domenica 26 luglio 2015

Dal 27 luglio 2015 al 6 settembre 2015



Chiuso per vacanze al mare!
Buone ferie a chi va ed a chi resta.
A chi ha avuto la bontà e la pazienza
di leggermi e seguirmi, ma anche
a tutti quanti gli altri.
Riposatevi, rilassatevi, scrivete e leggete.
Un abbraccio e arrivederci a settembre.
                                Marisa

sabato 25 luglio 2015

Sera

Una sera qualsiasi di una donna qualunque

Quelle sere...una di quelle! Che non dormi e ti arrovelli su quei giorni brutti e belli
di un'esistenza magra, di una vita vuota ed agra. Una sera come tante che ti capitan sovente,
che vuoi stare con te sola ed al diavolo la gente! Una di quelle tante che riportano i ricordi 
di chi è stato e come fu forse non rammenti più, anche se non vuoi scordare chi ti fece innamorare
col sorriso e la bellezza di un'età che non deve ritornare. Certe sere e certe notti quando il cielo
ti circonda, la pienezza della luna come un mare in cui si affonda la certezza di chi siamo, i pensieri ed il richiamo della terra che ti attira, che ti gira e ti rigira come folle burattino in attesa di che cosa
tu non sai anche se fingi una conoscenza assurda di tutto ciò che ti circonda, mentre il nulla é il tuo destino, uomo piccolo e tapino. Questa è una di quelle sere che appartengono a nessuno, solo a quello che verrà ed io resto qui seduta sotto tutte queste stelle a sentirmi in assoluta sintonia con l'universo. Voglio rimanere qui, nelle sere come questa con la sinfonia che suona maestosa nella testa, con la poesia che canta nella notte che sospesa mi accompagna verso l'aurora del domani che è in attesa.

Maricapp

giovedì 23 luglio 2015

Concorsi ilmiolibro.kataweb.it

I più bei romanzi tra rosa e thriller. E intanto arriva la poesia

E' il momento della poesia: al via le iscrizioni per l'edizione 2015. E tra romanzi e racconti si fanno largo rosa e thriller.
di redazione ilmiolibro
Ilmiolibro è una interessante piattaforma alla quale gli scrittori di ogni genere, gli aspiranti tali, i lettori ed anche i curiosi dovrebbero almeno dare un'occhiata. Non è semplicissima, questo no, ma
con pazienza e determinazione si può riuscire a pubblicare, leggere, commentare, recensire, partecipare ai numerosi ed importanti concorsi che periodicamente vengono indetti.
Questo è il link del mese di luglio riguardante i concorsi:

http://ilmiolibro.kataweb.it/articolo/partecipare/181933/i-piu-bei-romanzi-tra-rosa-e-thriller-e-intanto-arriva-la-poesia/

Ed il 31 agosto scade il termine per l'iscrizione a quello che riguarda i racconti.
Andate a leggere, forse vi interesserà.

Speranza

C'è sempre uno spiraglio di luce là in fondo, basta guardare avanti ed eccolo lì:
inaspettato scordato forse volontariamente cancellato ma è lì davanti, sempre.
La nebbia é soltanto vapore che copre quello che non vogliamo vedere, coltre
calda o gelida che prima o poi dovremo toglierci di dosso, perché la stagione
cambierà.
E' nell'ordine naturale delle cose, non può essere sempre e solo inverno.
Il nero guerriero dall'elmo piumato toglierà la spada dal cuore, volterà le spalle
ad un corpo che testardamente non vuole morire e miracolosamente l'unico
raggio di un sole ancora pallido inizierà a chiudere la ferita che col tempo si
rimarginerà.
Resterà la cicatrice, come sono rimaste tutte le altre a ricordo delle tante battaglie.
Ma saremo più forti, più determinate, più noi.
E' nell'ordine naturale delle cose.

