sabato 30 settembre 2017

Sintesi di una riflessione profonda


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Quel che sai

.....E' che ti ho perdonato il grande amore per papà, quell'amore assoluto che mi ha sempre fatta sentire il terzo incomodo in una coppia perfetta che si bastava.

Ho perdonato il tuo non manifestare, nemmeno con un abbraccio, per decenni, quell'affetto e quella dolcezza che avevi dentro, ne sono certa, per me, ma che non hai mai lasciato trasparire.

Ho perdonato non avermi ascoltata, non aver dato retta anche ai professori ed avermi forzatamente indirizzata a studi che non mi appartenevano, cambiandomi cosi' la vita. 

Ho perdonato l'aver capito e il non aver spiegato a questa figlia, giovane e confusa, l'errore che stava per fare e me lo hai lasciato fare.

Ho perdonato il non avermi detto che mi avevano cercata, l'avermi lasciato per mezzo secolo la convinzione di non essere stata amata, mentre era stato soltanto orgoglio, dolore, delusione.

Non ho fatto in tempo a dirti che ora ti assomiglio in tanto: nella forza che metto nel vivere, nella volontà di andare avanti ed anche nel piacere di essere consapevolmente stramba, come dice tua nipote.

Ed infine avrei tanto voluto poterti dire, ma sono certa che, non so spiegare come,  tu lo sai e conoscendoti non hai nulla da rimproverarmi né l'età né il tempo anzi, penso che in tutto questo ci sia un po' di te, un rimedio tardivo a quello che è stato,  avrei voluto dirti che infine sono tornata là , o meglio siamo tornati là dove eravamo rimasti sospesi e ci siamo ripresi la vita, Mamma!


Marisa Cappelletti


venerdì 29 settembre 2017

Letture ed emozioni



Sono convinta che nessun libro possa cambiarci la vita, esclusi ovviamente quelli scolastici, ma certamente ogni libro letto, dal più profondo al più leggero, può contenere una riga forse una sola, che ti dice - fermati e rifletti, può essere così -.
Nella mia lunga vita mi sono fermata tante volte e non sempre le soste sono state piacevoli.
Ho avuto la tentazione fortissima di non proseguire più, di lasciarmi andare giù fino al fondo che non riuscivo a vedere tanto la caduta era continua, ma ogni volta il pensiero riusciva ad andare oltre, trascinando con sè anche il corpo in un lento e faticoso cammino verso il futuro che non potevo vedere. 
In quei periodi bui mi hanno aiutato scritti leggeri con messaggi di speranza, mi hanno tenuto compagnia quando mi sono sentita abbandonata, mi hanno aiutata a capire che si può volare, come il gabbiano Jonathan Livingstone, anche se stretti in una gabbia di convenzioni imposte, senza uscita, perché una via di fuga esiste sempre, che si può sperare in una vita diversa, giusta o sbagliata che possa essere, ma diversa da quella che ti opprime, come sperava l'aspirante scrittore Sal Paradise di Sulla strada di Kerouac.
Ho letto molto, ho letto di tutto e continuo a leggere per piacere, per curiosità, per informarmi, per tenermi aggiornata , per emozionarmi ancora e per illudermi. 
Mi piace moltissimo illudermi scientemente, magari con un grande romanzo della letteratura russa come Anna Karenina, anche se qui l'illusione del grande amore porta alla rovina, oppure, perchè no, con la prima e migliore avventura di Harry Potter. 
Mi piacciono i thriller che mi sanno catturare dall'inizio alla fine come Il collezionista d'ossa di Deaver e mi piace trovare tutte le metafore sull'esistenza che King distribuisce nei suoi romanzi. Ho amato moltissimo It.
Ed infine le mie serate si concludono sempre con la lettura di qualche poesia. Per farmi toccare il cuore, per convincermi, se ce ne fosse bisogno, che sono ancora capace di amare, per addormentarci finalmente tranquille, io e la mia anima.
  




 I miei libri

Marisa Cappelletti

giovedì 28 settembre 2017

E poi...

Sempre il solito diario consunto, oppure la mail di ieri, oppure una delle tante lettere d'amore conservate e lette e rilette con rimpianto e nostalgia cosi', come i ricordi che ci restano dentro.

