sabato 31 ottobre 2015

Halloween

Buon Halloween e che la notte delle streghe vi ispiri...



Solo stanotte

Vieni
questo è l’antro dove nulla è come appare
Entra
questo è il mio magico incantato sabba.
Siedi
su cuscini scarlatti: piume d’araba fenice
per rinascere dalle ceneri di un obliato passato
Bevi
é’ per noi:  giovinezza beltà e passione
Ascolta
un assolo di violino che penetra
come lama rovente dritta nei nostri cuori
e frantuma l’anima avvolta di nero mantello
Guarda
Il corpo rigenerato e fremente
alla fiamma calda di mille candele
Accoglimi
tra le braccia e stringi con antica giovinezza
scalda il ghiaccio di questa pelle stregata​
Prendimi
come vuoi e come sai sentimi più che puoi
Sono la fata la sirena l’eterna maga
Amami
Con forza e con tenerezza
come nessuno prima amami stanotte
Penetra
questa anima persa questo cuore nuovo 
Resta
nel mio antro caldo tra le mie dolci mani
Legami
a te fino alla fine dell'incantesimo e del tempo.

Maricapp

venerdì 30 ottobre 2015

Un libro per vivere



Tempo fa questa piccola riflessione ha vinto un concorso indetto da Rai, Radio2 ed è stata letta in diretta da una nota attrice nel corso di una manifestazione internazionale dedicata all'editoria.
Mi fa piacere riproporla.


    Sono convinta che nessun libro possa cambiarci la vita, esclusi ovviamente quelli scolastici, ma certamente ogni libro letto, dal più profondo al più leggero, può contenere una riga forse una sola, che ti dice - fermati e rifletti, può essere così -.
Nella mia lunga vita mi sono fermata tante volte e non sempre le soste sono state piacevoli.
Ho avuto la tentazione fortissima di non proseguire più, di lasciarmi andare giù fino al fondo che non riuscivo a vedere tanto la caduta era continua, ma ogni volta il pensiero riusciva ad andare oltre, trascinando con sè anche il corpo in un lento e faticoso cammino verso il futuro che non potevo vedere. In quei periodi bui mi hanno aiutato scritti leggeri con messaggi di speranza, mi hanno tenuto compagnia quando mi sono sentita abbandonata, mi hanno aiutata a capire che si può volare, come il gabbiano Jonathan Livingstone, anche se stretti in una gabbia di convenzioni imposte, senza uscita, perché una via di fuga esiste sempre, che si può sperare in una vita diversa, giusta o sbagliata che possa essere, ma diversa da quella che ti opprime, come sperava l'aspirante scrittore Sal Paradise di Sulla strada di Kerouac.
Ho letto molto, ho letto di tutto e continuo a leggere per piacere, per curiosità, per informarmi, per tenermi aggiornata , per emozionarmi ancora e per illudermi. Mi piace moltissimo illudermi scientemente, magari con un grande romanzo della letteratura russa come Anna Karenina, anche se qui l'illusione del grande amore porta alla rovina, oppure, perchè no, con la prima e migliore avventura di Harry Potter. Mi piacciono i thriller che mi sanno catturare dall'inizio alla fine come Il collezionista d'ossa di Deaver e mi piace trovare tutte le metafore sull'esistenza che King distribuisce nei suoi romanzi. Ho amato moltissimo It.
Ed infine le mie serate si concludono sempre con la lettura di qualche poesia. Per farmi toccare il cuore, per convincermi, se ce ne fosse bisogno, che sono ancora capace di amare, per addormentarci finalmente tranquille, io e la mia anima.

Maricapp




giovedì 29 ottobre 2015

Soltanto cartastraccia?