lunedì 20 luglio 2015

Recensione

Grazie!
Grazie a  Gabriele Cecchini, Marcus De Winter e Maria Di Campi San Vito per le lusinghiere recensioni su

     http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/racconti/181372/piccoli-racconti-e-pensieri-liberi-per-un-breve-viaggio/

del mio libro appena pubblicato!
Lusingata
"Il mio paese è un piccolo comune con case antiche raggruppate a casaccio sulla scogliera che sovrasta un mare oggi scontroso, circondato dal violetto della lavanda e dall'argento degli ulivi, profumato di fiori e salsedine, quasi un paradiso chiuso nella sua modestia". Una giornalista nella casa al mare descrive le sue impressioni di viaggio...in Intrecci è un lupo mannaro a mordere la cappuccetto rosso della situazione...Si tratta di racconti che si accendono e si spengono come luci intermittenti quelli dell'autrice, da leggere in treno e non solo.

"Il mio paese è un piccolo comune con case antiche raggruppate a casaccio sulla scogliera che sovrasta un mare oggi scontroso, circondato dal violetto della lavanda e dall'argento degli ulivi, profumato di fiori e salsedine, quasi un paradiso chiuso nella sua modestia". Una giornalista nella casa al mare descrive le sue impressioni di viaggio...in Intrecci è un lupo mannaro a mordere la cappuccetto rosso della situazione...Si tratta di racconti che si accendono e si spengono come luci intermittenti quelli dell'autrice, da leggere in treno

domenica 19 luglio 2015

Supporto!!



http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/racconti/181372/piccoli-racconti-e-pensieri-liberi-per-un-breve-viaggio/

Il mio libro  "Piccoli racconti e pensieri liberi per un breve viaggio" partecipa al concorso indetto dalla piattaforma  ilmiolibro.kataweb.it .
Chiedo gentilmente a chi sta leggendo di iscriversi al sito (non comporta nulla, se non 5 minuti del vostro tempo), collegarsi all'Url sopra indicato e cliccare su  Supporta.
Il corrispondente del like  di facebook.
Non impegna in alcun modo chi volesse farlo, ma aiuta me ad arrivare all'attenzione della giuria del premio.
Grazie.

sabato 18 luglio 2015

Nuovo libro!




Piccoli racconti e pensieri liberi 
          per un breve viaggio





Il mio libro si compone di  di circa 20 brevi racconti ed altrettante  confessioni-riflessioni,  tutti quanti improntati sui sentimenti  che più ci appartengono:  dall’insoddisfazione al rimpianto,  dalla  nostalgia al ricordo, dal desiderio all’amore nelle sue molteplici forme. Vuole essere una compagnia non impegnativa  forse per un breve viaggio in treno, forse per una altrettanto breve escursione nel nostro intimo.

lunedì 13 luglio 2015

Guardami

Semplicemente


Pensami
con quell'intensità che ora conosci

Cercami
con l'impegno del cuore e dell'anima

Sentimi
con la musica ascoltata nei tuoi silenzi

Guardami
con gli occhi della mente che brucia

Amami.