Cosi'

...E chiuderò la porta, qualsiasi sia il posto,
dritta davanti a te mi spoglierò piano fino a restare nuda.

Ti guarderò negli occhi con sicurezza:
-Sono così, sono quella che sono con tutti gli anni
le ingiurie, i problemi e l'esperienza addosso.
Ecco, sono qui-

Piangerò dentro per l'emozione, gli inganni e la bellezza persa :
-Puoi lasciarmi sola ed uscire, se vuoi, ti saprò capire.-
Ma se resterai questo giorno non ce lo dimenticheremo più
perché dovrai amarmi, lasciarti amare, con il corpo e con il cuore,
oltre la nostra età, oltre il reale, senza respiro.-

Ti verrò incontro, ti metterò le braccia intorno al collo e ti bacerò
di un bacio leggero poi mi stringerò così forte a te che sentirai ogni battito
attraverso i vestiti, attraverso i desideri.

Non avremo più parole né pensieri.
Mi accarezzerai con dolcezza e tremerò sotto le tue mani,
mi bacerai sempre più impaziente, sentirò sotto le dita
la tua pelle per me ancora giovane e calda.
E poi, poi non so.

Lasciamo al caso, al momento, all'intensità di tutto,
so soltanto che sarà come non é mai stato per me e per te.

Si', sarà cosi'...


Marisa Cappelletti




Lettere, mail, diari...parole

Da un diario consumato o da una mail mai spedita oppure da antiche lettere d'amore che non hanno mai o hanno sempre ricevuto una risposta, forse...



Forse, un giorno

Un giorno troverai il modo ed il coraggio per quel giorno, un solo giorno da mattina a sera solo per noi. 

Un giorno superero' questa maledetta paura che mi ha preso e saliro' sul treno : 1 ora e 30 minuti circa per pensarti prima di incontrarti.

Guardero' dal finestrino e ti cerchero' tra la gente in attesa. Ci sarai? Scendero' dal treno con la mente confusa ed il cuore che vorrà uscire dal petto. Mi fermero' per calmarmi e due braccia mi circonderanno, una voce cosi' cara ed amata mi dirà all'orecchio:
-Stai tranquilla, calma, sono qui e non ti lascio-

 Sfiorero' le mani che non conosco, le stringero' forte e sentiro' un sospiro lieve, un corpo che trema contro il mio, che trema di piu'. 

Mi prendero' tutta la felicità di quel momento poi mi girero' e trovero' un volto che conosco, che mi sorriderà con una tenerezza infinita, due occhi pieni di lacrime mi guarderanno dietro gli occhiali appannati. Allora con mani insicure togliero' quegli occhiali, le lacrime mi scenderanno giu' ed io non faro' niente per fermarle.

Un attimo, un solo attimo e saremo una nelle braccia dell'altro. Stretti, incuranti di chi, curioso, si chiederà cosa stanno facendo quei due vecchi signori, di chi non saprà mai né mai potrà capire il significato di quell'abbraccio. 

Non serviranno le parole perché in quell'abbraccio ci saranno tutto l'amore, tutto il bene, l'attesa, la speranza, la passione, la gioia, la felicità, tutti gli anni della prima e di questa seconda giovinezza, tutto il tempo passato a volere, soffrire, sognare, immaginare, aspettare ed amare, amare sempre di piu', in quell'abbraccio ci saremo semplicemente noi.

Poi, sorridendo, ci prenderemo per mano ed io mi sentiro' la tua bambina, la tua eterna ragazza, la tua donna. E tu sarai quel bambino biondo che non ho conosciuto e che consolero' tra le mie braccia, il bel ragazzo mai scordato, l'uomo dolce che sei, il mio uomo.

Usciremo dalla stazione e non so bene cosa succederà: un caffè oppure un letto, il Ponte Vecchio o quella torre là in fondo , ma senza ricordi, solo con la certezza di quello che ora siamo e sentiamo, con la passione che ci ha fatto impazzire cosi' tante volte, ma questa volta insieme.

Un giorno, forse. Un giorno sicuramente.
Un giorno, solo un giorno oppure uno di tanti giorni.

Chissà.


Marisa Cappelletti



lunedì 25 settembre 2017

E' lunedi'!