Cartastraccia è tutt'altra cosa, certo non la nostra esistenza anche se mal vissuta. Niente è mai da buttare nemmeno le più amare azioni o malefatte né i drammi e le sconfitte. Gli anni ci han portato via speranze ed illusioni, ci han fatto scordare anche quelle azioni che non dovevamo fare, che vuoi sarà destino ma l'uomo è anche meschino! Niente giustificazioni per alcune ragioni che ci han fatto scappare davanti alle persone che credevamo care. Le abbiamo abbandonate senza pensarci su, le menti proiettate verso quel che ci dava di più. E la gioventù ribelle di quei tempi lontani? Che fine hanno mai fatto i radiosi domani? Cartastraccia tu dici? No, solo delusione perché il tempo che passa ci toglie l'illusione che tutto sarà bello e noi saremo buoni, é come essere certi che la musica suoni sempre la marcia trionfale senza smettere mai, senza nessun lutto, al riparo dai guai.No non è cartastraccia questa lunga partita giocata bene o male, ma da giocarsi ancora finché ci sarà fiato, niente si brucia mai, niente va buttato perchè quello che abbiamo è ciò che abbiam voluto, perché questa interminabile, brevissima partita non è cartastraccia, è soltanto la Vita.

Maricapp

mercoledì 28 ottobre 2015

Recherche




Non è mai stata amata, compresa,letta. I poeti sono rimasti nell'immaginario collettivo  persone a metà strada fra i sognatori ed i pazzi, gente comunque librata a mezz'aria che non sa e non vuole vivere la vita comune, non sa adeguarsi alle regole, è sempre persa nelle proprie fantasie. Non è così, quasi mai è così. I poeti sono persone qualsiasi che vivono esistenze qualsiasi ma,  dentro di sè, hanno una sensibilità spiccata, una concezione diversa di ciò che li circonda.
Tutti siamo poeti e forse nessuno lo è ed io sono sempre alla ricerca del poeta perfetto.


Cercasi disperatamente

Dispiaciuta e disillusa frugo sperando,
probabilmente invano, tra le poche righe
di racconti ed opinioni che van divagando,
alla vana ricerca di qualche rima baciata,
di una terzina, un sonetto, una poesia sgraziata.
Una nebbia densa sale dal mondo in abbandono
e copre pensieri importanti ed idee insensate,
errori , punti giusti e virgole che chiedono perdono,
riflessioni profonde e storie di parole sprecate.
Una nebbia d'oblio per scrittori e poeti perduti
nelle file scomposte di guerrieri lasciati
a combattere guerre mai vinte e dichiarate.
Dove siete poesie con le anime e i cuori
che più non san far rime con tutti gli amori
lasciati a languire tra lacrime e tramonti
di soli che a morire non sono ancora pronti?
Datemi una risposta,
a tutto son disposta!

Non cerco necessariamente
una rima baciata
mi basta sia educata
magari un po' scontata,
qualcosa di sincero
di immensamente vero.
Un verso anche crepuscolare
che sappia cosa dare
ad anime diverse
che qui si sono perse
la poesia della vita
di una tavola imbandita
con parole leggere
che sappiano elargire
con sicura dolcezza
la necessaria tenerezza.
Basta poco davvero
a rallegrare il pensiero!

Maricapp

martedì 27 ottobre 2015

Expo Milano 2015


Sono stata finalmente all'Expo!
Grazie ad appositi biglietti acquistati non ho fatto code all'entrata, che già é stata una bella fortuna.
Poi le code ai vari Padiglioni sono altra cosa. Tantissima gente, da ogni parte del mondo, un immenso piacere nel vedere la partecipazione totale  di ciascun Paese nell'esporre  il proprio impegno produttivo e civile per il cibo e l'acqua.
Bello, davvero bello!
I padiglioni, dal primo, anzi dal Padiglione Zero, all'ultimo sono dei veri capolavori di architettura tradizionale o all'avanguardia, ma sempre molto belli: le forme così esotiche dei Paesi Asiatici, i colori della sabbia e del deserto dei Paesi Arabi, il sole dell'Africa. E poi, permettetemi di citare con orgoglio tutti i Padiglioni Italiani con le loro eccellenze nel cibo e nel vino.
Ho avuto la fortuna di assistere a vari spettacoli tra i quali il magnifico Albero della Vita che con la melodia di canzoni italiane e tra fontane danzanti e fumi colorati, è sbocciato in mille fiori colorati.
Poi il ballo del deserto di uomini affascinanti nelle loro vesti e copricapi candidi, accompagnati da canti,flauti e tamburi. La banda Austriaca vestita con i panni tradizionali verdi e le ragazze che offrivano bicchierini di un liquore fortissimo. E tantissimo altro ancora.
Lo spettacolo che più mi ha affascinato è stato quello della gente, degli addetti dei vari Paesi partecipanti: una fusione totale di uomini e di razze che per giorni hanno saputo andare aldilà di rivalità, razzismi, odio e guerre per concentrarsi su quello che è davvero importante: la nutrizione, in senso lato,  del pianeta.
Questi devono essere gli uomini!