venerdì 10 luglio 2015

Luglio

Per Cristina


Era luglio, faceva caldo molto caldo ed io ero grossa grassa giovane e sudata.
Andavo avanti ed indietro, passo dopo passo, per gli 11 metri della lunga anticamera di casa:
la mia passeggiata quotidiana degli ultimi dieci giorni. Più di così non riuscivo a fare, non ero proprio in grado di uscire nell'afa densa per muovermi su marciapiedi bollenti o tra aiuole ingiallite con l'erba superstite che scrocchiava per la mancanza d'acqua.
Ero ingrassata, nel corso di nove mesi, di ben quindici stramaledetti chilogrammi, distribuiti poco equamente tra quell'enorme pallone che mi ritrovavo al posto della pancia piatta, cosce e gambe che non volevo nemmeno sapere più come erano diventate, fondo schiena, il mio bel fondo schiena, somigliante a quello di nonna Papera e chissà cos'altro che volutamente ignoravo!
Eh sì, ero incinta, evidentemente, faticosamente, incoscientemente incinta.
Il mio giovane marito mi sopportava con pazienza, mi accompagnava nella passeggiata casalinga, cercava di distrarre la mia attenzione completamente assorbita dalla mancanza d'aria, di agilità, di cibo, che non bastava mai, e dal fatto che stava scadendo il tempo della gestazione. Ed io non sapevo decidere se esserne sollevata o terrorizzata.
-Pensate ad una cosa, una sola, magari un fiore e focalizzatelo, fissate la vostra attenzione solo su quello, mi raccomando-
Diceva la dottoressa nella quotidiana ora che passavo all'Ospedale per cercare di arrivare preparata all'imminente evento.
Già, sai come sarei riuscita a dimenticare dov'ero, cosa sentivo, cosa facevo, visualizzando un fiore? Ma chi mai sarebbe riuscito a praticare yoga durante il parto?
-Contate, non smettete di contare, e respirate come vi ho insegnato mi raccomando-
Sempre l'ottimista che ci insegnava a prender le cose alla leggera!
Veleggiavo come una mongolfiera in un cielo senza nemmeno un refolo d'aria, ogni giorno da casa verso la Maternità, prendendo autobus e tram e cercando di andare veloce.
Il tram si era arrestato di colpo in mezzo al corso trafficato, il guidatore era sceso preoccupato sbraitando:
-Signora, per carità, la smetta di correre, la aspetto non si preoccupi, ma lei vada adagio!-
Una cittadina metropolitana fa fatica ad entrare nei panni larghi di una gestante e continua imperterrita ad andare all'assalto dei mezzi pubblici, qualunque sia lo stato in cui si ritrova!
Finalmente una notte mi sveglio con una strana sensazione, aspetto, non son sicura e nel dubbio ritorno a dormire.
Ero giovane.
Quattro ore più tardi mi risveglio e capisco che non posso più rimandare gli eventi. Avverto il mio compagno che salta su come un grillo, si veste, prende le chiavi di casa, dell'auto e apre la porta.
-Andiamo, sono pronto!-
Sì, bravo, ma sono io la partoriente. Avvisata la mamma, che é pur sempre la mamma, con delicatezza perchè poi si agita, mi sento rispondere:
-Oh, adesso cosa fai?- e la conversazione si interrompe lì.
Scendo, dopo aver rimandato di sopra il decisionista a prender la borsa con gli effetti personali che per l'emozione aveva lasciato in casa, mi ritrovo la custode che mi guarda preoccupata:
-Ma signora, dove va a quest'ora?-
A fare shopping! Dove vuoi che vada messa così?
-A partorire!-
-Mi spiace, poverina!-
Ecco, per fortuna ero giovane!
Dopo un periodo di tempo interminabile perché il quasi-papà aveva deciso di guidare adagissimo sull'antico pavé, onde evitare chissà che cosa e dopo altre vicissitudini di routine ospedaliere, mi ritrovo in sala parto attorniata da un bel gruppetto di una decina di studenti e dal primario che mi usa come cavia per universitari impauriti. Uno di loro mi mette la mano sulla spalla e, bianco come un lenzuolo nuovissimo, mi sussurra con voce tremante:
-Coraggio signora, si faccia coraggio-
Mi mancavi tu, tesoro e speriamo che non mi caschi addosso svenuto!
Poi sono momenti concitati , bellissimi, che ricordo chiaramente.
All'improvviso la paura era svanita, lasciando il posto ad una consapevolezza nuova, esaltante:
quello era il momento più bello della mia vita di donna ed essere umano perchè la natura mi aveva reso partecipe ed artefice del disegno e del miracolo che ogni giorno si compie: la vita.

mercoledì 8 luglio 2015

Concorsi


Se volete partecipare ad un concorso di poesia, racconti o romanzi qui di seguito indico i siti più esaurienti in materia con partecipazioni gratuite o con contributo. A voi giudicare il tipo di concorso e se vale la pena investire un minimo in quota partecipativa.
Il mio consiglio per chi scrive ma non ha mai pensato di partecipare ad un concorso è di provarci.
Magari  con quelli gratuiti. Non ci si perde nulla e può essere un buon inizio, un modo per entrare nel vivo del vasto ed affascinante mondo della scrittura e, chissà,  farsi conoscere.

www.concorsiletterari.it
www.concorsiletterari.net
www.progettobabele.it
www.ozoz.it
www.raccontioltre.it