Il lunedi' mattina mi porta ricordi e nostalgia, pensieri e desideri sospesi in una realtà parallela.


Imperfetto

Tu abbracciami ancora
con fantasmi d'abbracci
tienimi stretta con mani
straniere calde di sogni
dammi la vita che non sarà.​..

E' un'atmosfera irreale
quella che ci circonda
é un tempo imperfetto
quello che ci avvolge
in un silenzio d'amore
che non avverrà mai.

Struggente muta melodia
che leggera ci danza intorno
regalando attimi intoccabili
di illusorie sensazioni
che stringono e costringono
i corpi orfani di noi.

Marisa Cappelletti


giovedì 21 settembre 2017

Giornate


Ed a proposito di belle giornate...

Futuro 

Eserciti di topi scappati da fogne infrequentabili,
ragni senza più angoli di muri puliti su cui tessere
ammalianti tele: bugiarde e appiccicose sirene
per ingenui insetti in cerca di emozioni forti.

Strade violentate e possedute da acque inquinate
sfuggite ad argini resi impotenti da umano disinteresse.
Fango sopra e sotto la città invasa da orde di magici
pifferai senza più seguito alcuno.

Esseri non pensanti che marciano uniti verso
effimere mete che crolleranno domani
trascinando con sè le ultime coscienze illuse
di poter sopravvivere a questo oggi di morte.

In questo caos chiamato progresso
si perdono per sempre gli ultimi sognatori.


Marisa Cappelletti





Giornate mondiali


Non passa giorno che non ci sia una ricorrenza, chiamiamola cosi', una giornata mondiale di qualche cosa. 
Servisse!

Oggi è la giornata mondiale dell'Alzheimer. Che non è una bella cosa. E se puo' servire a raccogliere fondi , a stimolare i governi mondiali ad investire  nella ricerca invece che nei missili intercontinentali con testate nucleari, ben venga.


Ma, a proposito di missili, é anche la giornata mondiale della pace. 
E qui le cose sono davvero complicate: che si fa in una simile giornata? Per prima cosa a mio parere bisogna cercare su Wikipedia o simili il significato di pace, che ai giovani ed ai giovanissimi  è sconosciuto, a cominciare dai giochi delle varie Playstation per finire ai fumetti ed ai Telegiornali, che la differenza non é poi cosi' tanta. 
Poi bisogna solo sperare. 
Che Putin mostri solo i muscoli e non i missili, che Trump la smetta con le manie di grandezza, che la Cina non voglia emulare gli altri su citati ed infine che qualcuno prima o poi, sarebbe meglio prima visto la propensione del "caro leader" per i missili,  elimini Kim Jong-un. 
Con buona pace della giornata che sta finendo.


Marisa Cappelletti


mercoledì 20 settembre 2017

Tutto

Si' tutto si puo' o si vorrebbe fare per amore
Amore in senso lato, universale, filiale, materno, sentimentale, passionale eccetera.
Tutto si puo' e forse si deve fare.




Accenni

Silenzio nel vento
e pace dell'anima.
Momento immobile
rubato per te.


Marisa Cappelletti


lunedì 18 settembre 2017

Immagini

Fermando l'attimo, inseguendo il pensiero, immaginando quel che non è:

 Immaginando amore

Ti immagino dormire al mio fianco
Mi vedo guardare il tuo corpo amato
Sento le carezze di mani lontane
Vorrei sussurrare parole mai dette
Occhi che guardano l'anima
Labbra che sfiorano un'ombra
Mi cerchi con il desiderio che brucia
Ti voglio con la passione che sai
Mi stringi in un sogno sfumato
Mi sveglio e non sei con me.


Marisa Cappelletti


domenica 17 settembre 2017

Buona Domenica!


Oggi ho preparato il ragu' per i maccheroni, l'arrosto e le patate al forno, il budino al cioccolato e amaretti. Piu' pranzo italiano della domenica di questo!
Che dite ci vuole talento anche in cucina?




Ci vuole talento


Serve sempre talento per essere non chi ci piacerebbe
ma chi si é.
Serve sempre talento per apprezzare non ciò che si vorrebbe
ma ciò che si ha.

Serve sempre talento per restare nonostante tutto
ancora qui.
Serve sempre talento ed ognuno di noi ne ha
per vivere.