Padiglione Zero  
America


Russia


Thailandia





Gli uomini del deserto
L'albero della Vita



Il Giappone





domenica 25 ottobre 2015

E la luna

In una notte brillante...



Mi prendesti la mano per guidarmi
nel tempo fermo dei ricordi felici.
Mi guardasti negli occhi per trovare
quel bagliore che più non sapevi.
Mi parlasti, la voce tornata gentile,
di tutto l'amore cercato e tornato.
E la luna discreta,
si eclissò.


Maricapp

Buona Domenica!

A Sunday kind of love....


sabato 24 ottobre 2015

Eugenio Montale


Eugenio Montale nasce a Genova nel 1896. E' stato uno dei protagonisti più significativi del Novecento europeo. La sua apertura intellettuale ed il profondo legame con la tradizione poetica hanno fatto di Montale una figura di riferimento per tutta la cultura italiana. Prima lettore poi giornalista presso il Corriere della Sera a Milano, ha saputo riconoscere autori sconosciuti quali Italo Svevo ed avvicinare un largo pubblico alla letteratura italiana e straniera.
Nel 1939, autore già affermato, pubblica la raccolta Le Occasioni, libro simbolo dell'esperienza antifascista  e bellica. Nel 1956 esce La bufera ed altro, in cui il poeta tratta ancora  della guerra. Dopo un lungo silenzio nel 1971 pubblica Satura, seguito in rapida successione da altre insigni opere. Nominato senatore a vita nel 1967, muore a Milano nel 1981.

Eugenio Montale fu insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1975.

Da  La bufera ed altro

Su una lettera non scritta

Per un formicolio d'albe, per pochi
fili su cui s'impigli
il fiocco della vita e s'incollani
in ore e in anni, oggi i delfini a coppie
capriolano coi figli? Oh ch'io non oda
nulla di te, ch'io fugga dal bagliore
dei tuoi cigli. Ben altro è sulla terra.
Sparir non so né riaffacciarmi; tarda
la fucina vermiglia
della notte, la sera si fa lunga,
la preghiera è supplizio e non ancora
tra le rocce che sorgono t'è giunta
la bottiglia dal mare. L'onda, vuota,
si rompe sulla punta, a Finisterre.

Da Satura

Ignoro
se la mia inesistenza appaga il tuo destino,
se la tua colma il mio che ne trabocca,
se l'innocenza è una colpa oppure
si coglie sulla soglia dei tuoi lari. Di me,
di te tutto conosco, tutto
ignoro.

venerdì 23 ottobre 2015

Qualche rima baciata, con allegria!


Complicazioni


Hai ragione amore mio, 
ma ragione un po' l'ho anch' io:
dovrei scrivere parole
che fan rima sol con cuore.
Sono forse esagerata,
ma un pochino complicata
perciò scusa se ribatto,
ma tu sai che questo fatto
che é successo mi sconvolge
anzi , scusa, mi travolge.
Hai cambiato la mia vita
che sfuggiva tra le dita.
Mi hai ridato ancor la voglia
per sognar nel dormiveglia
di restare tra le braccia
di qualcuno che mi piaccia,
di qualcuno come te
che sa amare, amare me.
Sono forse complicata,
certamente esagerata,
se per dirti solo che 
io  ti amo, amo te
sono troppe le parole che io uso
e per questo me ne scuso,
ma sapessi anima mia
quanto è forte la poesia
che mi riempie anche la mente
così ti dico dolcemente:
scusa tutto questo scritto 
ma riconoscimi il diritto 
di poterti dire piano:
son così perchè ti amo.