Leggete con estrema attenzione i bandi di concorso. Alcuni non richiedono che il lavoro sia completamente inedito, altri non accettano scritti pubblicati non solo in cartaceo o e-book ma anche soltanto on line.
Scegliete quelli che danno una "soddisfazione" tangibile cioè prima di tutto la pubblicazione oppure premi vari e non solo il solito banale attestato. Se poi la pubblicazione avverrà in un'antologia di AAVV cioè autori vari, all'inizio può andare benissimo anche così.
Dunque leggete, scegliete, agite!
In bocca al lupo.

lunedì 6 luglio 2015

Mi sento. Ma sono?

Mi sento ancora come mi sentivo allora, oppure vorrei sentirmi come un tempo? Sono cambiate le mie estati? E' ancora estate per me?
E voi, come vi sentite voi?


Sai come mi sento?
Come in quei giorni in cui capisci che l'estate é arrivata alla fine della corsa.
Il sole é brillante ma non sfavilla , l'aria è tiepida ma non ti scalda, il mare è nervoso e meno blu, le vele vengono ammainate per sfuggire al vento traverso, le meduse tornano a casa, gli ombrelloni stinti si chiudono, la spiaggia torna ad appartenere a sé stessa, vuota.
E tu hai perso tutto: la giovinezza, le speranze. Hai perso la partita.
E devi tornare.
E' stato bellissimo e non si ripeterà, sarà di nuovo estate , ma non così, mai più.
Bisogna immergersi ancora una volta nella vita di tutti i giorni, tornare chi si era prima, lasciare i sogni vissuti o sperati dietro di sé.
Ancora una volta.
Riprendersi il cuore che, leggero, avevi osato buttare oltre, far tacere tutto, lasciare spazio alla realtà che ti fronteggia, riascoltare il silenzio che hai dentro ed andare avanti.
Mi sento così.
E mi viene da piangere.


domenica 5 luglio 2015

Chi non ha mai sognato di fuggire lontano dalla pazza folla? Di ritrovare un paradiso perduto per stanchezza, abitudine, abulia? Di poter essere felice con sè stesso qualsiasi sia l'età raggiunta? Ciascuno di noi ha una Tamarindo in fondo al cuore....


Un giorno di un'estate bollente
la voglia di scappare via.
Pensiero suadente insistente
che arriva e traccia la scia
all'onda salata straniera
che va e poi torna insinuante
azzurra potente chimera
di immagini riempie la mente.
La vita laggiù a Tamarindo
nel bianco e turchese vivrò
bruciata dal sole gentile
felice in sere d'argento.
Lontano per un'altra stagione
che voglio e mi spetta lo so
lontano da qui da ogni dove
solo l'anima e il cuore sarò.

sabato 4 luglio 2015


Destini


Mai più ferite in questa vita
non lo permetterò e tu lo sai.
Silenzi sospesi in anni sprecati:
il tuo perfido regalo di nozze.
Ho sbattuto la porta in faccia
al dolore subito senza ragione
né colpa, inganni crudeli e cercati.
Mai più lacrime ho giurato davanti
alla via che si é rivelata
dietro l'ultimo angolo svoltato, forse
per caso o ritrovata volontà.
Mai più in tua balia o destino,
nessun buco nel cuore ormai.
Ferma davanti al tempo sto aspettando:
vieni amore e guardami dentro
sai che sono pronta, prendimi!
Sono qui.

venerdì 3 luglio 2015

EBook

Il mio libro ora anche in Ebook su Amazon e moltissime altre importanti piattaforme come LaFeltrinelli  e Mondadori Store.
E' una soddisfazione immensa!
Sarei felice se qualcuno volesse commentarlo e magari, perchè no, acquistarlo in versione cartacea
o in ebook.




mercoledì 1 luglio 2015

Era d'estate

Come non ricordare e ricordarmi le estati di tanto tempo fa, le pensioncine che riempivano le strade assolate dei paesi della Costa Adriatica, i dancing all'aperto, le teste cotonate delle ragazze, i play boys romagnoli, i "lenti" e l'hully-gully?