Marisa Cappelletti


venerdì 15 settembre 2017

La scuola 2parte


Poveri  ma bravi 

Sono tantissime le cose ed anche le materie che oggi non ti insegnano o ti insegnano male a scuola. Con buona pace di quei maestri o professori che invece ce la mettono tutta con risultati scarsissimi e non per colpa loro.
Ai tempi miei, cioé più di mezzo secolo fa, mio padre mi insegnò che studiare era un mio preciso
dovere, che nulla mi era dovuto, che se portavo a casa bei voti era esattamente quello che mi veniva richiesto e dunque niente complimenti e regalini come usa oggi.
Ed io eseguivo con diligenza, anche perchè, fin dalle scuole elementari, a me piaceva imparare, scrivere, studiare. Secchiona? 
No, semplicemente imparavo in fretta.
Ma avevo un handicap insormontabile: ero povera, brava sì, ma proprio povera! Portavo vestiti e scarpe che oggi verrebbero detti di seconda mano, allora erano solo quelli smessi dalla cugina più grande, e le mie trecce erano trattenute da semplici elastici che le stringevano senza pietà.
La mia compagna di banco Floriana, sempre ben vestita con il grembiule immacolato e le iniziali ricamate, con le pieghe piatte che mi piacevano tanto e con enormi fiocchi di seta a fermare le trecce, invece era figlia unica di genitori benestanti che riempivano la signora maestra di omaggi natalizi, pasquali, inizio anno durante anno e fine anno. 
La mamma per tutti e cinque gli anni delle elementari invece per Natale regalava, perchè usava fare un "presente" in determinate occasioni, una scatola con tre saponette profumate.
Per i miei genitori era un impegno economico, per me la vergogna di essere povera.
Mi consolava un po' l'amicizia della compagna più fortunata di me ed anche la considerazione dei suoi genitori. Mi invitavano a casa loro e così si facevano anche i compiti, mi portavano con loro la domenica in campagna e quasi sempre si studiava un po' insieme. La signora maestra ci aveva messe vicine perchè Floriana faceva un pochino di fatica a capire la lezione o a scrivere i pensierini, così io potevo darle una mano.
Per cinque anni ingenuamente le suggerii, le scrissi, l'aiutai e lei fu sempre la prima della classe. 
Io la seguii sempre a ruota, buona seconda nonostante le evidentissime differenze.
Nelle scuole medie avevo un compagno, Corrado, con seri problemi di apprendimento, linguaggio e socializzazione che però mi era affezionatissimo: passava tutte e quattro o cinque le ore di lezione girato verso di me ad osservare tutto quello che facevo. 
Io ero un po' meno affezionata. Ma la sorella maggiore mi manifestava ogni volta che ne aveva la possibilità tutta la simpatia che riusciva a tirar fuori. 
E la storia si andava ripetendo: inviti a casa,molto più bella di quella di Floriana, al mare, persino piccoli regali. 
Ed anche qui i professori, da notare che allora non c'erano maestre di sostegno o simili,chiudevano entrambi gli occhi sul rendimento e l'apprendimento dello  sfortunato compagno, ma non transigevano sul mio che a volte lasciava a desiderare durante la lezione perchè avevo aiutato Corrado e secondo loro mi ero distratta.
Ma poi interveniva la sorella del ragazzo, con lodi sperticate nei miei confronti, con regalini a tutti e con inviti vari. E tutto tornava a posto.
A quell'età però, colpa o merito dell'esperienza precedente, realizzai che esisteva oltre alla buona volontà messa nell'aiutare prima Floriana e poi Corrado, una cosa importantissima chiamata dignità.
Lo imparai grazie alla mancanza della stessa da parte della signora maestra e dei professori, ed imparai inoltre che nella vita ci sono mille lusinghe, ma anche la libertà di scelta, come mi spiegò anche il babbo, che ogni essere umano ha il diritto di avere.
Scelsi liberamente e con orgoglio la mia dignità di bambina povera  ma ricca di affetti e di speranze basate solo sulle mie possibilità.