Maricapp


martedì 20 ottobre 2015

Solo parole

Dal mio libro "Senza Paura"



Ti dirò tutto quello che vorrai sentire
inventerò parole per poterlo fare.

Mi dirai quel che mai ho sperato
avresti detto, mi avresti dato.

Ci diremo di come siamo veri
e quanto ci riempiano i pensieri
che girano intrecciati
pesanti di quei sogni ritrovati.

Ti dirò ancora e ancora di restare
mi dirai di nuovo di lasciarmi amare.

Ti scriverò quello che a voce non so dire
musica e rime per te che sai capire
quanto il silenzio possa regalare
a due che come noi sanno provare

ancora un'ultima o chissà una prima volta,
anche se più non soffia caldo il vento
in fondo a questa via, liberi, a volare.

Maricapp

My father's son

Il grande Joe!

lunedì 19 ottobre 2015

Stai


E' speranza, desiderio oppure solo una grande illusione ma....


                                    

Nel mattino che giunge d'abitudine
mentre esco dal buio delle mie notti
insonni, nel pomeriggio che avanza
faticoso tra rumori che mi assalgono
e rubano la pace di pensieri semplici,
nella sera più fresca e tranquilla
di suoni e sapori che fluttuano intorno,
quando di nuovo il cielo é brillante
di una luna che osserva beffarda e tace,
sempre, nell'aria intorno e nel battito
dell'esistenza che corre e poi passa
stai con me.

Maricapp

domenica 18 ottobre 2015

In cammino

Per tutte quelle donne offese, abbandonate, indifese di fronte alla vita.



Sola.
Te ne accorgi quando il tempo non scorre
e nessuno ti sente.
Vicini gli altri, certo ma, che t'importa
di più involucri vuoti
quando i tuoi dubbi e le incertezze peggiori
vengono lasciati lì,
ignorati da cuori induriti che hai sempre saputo
non avrebbero più accolto
nemmeno la minima parte di te
che ancora s'illude di essere membro importante
di qualcosa che più non esiste?
Sola.
Così è stato e stai certa che non cambierà,
niente può smuovere antiche rovine
di palazzi eretti sull'aria
pesante e mefitica del fantasma di una città
che con te sta morendo
dell'indifferenza bastarda di chi più non conosce
parole né gesti di umana clemenza.
Alzati e prosegui per la tua eterna strada
laggiù forse qualcosa a cui non sai dare nome
ti aspetta per regalarti l'ultima bugiarda speranza.
Vai.

Maricapp

mercoledì 14 ottobre 2015

Quei 21 grammi

Quei misteriosi 21 grammi che nessuna dieta riuscirà a toglierci...



Sono venuta al mondo con te, piccola ed impaurita come te, sperduta davanti a quel gigante che si presentava a noi come La Vita.
Ricordi quanto siamo state felici insieme durante la nostra infanzia? Sempre per mano sempre spensierate, fiduciose, innocenti.
Ed i primi batticuori? Oh sì, quelli! Mi avresti regalato, se solo avessi percepito tra un palpito e l'altro, la mia presenza. Mi avresti buttato là, tra le braccia insensibili di un ragazzino che passava per caso e se ne andava più velocemente di come era arrivato.
No, non mi sono mai arrabbiata con te perchè sapevo essere quelli passaggi obbligati che toccano a tutti, uomini o donne che siano. E poi non mi si può regalare, nonostante le convinzioni umane, io torno sempre, non abbandono chi mi è stato affidato.
Ho gioito con te ed ho sofferto con te, abbiamo vissuto tanto, non ci siamo mai arrese neppure nei momenti in cui arrendersi sembrava essere l'unica scelta possibile.
Avanti, sempre avanti, é stato il nostro motto e la nostra bandiera e continua ad esserlo ancora, dopo tanti anni di legame stretto.
Sono felice di essere arrivata con te in questo momento della tua esistenza in cui senti forte la mia presenza.
La consapevolezza della mia importanza ti fa vivere meglio, in sintonia con quello che ci circonda, anche se ciò che ci sta intorno non è certamente una consolazione per me, ma anche per te.
Con gli anni hai finalmente capito che mi basta poco, anche solo un briciolo di allegria o di serenità per farmi sentire bene dentro di te.
E quando mi sono sentita toccare da pensieri lievi ma pesanti di sentimenti importanti, quando ti ho sentita pensare che qualcuno era riuscito finalmente a raggiungermi, capirmi ed apprezzarmi, allora sì sono diventata veramente leggera, come non lo sono mai stata.
E tu mi hai sorriso, e là fuori mi hanno capita, e noi ci siamo sentite, anche solo per un momento perchè abbiamo paura ad andare oltre, ci siamo sentite felici.
Quanto abbiamo aspettato, penato, quanto difficile è stato ed è tutt'ora attraversare La Vita!
Ma noi ci abbiamo messo tutto quello che era a tua disposizione: la volontà, la disperazione, la passione, l'amore, il dolore, la speranza ed anche attimi di felicità.
Ed io tutto ciò che ci si aspetta da me: la mia presenza sempre, i miei importantissimi irrinunciabili 21 grammi.