 
1 Agosto 1965
La pensione si chiamava Esedra, non era proprio nel centro del paese ma era vicino al mare.
La signora Irma, piacente casalinga milanese bionda e minuta, era arrivata con Enrichetta, sarta pour dames a Milano, la figlia Maria Luisa ed il figlio dell'amica Giuseppe.
Irma, che dolce non lo era per niente, si sentiva un po' spaesata.
Per la prima volta da che si era sposata, nel '45 pochi soldi e niente casa, andava in vacanza senza la sua dolce metà Riccardo, atletico Vigile Urbano dagli occhi verdi.
Quindici giorni sull'Adriatico era tutto quello che la famiglia poteva permettersi e, visto che il marito non aveva ferie in quel periodo, ci era venuta sola con la Maria Luisa.
Si era fatta confezionare tre vestitini estivi, aveva comperato un costume, intero certo, lei era una seria signora sposata, aveva raccomandato al parrucchiere un taglio fresco e giovanile perchè in fondo aveva 42 anni ma molto ben portati, raccomandato alla figlia di comportarsi bene, come si conveniva ad una diciassettenne di buona famiglia come lei, chiuso un occhio sui tre due pezzi che la ragazza avevo voluto e sul quel vestito cortissimo, sopra il ginocchio. Ma in fondo era la moda, le chiamavano minigonne, e poi qualche soddisfazione alla bambina bisognava pur darla, era così a modo e brava a scuola! Era anche bellina, con quegli occhioni verdi come quelli del suo papà.
8 Agosto 1965
La signora Irma se ne stava seduta sulla sdraio, naturalmente con un asciugamano a righe tra lei ed il telo ruvido della sedia perchè così era più igienico, sola, sconvolta e sull'orlo di una crisi di pianto.
La Maria Luisa, come al solito, era sparita con quella compagnia di ragazzi che lei e Giuseppe avevano preso a frequentare il giorno dopo il loro arrivo.
Come era cambiata la sua bambina! Aveva preso una sbandata colossale per un tipo più grande di tre anni. Bel ragazzo questo sì anzi, pareva un attore del cinema! Ma santo cielo, lei era così piccola ed ingenua.
La sera, verso le 21 se ne andava con il bello e gli altri , l'avesse saputo suo padre, a ballare o al cinema e fino a mezzanotte non si ritirava! Aveva un bel raccomandarle di mettere la maglietta della salute che la sera al mare fa umido e di portarsi il golfino, non si sa mai. Non le dava retta e scappava via e chissà cosa facevano tutti quelli lì, Giuseppe compreso. Una sera, le aveva confessato, erano andati persino al Piper di Riccione a sentire quella mezza matta della Patti Pravo, figurarsi.
Stava perdendo la Maria Luisa, se lo sentiva, non la capiva più!
Ed Enrichetta? Invece di starsene seduta a leggere Annabella o qualche bel libro giallo di Scerbanenco, se ne andava su e giù per la spiaggia per farsi ammirare dai giovanotti ed anche dagli ammogliati, metteva in mostra il generoso decollté, si muoveva in modo indecoroso! Era vedova da cinque anni poverina, ma insomma, un po' di decenza poteva almeno dimostrarla.
La sera dopo cena, quando si sedevano nel dehors della pensione Esedra a prendere il caffé con gli altri ospiti, lei cercava sempre di farsi notare, rideva forte e gesticolava, insomma non si comportava certo da signora.
10 Agosto 1965
Come se tutto questo non bastasse lei, la signora Irma Rossetti in Mascherpini, aveva uno che le stava dietro. Un giovanotto un po' sovrappeso, capelli rossi sigaretta sempre in mano, una leggera scia di sudore, neanche tanto affascinante. Certo non c'era paragone con il suo Riccardo!
Il bellimbusto stava anche lui, con un amico, nella stessa pensione e tutte le volte che si riunivano alle 12,15 ed alle 19,15 per i pasti, tra parentesi non si mangiava poi male: c'era una seconda scelta sia per i primi che per i secondi ed in più sempre insalata fresca in una ciotola sul tavolo, tutte le volte dunque che scendevano per i pasti, lui la guardava fisso, senza mai distrarsi.