Marisa Cappelletti







La scuola 1parte


Sono iniziate le scuole.  
Ancora una volta si dice e si legge di tutto, a cominciare dalle vaccinazioni obbligatorie. 
Ai miei tempi ce ne erano davvero poche di obbligatorie: si pensi che sono stata una delle prime a cui é stata fatta una "tremenda" iniezione nella schiena per iniettare il vaccino, rigorosamente non obbligatorio, dell'anti-polio. Frequentavo la prima media ed ero terrorizzata! Ma sono ancora qui, illesa dopo aver avuto anche tutte le malattie infettive come morbillo, scarlattina, pertosse, che allora non avevano vaccini a contrastarle. 
Sia chiaro: non sono contro le vaccinazioni. Se vanno fatte che sia cosi', senza troppe storie né paure di conseguenze letali. Non é e non é mai stato cosi' se non in casi rarissimi in cui anche solo una iniezione di antibiotico puo' aver causato conseguenze gravissime. Succede e succederà, siamo esseri umani ed in quanto tali soggetti purtroppo a malattie ed accidenti vari.
Ma, qualsiasi siano le scelte,
Buona scuola, ragazzi!


Marisa Cappelletti




   

martedì 12 settembre 2017

Buona serata

Se non state guardando la Champions League, la TV, se non state chiacchierando, se non uscite (ma dove si va il martedi'?), se non avete sonno, se avete voglia di poesia: 



Contraddizioni


La luna infuocata bruciava la notte,
chiudendo i cancelli al pallido sole
che freddo in catene piangeva con noi.
Il tempo sedeva su vuoti sepolcri
di anime buie perdute in giorni di neve,
novelle aspiranti  ai gironi d’inferno.
La sera correva incontro all’aurora,
Il cielo squarciato da lingue di fuoco.
Le verdi nubi dell’alba accoglievano
 lamenti di lupi da zanne d’avorio.
Ti amavo  e fuggivo su sassi  taglienti.
gocce del sangue versato per te.
Mi amavi e morivi di rinunce d’amore
e peccati innocenti , colpevoli sordi al dolore
noi due, folli  vite buttate nel pozzo del mai.


Marisa Cappelletti



Alla fine della notte

Pensieri impossibili 



Se potessi 


Ah se potessi amore mio
cancellerei quel tempo senza te
butterei l'anima zeppa di ricordi
la cambierei con una nuova me.

Ti regalerei le ali del gabbiano
per condurti alla fine del tramonto
dove l'orizzonte incontra il mare
e resta sospeso là senza cambiare.

Ti dare tutto quello che non hai
ti riempirei la vita di spensieratezza
ah se solo potessi amore mio

volar con te sull'onda della giovinezza!


Marisa Cappelletti





domenica 10 settembre 2017

Storia della domenica




Piove e fa freddo. A Livorno una bomba d'acqua piombata sulla città nella notte ha causato allagamenti, smottamenti e 6 morti, l'uragano Irma semina morte e distruzione in America, in Messico un terremoto di una potenza inaudita rade al suolo case e paesi, causando decine di morti e dispersi, qui a Milano ci sono 13 gradi e sta diluviando.
E' vero, ci siamo lamentati, abbiamo auspicato l'inizio dell'autunno, ma non cosi'. Pare che la Natura. stanca di  essere bistrattata, avvelenata, violentata in ogni modo dall'uomo, abbia deciso di prendersi la rivincita sulle sopraffazioni di cui é stata oggetto in tanti sciagurati anni.

Con questo clima pre-invernale piu' che autunnale, perchè non mettersi comodi e leggere qualche casa magari breve e scritta con leggerezza?