Maricapp

lunedì 12 ottobre 2015

On line

Questa è la parte femminile di una amicizia o forse qualche cosa di più nata no, meglio dire ritrovata, ripresa, al giorno d'oggi, quando la comunicazione a volte è soltanto telematica.
Ci si arrangia, ci si illude, si litiga  e forse ci si ama tramite e-mail!



Potrei incontrarti, perchè no?
Potrei lasciarti, tanto ormai
é solo un sentimento scritto
sulla tastiera, letto su uno schermo freddo.
Potrei incontrarti, perchè no?
Potrei scordarti, perchè sai
non conosco nulla di te
é solo un amore lontano, fuggito nel tempo.
Potrei incontrarti, certo se
ti conoscessi almeno un po',
é solo un sogno rincorso
e mai raggiunto, caduto e finito nel nulla.

".............................................................."

Rispondi

E' stato, e molto, ma non lo ricordi.
Abbiamo avuto , noi, giorni di gioventù
spazzati via dal dopo di una vita severa
ed ora mi dici non andare ma torna
ad una storia che non é mai finita?
Cosa potresti capire mai tu immemore
uomo se non sai distinguere il sogno
di una realtà impossibile dal desiderio
di una piccola felicità che svanirà domani?
Potrei, solo cibandomi del loto che toglie
ricordi e desideri, forse potrei, ma....

“……………………………………………”

Rispondi

Certo
dovrei crederti,
certo
pensi di illudermi.
Le belle parole ormai
non contan più per noi.
Tu hai scordato chi
ormai non é più qui.
Forse ti ho amato un tempo
ma
per me questo é il momento
di
chiudere il collegamento.
Forse
potresti ma....
tutto finisce qua.

“…………………………........................”

Rispondi

Cattiva forse, ma per difesa.
Più che Giulietta sono Caterina
non domata da un improbabile
Petruccio che un tempo ci provò
senza riuscita, povero illusionista
abbandonato dalla colomba amata,
libera verso nuovi orizzonti volata.
Cattiva forse, ma a ragione.
E non inventerai per me altre fole
perchè non permetterò una nuova volta
che il cuor mio venga maltrattato
da un mentitore seriale e da un...malnato!
(rima forzata)

“…………………………………...............”

Rispondi

Un principe, lo sei sempre stato!
Con i tuoi modi da buzzurro,
con l'Armani preso al supermercato
cinese dell'abbigliamento taroccato!
O mio signore e perdona la minuscola,
che ti sta come una seconda pelle,
o re del saper vivere e dell'educazione
io quella sera ne vidi delle belle
con te che fosti eletto per acclamazione
il peggior esemplare mai visto in circolazione.
Ora ti chiedo di volermi perdonare,
la tardona se ne va al ristorante per dimenticare!
Ci si ritrova se vuoi domani in mattinata
così si seguitano le piacevolezze
proferite durante una orribile giornata.

