto dopo la chiusura dei cantieri della metropolitana M4 ed eseguito in varie fasi e tempi. Riaprire parte dei Navigli sarebbe bellissimo: darebbe alla Città ancora piu' carattere ed un'impronta romantica e   maggiormente vivibile: non solo grattacieli e futurismo ma memoria ed orgoglio delle proprie origini.

Grande Milano!



 


Marisa Cappelletti



lunedì 2 ottobre 2017

In memoria

Oggi è morto, all'età di 50 anni, dopo aver passato gli ultmi 34 inchiodato ad una sedia a rotelle a causa di un incidente, il Poeta Pierluigi Cappello, grande esponente della poesia italiana moderna.
Era nato a Gemona del Friuli nel 1967, scrittore prolifico aveva pubblicato molte raccolte di poesie vinto  premi prestigiosi tra cui il Premio Montale nel 2004  ed il Bagutta nel 2006 per l'opera prima. Nel 2010 aveva vinto il premio Viareggio con la raccolta di poesie Mandate a dire all'Imperatore. Nel novembre del 2016 è uscito il suo ultimo libro di poesie Stato di quiete.
Come tutti i poeti era ed è sconosciuto ai piu', ma resta e resterà un grande Poeta.
 
Piove

Piove, e se piovesse per sempre
sarebbe questa tua carezza lunga
che si ferma sul petto, le tempie;
eccoci, luccicante sorella,
nel cerchio del tempo buono, nell'ora
indovinata
stiamo noi, due sguardi versati in un corpo,
uno stare senza dimora
che ci fa intangibili, sottili come un sentiero
di matita
da me a te né dopo né dove, amore,
nello scorrere
quando mi dici guardami bene, guarda:
l'albero è capovolto, la radice è nell’aria.

(Dalla raccolta Mandate a dire all'imperatore)

            



Marisa Cappelletti

domenica 1 ottobre 2017

1 Ottobre

Non è un racconto e nemmeno una poesia.
E' una favola antica, un augurio, un ricordo, un grazie e tanto del mio di cuore.



 ALI

  Peter aveva la giovinezza, tanti pensieri felici, tanti desideri, moltissime speranze e, cosa più importante, il futuro. Un grande, lungo, ignoto futuro.                                                                      Campanellino viveva in un mondo al di fuori della realtà, quello che appartiene alle ragazze che volano con ali sognanti, alle donne non ancora tali.                                                              Tutti e due volavano leggeri al di sopra delle preoccupazioni terrene proprie degli uomini e delle donne che combattono ogni giorno per la vita.                                                                           Volavano ignari e senza un pensiero al mondo, felici di scoprire, apprendere, trovare ed imparare, anche a scapito di chi passava loro accanto.
Un giorno limpido d'estate Campanellino che si stava riposando in riva al mare, vide arrivare sulla scia del vento Peter                                        Se ne innamorò. Così, a prima vista e definitivamente.                                                      Peter attratto e lusingato, ma del tutto ignaro dell'amore le stette vicino e col passare dei giorni iniziò ad apprezzare la dolcezza, il sorriso e la polvere magica della fatina.
Ma la vita, anche per i due strani ragazzi volanti, cambia spesso le carte, le spariglia e così capita di perdere la partita.                            La persero e si persero, ognuno diretto altrove, a volare su isole sconosciute che non c'erano nei loro sogni nè tanto meno nella loro quotidianità.                                                            Incontrarono ragazzi perduti e si persero per terre lontane, affrontarono futuri perfidi e assistettero all'infrangersi dei sogni ed alla fuga delle speranze.                                                        Insomma invecchiarono.
L'infelicità aveva tarpato le ali a Campanellino e Peter non riusciva più a volare perchè non trovava proprio qualche cosa di bello nei suoi giorni, anzi si era rassegnato a non sognare più.                           
Ma poi, chissà come, o forse il come si sa ma non si dice perchè poco importa, i due si ritrovarono a pensare ad un tempo lontano, al tempo dei sogni. Così Campanellino provò a sbattere le vecchie ali e Peter pensando a lei, si alzò faticosamente in volo.
Ed eccoli là, sull'Isola che non c'é, ma che d'ora in avanti ci sarà solo per loro due, in barba a Capitan Uncino ed anche al coccodrillo.                                                             Avevano così tanto da raccontarsi, da dirsi, che tutte le ore del giorno non sarebbero mai bastate e così passarono due, quattro, cinque anni a parlarsi fitto fitto a tenersi per mano ad innamorarsi ancora, questa volta senza più permettere a niente e nessuno di cambiare il gioco.                                               
Cambiarono soltanto le loro vite, anche se solo sull'Isola che non c'é.
Le ali di Campanellino ripresero la leggerezza dimenticata e la polverina d'oro la circondò ancora, facendola splendere. Peter ritrovò il futuro, magari non tanto lungo, ma sempre un futuro da sognare e col sogno ritrovò la leggerezza necessaria per volare sopra l'Isola, per fare cerchi insieme al vento e far ridere della sua risata argentina Campanellino.
Non é andata proprio così, ma quasi. E l'Isola che non c'é esiste, é ipotetica ma esiste per noi.   
E sogniamo.
Si’ e sappiamo ancora volare, nonostante la polvere, le sconfitte, gli anni  e le rughe.  


Marisa Cappelletti