E' sempre la stessa Storia


L’uomo, raggomitolato  sul fondo del gommone mezzo sgonfio , sfinito  ed in preda alla paura, pregava quel Dio che non aveva mai pregato prima di allora. 
Lo sciabordio delle onde lo riscosse e, sollevatosi  a sedere, scorse oltre gli scogli  un’isola. Si lascio’ scivolare nell’acqua calma e trasparente,  nuoto’ verso la spiaggia, raggiunse la riva e svenne. 
Due mani  fresche sul viso lo svegliarono e gli occhi misero a fuoco  una splendida  figura femminile in bikini bianco.  
-Ohh salve! Ma da dove arrivi?- 
flauto’ la voce del miraggio  
-Io sono Callie e vivo lassu’, vicino a quella grande grotta-.  
L’uomo si riprese un poco:  
-Sono Oddy, vengo da lontano e sono l’unico scampato al naufragio del mio yatch nello Stretto di Messina.-  
La ragazza si sedette vicino al naufrago, gli porse una bottiglia d’acqua minerale, lo  guardo’ dritto negli occhi 
–Ci penso io a te, Oddy, ora sei in salvo!-. 
Per i due la salvezza prima e la vita spensierata poi  continuarono ininterrotte per sei anni. Callie innamorata  dello straniero venuto dal mare, Oddy perso dietro alla fanciulla che pareva una novella ninfa.
L’uomo, inoltre, volutamente immemore della sua casa in un altro paese, della moglie Penny che lo aspettava consolandosi qua e là con un folto gruppo di amici sempre pronti a far festa a casa sua  e del figlio Tel  troppo serio e noioso, a dirla tutta, per la sua giovane età.
Ma, purtroppo o per fortuna, tutto passa ed  Oddy  inizio’ a stancarsi delle moine,  degli occhioni blu sempre sgranati e di tutto il resto della mercanzia. Comincio’ a rimpiangere Penny che, anche se meno giovane,  aveva sempre   esercitato un gran fascino su di lui con la sua intelligenza, l’ironia graffiante, la pazienza infinita e la dedizione assoluta (e lasciamolo nell’illusione pover’uomo!) . 
Era pronto a tornare. 
Si fece acquistare il biglietto aereo da una Callie disperata  e parti’ senza rimpianti,  sotto un temporale che non prometteva nulla di buono. Infatti dopo poco un fulmine colpi’ il velivolo che precipito’  in mare, al largo  dell’isola di Corfu’.  
Per Oddy , di nuovo scampato e naufrago per grazia o per colpa degli dei, la storia ricomincio’: altra spiaggia altra avventura.
La bella  Callie,  per dimenticare lo straniero, o forse nessuno, tutte le notti ballava stretta ad Omer il fascinoso  proprietario, somigliante ad un antico guerriero greco, della discoteca locale che, vedi il  caso a volte,  si chiamava Odissey 2017.             


Marisa Cappelletti


sabato 9 settembre 2017

Il tempo delle donne


L'universo maschile è quest'anno il protagonisa della festa-festival del Corriere della Sera aperta a tutti in Triennale a Milano, tre giorni 8 9 10 settembre di eventi, riflessioni, interviste, inchieste, musica e tanti grandi ospiti.
L'uomo cambia e se ne parlerà di tutti i cambiamenti in atto : padri e figli,potere e maschilismo,forza e fragilità, nuovi e vecchi modelli. 
Dove sta andando l'uomo?
Interviste a persone famose da Pierfrancesco Favino a Mika, da Federico Moccia a Roberta Pinotti, prima donna in Italia alla guida del Ministero della Difesa, dalla lectio magistralis di Vittorino Andreoli, a Ligabue ed ancora il Sindaco di Kilano Beppe Sala la scrittrice, che ho già incontrato in occasione della Fiera del Libro di Milano Clara Sanchez, da Arturo Perez Reverte reporter di guerra e scrittore a Claudia Gerini e Gerry Scotti da Diego Abatantuono a Maria Grazia Cucinotta da Stefano Bollani a Gianna Nannini e non è certo finita qui.
Ci saranno dibattiti in cui il pubblico deciderà all'inizio con chi schierarsi ad esempio con  Ferruccio De Bortoli o Elsa Fornero (perchéimmagino già da che parte staranno i partecipanti?)  ci saranno le poesie di Guido Catalano ed i consigli di Flavio Briatore per le nuove Start Up Giovanni Allevi suonerà e lo scrittore Alessandro DAvenia  leggerà Leopardi.
E non è certo tutto!
La partecipazione a qualsiasi evento sarà completamente gratuita.
Permettetemi di scriverlo: 
GRANDE MILANO!  


Marisa Cappelletti





martedì 5 settembre 2017

Autobiografia



Ci sono giorni nella vita di ognuno che saranno per sempre indimenticabili:

Era il gennaio del...di tanti anni fa, la neve fioccava forte, l'ambulanza rossa dei Vigili del Fuoco, con a bordo mio padre, correva veloce per le strade deserte cercando di non slittare, la mamma urlava piu' della sirena, la nonna, uscita frettolosamente per raggiungere l'Ospedale scivolo'nel giardino dell'abitazione di famiglia e si ruppe il femore ed io presi la decisione piu' importante della mia vita:
                                                nacqui!