“……………………………......................”

Rispondi

Suvvia mio caro, facciamo pace!
essere perfidi in fondo non si addice
a due che forse si sono molto amati.
Ho fatto di te il mio Orfeo ed io quale Euridice
ti ho spinto agli inferi dannato tra i dannati.
Riprendiamo questo affetto telematico
ed amami così, scordando quel che é stato.
Sarai il mio Dante ed io la tua Beatrice
ti saprò ammaliare con quel che non si dice
su queste pubbliche righe dove ognuno aspetta
curioso di veder la fine di questa favoletta.
Saprò riconquistarti, con motti che nessuno
o mio guerriero ha mai osato proferire.
Vedrai, sarò la maga che saprà farti morire
di assoluto desiderio e disperato amore.
Sii certo lo farei.
Tesoro lo potrei.
Ma.....................

Esci

Maricapp

domenica 11 ottobre 2015

Sognando

E per terminare la giornata....



Nel sogno di ogni notte tienimi con te.
         Non lasciarmi andare al tempo del risveglio.
  Voglio viverti sempre nell'anima finché
         riusciremo a trasportare il pesante bagaglio 
dei giorni che ci vedono così lontani.  
             Vieni e trascinami là dove non esistono parole
                        ma solamente l'illusorio sfiorarsi delle nostre mani.  


Maricapp                                                                                                                                       


Buona Domenica!




Maricapp

venerdì 9 ottobre 2015

Dubbio

Certamente è capitato a tutti una o più volte di essere assaliti da un dubbio, da un sospetto, da una speranza di questo genere.


Le ore passate a parlare di noi
dei tanti ricordi, di ciò che speriamo.

Il darci ragione ad ogni incertezza
quel ridere strano di tutto e di niente.

Le dita intrecciate che stringono e lasciano
gli occhi che vedono anche quel che non c'é.

Un dubbio m'assale e si ferma nel cuore
poi rimbalza e ritorna: sì, temo sia amore.


Maricapp

giovedì 8 ottobre 2015

Programma

Il programma completo

Per chi fosse interessato, si può scaricare da qui:

http://www.bookcitymilano.it/eventi?tema%5B0%5D=MOSTRE%20-%20EVENTI%20SPECIALI

Buona scelta.

Bookcity Milano

Un grande evento



Dal 22 al 25 di Ottobre tutta la città di milano sarà coinvolta in questa manifestazione che offre a tutti e non solo ai lettori accaniti e non, agli scrittori famosi e non ed agli addetti del settore, ma proprio a tutti,  presentazioni, conferenze, libri e moltissimo altro su ogni argomento  possibile.
E' una bella occasione per esserci.
Ci sarò anche io come volontaria in una delle tante prestigiose sedi. 
Siete tutti invitati!

mercoledì 7 ottobre 2015

Senti



Scosta le coperte e lasciami entrare nel tuo letto, non parlare ma abbracciami, fammi restare con la testa sulla tua spalla.
Senti il respiro che si calma, il sospiro che ti spiega la felicità di due corpi vicini, girati verso di me senti le mie gambe tra le tue.
La mia bocca sul tuo collo. Accarezzami con dolcezza e dimmi tutto quello che vuoi, che senti, che sono per te.
Lascia che ti dia le spalle, stringiti a me, fammi sentire che mi vuoi, segui il mio ritmo lento ascolta l'amore che ti dico.
Dimentica gli altri e tutto quello che c'è fuori da questo letto, da questo nostro mondo unico e caldo e tienimi qui.
Accarezzami fino a farmi dire sottovoce che ti voglio subito, che ti voglio adesso, che voglio che sia quello che non è mai stato:
un lento, travolgente, esasperante, totale amore. Un lungo, sconvolgente, infinito momento senza respiro, senza tempo, senza ritorno.
Voglio l'amore, tutto, il tuo ed il mio.
Lo devi leggere negli occhi, sentire nelle mani, sulla pelle, dentro di me.
E dopo non mi lasciare. Mai.
Tienimi stretta e guardami piangere, senti i baci leggeri, ascoltami, ascoltati...​

Siamo qui.