Era imbarazzante e persino Enrichetta ogni tanto si riprendeva dalle sue moine e chiedeva, un pò gelosa, -Ma se pò savé quel lì s'el voer?-
Lo sapeva lei cosa voleva, glielo aveva detto una volta inseguendola su per le scale dell'Esedra.
Lei gli aveva dato dello screanzato che se ne approfittava di una donna sola ed era scappata.
Ci fosse stato il suo Riccardo!
Giuseppe, il figlio diciottenne della sua amica, intanto si divideva beato tra due tedescotte poco serie, non come la Maria Luisa. Anche se, negli ultimi due giorni le era venuto qualche dubbio: quando la sera tornava era sempre tutta rossa, nonostante il bel colorito preso sulla spiaggia, con i capelli mezzi raccolti e mezzi sciolti ed un'arietta talmente trasognata che lei aveva paura di chiedere.
15 Agosto 1965
Ultima sera! Nel pomeriggio le signore erano state lontano dalla spiaggia perchè quello era il giorno canonico dei gavettoni e non volevano rovinarsi la pettinatura. Avevano chiacchierato, scambiato ricette e pettegolezzi e poi erano salite in camera per prepararsi alla cena di Ferragosto, c'era anche il dolce, ed alla festa danzante con musica dal vivo. Musica suonata da tre simpatici romagnoli più una cantante dalle forme strabordanti e da una voce che neanche la Carla Boni quando era nella sua forma migliore.
L'Enrichetta era arrivata con un vestito in pizzo nero da mezza sera, se non ce l'aveva lei che era sarta...e con uno chignon fermato da una broche di strass. Strabiliante. Lei invece era vestita normale, abitino a fiori senza maniche e collana di perle coltivate. Semplice sì, ma tanto chic.
Aveva avuto il suo bel daffare a respingere l'invadente spasimante che voleva ballare a tutti i costi con lei ma che, per sua fortuna, se ne era andato vero le 23, trascinato via dall'amico che voleva andare a ballare "in un locale serio" .
Sua figlia era volata via con la minigonna ed il principe azzurro e fino alla 1 di notte non ne aveva saputo più nulla. Quando era tornata, si era infilata a letto senza una parola e lei aveva sentito che piangeva.
Eh, il primo amore si sa...
La mattina presto del 16 erano partite con armi bagagli, Enrichetta immusonita e mal truccata, Giuseppe dispiaciuto di perdere la sua parte di Germania e la Maria Luisa disperata che non voleva andare via, piangeva che pareva un temporale di fine estate e sospirava in continuazione tra una soffiata di naso e l'altra -Amilcare, amor mio-
Sempre il primo amore, si sa...
1 Settembre 1965
- Cara la mia sciùra Franca, cosa vuole, certo il posto era bello, la pensione di classe, guardi ad ogni pasto c'era sempre in più l'insalata mista, la Maria Luisa un angelo, povera bambina. Stava vicino alla sua mamma, la sera alle dieci a dormire perchè la mattina sù presto che é tutta salute,
l'Enrichetta di compagnia, per carità, ma sa, essendo vedova insomma, la se guardava in gir, si guardava intorno con molta discrezione, per dirla tutta, ma sa com'é. Il Giuseppe poi, un vero giovane cavalier servente per la mia Luisina. Impeccabile, sempre ad accompagnarla quelle rare volte che andavano a prendere un gelato in piazza.
Siam venute via proprio perchè non avevamo prenotato per altri giorni, ma con un dispiacere, la savess, sapesse.
La pensa che il Ferragosto ci hanno fatto anche la serata danzante e di prima qualità né, con musica dal vivo. I ragazzi si sono divertiti tantissimo.
Ah, una vacanza me- ra- vi- glio-sa!
Però ho detto al mé Riccardo che io senza di lui non vado più da nessuna parte, la famiglia la gà de stà insema, deve rimanere unita e poi voglio cambiare: l'anno prossimo tutti al Tonale!-