Marisa Cappelletti



lunedì 4 settembre 2017

Passione

Servono commenti?


Passione


Voglio la tua essenza
Prendi tutta  la mia
Sentimi nel pensiero piu’ nudo
Resta  aggrappato al mio cuore
Voglio vedere l’amore
Bruciarti negli occhi
Devi  rubarmi l’anima
Che arde giu’ in fondo per te
Voglio la tua essenza
Fino all’ultima goccia
Prendi tutta la mia
Fino alla fine dei giorni.

Marisa Cappelletti

Passione 
Luciano Pavarotti
classica canzone napoletana scritta nel 1934 da Libero Bovo

Passione
Neffa
dal film Saturno contro di Ferzan Ozpetek







domenica 3 settembre 2017

Monza 2017


E' terminato da pochissimo il GP di Formula 1 a Monza.
E' stata una partenza travolgente ma,  ahimè, ha vinto Hamilton piazzandosi cosi' in testa alla classifica piloti con 3 punti di vantaggio su Vettel.
Il quale Sebastian é un giovanotto molto simpatico che ha salutato il popolo ferrarista a Monza promettendo che "arriviamo, niente paura, vedrete che arriviamo"
E come si dice qui a Milano  SPEREMM!
Insomma, terzo posto o no, le Ferrari hanno fallito l'obiettivo!
Vedremo come va a Singapore.
Ma, nonostante la delusione, Monza è sempre uno spettacolo insuperabile: le bandiere rosse Ferrari sventolano per tutto il tempo, gli appassionati saltano gridano esultano e formano un popolo straordinario, oggi il sole faceva brillare il verde tutt'intorno, Marchionne tifava insieme al Presidente del Consiglio Gentiloni, Lapo Elkann, vestito di rosso, non ha mai perso l'aplomb tipico della famiglia, la bellissime amiche, mogli, fidanzate dei piloti sorridevano con denti bianchissimi e perfetti ai fotografi indaffarati.
Come sempre, insomma, una una festa unica.
E...
Viva la Ferrari, sempre!




Marisa Cappelletti


E Buona Domenica!

Prima domenica di Settembre.
Che sia una buona e serena domenica per tutti e per iniziarla con leggerezza ecco una favoletta per ragazzi cresciuti:


STORIA DI STREGHE DI MAGHI MA ANCHE DI GUFETTI

Era una notte non molto buia e Carletto il Gufetto stava bubolando a tutto spiano, tentando di renderla almeno tempestosa. L’intento era quello di aiutare Adalgisa la Strega Indecisa a creare l’atmosfera ideale per un piccolo sabba molto privato.

Non è che Adalgisa fosse una strega malvagia, no no, lei era buona e quasi tranquilla, una di quelle che esercitano non tanto frequentemente le arti magiche, solo quando si rende strettamente necessario, e rigorosamente con magia bianca.

Dunque la nostra Strega aveva preparato quasi tutto per l’incantesimo e stava aspettando la sua vittima. Beh, proprio vittima no, perché il soggetto in questione era un bel signore di una certa età, conosciuto in una chat per single sulle strade infide, anche per una fattucchiera, di Internet.
Eh si’, la tecnologia aveva stregato anche le incantatrici di professione!

Avevano scambiato mail e telefonate ed ora, dopo giorni e giorni, forse anni, passati senza che lei esercitasse magie, si ritrovavano innamorati persi. Che per una strega è il colmo!
La vittima consenziente finalmente aveva accettato un incontro ed Adalgisa, il cuore stregato, aveva organizzato tutto.
La casa, solo all’apparenza appartamento elegante, si era trasformata in un luogo di perdizione (si’ lo so, è un’espressione vecchiotta, ma rende l’idea) con tutto l’occorrente per sedurre e coinvolgere chi voleva essere sedotto e coinvolto.

Cuscini purpurei e oro di morbida seta, candele al profumo di gelsomino, luci soffuse e rosate, sofà di velluto, musica di violini e lei, splendente ragazza, nonostante la manciata di secoli che aveva sulle belle spalle e che iniziava a pesarle inesorabilmente.