Maricapp

martedì 6 ottobre 2015

Consigli di scrittura



     

Umberto Eco tradusse ed adattò nel 2000 "Fumblerules on Grammar" scritte da William Safire nel 1979. Eco le pubblicò, senza conoscerne l'autore, ne La Bustina di Minerva, rubrica da lui curata per L'Espresso.
Sono 36 suggerimenti semplici e divertenti, ma indispensabili:

1. Evitate le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.
2. Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.
3. Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.
4. Esprimiti siccome ti nutri.
5. Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.
6. Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.
7. Stai attento a non fare…  indigestione di puntini di sospensione.
8. Usa meno virgolette possibili: non è “fine”.
9. Non generalizzare mai.
10. Le parole straniere non fanno affatto bon ton.
11. Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: “Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu”.
12. I paragoni sono come le frasi fatte.
13. Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa; ripetere è superfluo (per ridondanza s’intende la spiegazione inutile di qualcosa che il lettore ha già capito).
14. Solo gli stronzi usano parole volgari.
15. Sii sempre più o meno specifico.
16. Non fare frasi di una sola parola. Eliminale.
17. Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un serpente.
18. Metti, le virgole, al posto giusto.
19. Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due punti: anche se non sempre è facile.
20. Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono “cantare”: sono come un cigno che deraglia.
21. C’è davvero bisogno di domande retoriche?
22. Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di parole possibile, evitando frasi lunghe – o spezzate da incisi che inevitabilmente confondono il lettore poco attento – affinché il tuo discorso non contribuisca a quell’inquinamento dell’informazione che è certamente (specie quando inutilmente farcito di precisazioni inutili, o almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo dominato dal potere dei media.
23. Gli accenti non debbono essere nè scorretti nè inutili, perchè chi lo fa sbaglia.
24. Non si apostrofa un’articolo indeterminativo prima del sostantivo maschile.
25. Non essere enfatico! Sii parco con gli esclamativi!
26. Neppure i peggiori fans dei barbarismi pluralizzano i termini stranieri.
27. Scrivi in modo esatto i nomi stranieri, come Beaudelaire, Roosewelt, Niezsche e simili.
28. Nomina direttamente autori e personaggi di cui parli, senza perifrasi. Così faceva il maggior scrittore lombardo del XIX secolo, l’autore del “5 maggio”.
29. All’inizio del discorso usa la captatio benevolentiae, per ingraziarti il lettore (ma forse siete così stupidi da non capire neppure quello che vi sto dicendo).
30. Pura puntiliosamente l’ortograffia.
31. Non andare troppo sovente a capo.Almeno, non quando non serve.
32. Non usare mai il plurale maiestatis. Siamo convinti che faccia una pessima impressione.
33. Non confondere la causa con l’effetto: saresti in errore e dunque avresti sbagliato.
34. Non indulgere ad arcaismi, apax legomena o altri lessemi inusitati, nonché deep structures rizomatiche che, per quanto ti appaiono come altrettante epipfanie della differanza grammatologica e inviti alla deriva decostruttiva eccedano comunque le competenze cognitive del destinatario.
35. Non devi essere prolisso, ma neppure devi dire meno di quello che.

36. Una frase compiuta deve avere.

Il mio consiglio personale: leggere e scrivere tantissimo.

Maricapp 

Che sia una buona giornata!


                                   

lunedì 5 ottobre 2015

Vieni




Voglio continuare il mio viaggio.
Sarà un percorso tranquillo di ragione e sentimenti.

Prendimi il cuore e portami là dove non pensavamo
dammi l'anima e seguimi oltre dove non sappiamo.

Una salita dolce oppure una discesa senza tempo
un cammino con passi e pensieri in totale sintonia.

Un viaggio reale ed onirico mai stanchi e mai sazi.
Prendimi sono pronta, andiamo.

Maricapp

In effetti...


                                                                Buona giornata!


sabato 3 ottobre 2015

Rosa rosae

Una rosa per tutti...