Aveva preparato una pozione per tutti e due: occhi verdi di leopardo e blu di lupo del Polo Nord, lavanda, camomilla per smorzare un po’ l’effetto travolgente, frutti della passione in abbondanza, polvere di rubini, fuoco e vento.
Insomma ce l’aveva messa tutta.

Carletto il Gufetto aveva smesso di bubolare e svolazzava eccitato da un dolcetto alle mandorle ad uno al cioccolato.
La vittima era golosa!

Risuonarono due accordi di chitarra rock: era arrivato! Adalgisa la strega indecisa chiese allo specchio chi fosse la piu’ bella del reame. Lo specchio, come al solito stronzo, rispose:
-Chi vuoi che sia se ci sei solo tu?-
Ignoratolo, si aggiusto’ il mantello di velluto nero e spruzzo’ le ultime gocce di Opium (anche le streghe hanno le loro debolezze), poi apri’ la porta.

La strinse in un abbraccio mozzafiato e la bacio’ come nemmeno Giacomo (Casanova) che aveva a suo tempo frequentato, sarebbe stato in grado di fare, indi, palpeggiandola attraverso il mantello, sorridendo le sussurro’ –Finalmente amore mio!-
Ma siamo sicuri che a questo uomo diversamente giovane serva la pozione magica?

Ormai la ragazza che c’era in lei era divenuta incontenibile e allora Adalgisa, la strega tutto fuorché indecisa, si butto’ sull’enorme divano di velluto bordeaux aprendo il mantello nero che rivelo’ un perfetto corpo ventenne completamente nudo che aspettava solamente di essere accarezzato.

Improvvisamente, sollecitato dalla visione, il bell’uomo di una certa età si trasformo’ in quello che realmente era: Merlino Rosario il Mago Straordinario!
Adalgisa lancio’ un grido di sorpresa, di giubilo e di desiderio incontenibile nel vedere le proporzioni dell’eccitazione del bel mago.
Si alzo’ dal divano e ancheggiando sfacciatamente offri’ a Merlino Rosario un antico bicchiere di cristallo ereditato dalla nonna Enrichetta la Strega Perfetta, colmo fino all’orlo della profumata pozione magica.

Tanto per essere sicura.

Ed infine, semi sdraiata, ancora una volta sul morbido sofà, il mantello a terra come un tappeto di rose nere, lo attiro’ su di sé preparandosi felice a sperimentare fino in fondo il significato di Straordinario.
Carletto il Gufetto, sorpreso e scandalizzato , si copri’ gli occhioni ed il capino con una tenera ala e si addormento’.



Marisa Cappelletti



sabato 2 settembre 2017

Finalmente la pioggia


Finalmente piove! Da ieri sera piove e la temperatura si è notevolmente abbassata quasi quasi fa freddo. 
Ma non mi lamento, certo che no! 
Speriamo che sia la fine della siccità che ha tormentato tutta l'Italia, che gli incendi si spengano per sempre, che i piromani non abbiano piu' nessuna ragione per fare quel che fanno, che l'erba torni ad essere verde, che la polvere si depositi definitivamente e che le zanzare affoghino. 
Si', sono animalista convinta, ma tutto ha un limite.
Questa lunga estate è stata oltre che violentemente calda anche assetata  e  bruciante. 
Basta, davvero basta!
Sul mio terrazzo la giovanissima pianta di acero giapponese (ma proprio quasi neonata!) sta cambiando il ciuffetto in cima da verde a rosso e questo fa ben sperare in un inizio d'autunno.




A something in a summer’s Day                                            

A something in a summer’s Day                                             
As slow her flambeaux burn away

Which solemnizes me.

A something in a summer’s noon —
A depth — an Azure — a perfume —
Transcending ecstasy.


And still within a summer’s night
A something so transporting bright
I clap my hands to see —


Then veil my too inspecting face
Lets such a subtle — shimmering grace
Flutter too far for me —


The wizard fingers never rest —
The purple brook within the breast
Still chafes it narrow bed —


Still rears the East her amber Flag —
Guides still the sun along the Crag
His Caravan of Red —


Emily Dickinson



Marisa Cappelletti