Portami attraverso il tempo
Quelle rose che non mi hai donato.
Togli tutte le spine
Che senza i fiori mi hai regalato.
Senti l’intenso profumo
di velluto passione e passato
nelle pieghe di un azzurro vestito
che ballava con me quella sera
una danza che non ho scordato.
Regalami rose che devono ancora fiorire
attimi immensi da non scordare.
Portami giorni di quiete e d’amore.

Maricapp



venerdì 2 ottobre 2015

Suggerimenti di lettura

Ve li ricordate i miei libri?
Li potete trovare tutti e due presso LaFeltrinelli
ed il primo, " Senza paura", anche da Mondadori Store.
Se volete esiste anche l'E-book.






giovedì 1 ottobre 2015

Ali



Non è un racconto e nemmeno una poesia.
E' una favola antica, un augurio, un ricordo, un grazie e tanto del mio di cuore.

Peter aveva la giovinezza, tanti pensieri felici, tanti desideri, moltissime speranze e, cosa più importante, il futuro. Un grande, lungo, ignoto futuro.
Campanellino viveva in un mondo al di fuori della realtà, quello che appartiene alle ragazze che volano con ali sognanti, alle donne non ancora tali.
Tutti e due volavano leggeri al di sopra delle preoccupazioni terrene proprie degli uomini e delle donne che combattono ogni giorno per la vita.
Volavano ignari e senza un pensiero al mondo, felici di scoprire, apprendere, trovare ed imparare, anche a scapito di chi passava loro accanto.
Un giorno limpido d'estate Campanellino che si stava riposando in riva al mare, vide arrivare sulla scia del vento Peter.
Se ne innamorò. Così, a prima vista e definitivamente.
Peter attratto e lusingato, ma del tutto ignaro dell'amore le stette vicino e col passare dei giorni iniziò ad apprezzare la dolcezza, il sorriso e la polvere magica della fatina.
Ma la vita, anche per i due strani ragazzi volanti, cambia spesso le carte, le spariglia e così capita di perdere la partita.
La persero e si persero, ognuno diretto altrove, a volare su isole sconosciute che non c'erano nei loro sogni nè tanto meno nella loro quotidianità.
Incontrarono ragazzi perduti e si persero per terre lontane, affrontarono futuri perfidi e assistettero all'infrangersi dei sogni ed alla fuga delle speranze.
Insomma invecchiarono.
L'infelicità aveva tarpato le ali a Campanellino e Peter non riusciva più a volare perchè non trovava proprio qualche cosa di bello nei suoi giorni, anzi si era rassegnato a non sognare più.
Ma poi, chissà come, o forse il come si sa ma non si dice perchè poco importa, i due si ritrovarono a pensare ad un tempo lontano, al tempo dei sogni. Così Campanellino provò a sbattere le vecchie ali e Peter pensando a lei, si alzò faticosamente in volo.
Ed eccoli là, sull'Isola che non c'é, ma che d'ora in avanti ci sarà solo per loro due, in barba a Capitan Uncino ed anche al coccodrillo.
Avevano così tanto da raccontarsi, da dirsi, che tutte le ore del giorno non sarebbero mai bastate e così passarono due, quattro, cinque anni a parlarsi fitto fitto a tenersi per mano ad innamorarsi ancora, questa volta senza più permettere a niente e nessuno di cambiare il gioco.
Cambiarono soltanto le loro vite, anche se solo sull'Isola che non c'é.
Le ali di Campanellino ripresero la leggerezza dimenticata e la polverina d'oro la circondò ancora, facendola splendere. Peter ritrovò il futuro, magari non tanto lungo, ma sempre un futuro da sognare e col sogno ritrovò la leggerezza necessaria per volare sopra l'Isola, per fare cerchi insieme al vento e far ridere della sua risata argentina Campanellino.

Non é andata proprio così, ma quasi. E l'Isola che non c'é esiste, é ipotetica ma esiste per noi.
E sappiamo ancora sognare, nonostante la polvere, le sconfitte e le rughe.

Con tutto il mio cuore tanti auguri Peter e grazie perchè mi fai ancora volare.

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