domenica 27 novembre 2016

Poesia della domenica

Non servono spiegazioni, l'introduzione é superflua 


Se tu

 Se non ti sento se mi lasci li'
 nel mio angolo,  io scordo tutto
 e cerco di vivere la mia vita.
 Ma se solo una canzone,
 una riga,  un soffio  di vento  che gira
 un pensiero non pensato mi sfiora,
 allora so  che non potrei vivere
 a lungo cosi'.
 Senza quell'amore che mi fai provare
 ogni momento,  senza la tua voce  
 del mattino e quella piu' bassa e roca
 di certi pomeriggi,
 so che non potrei vivere senza immaginarti,
 senza la dolcezza che solo tu
 sai far affiorare de questa anima dura,
 senza la malinconia
 che mi porto appresso per una storia
 che é  ma che non sarà mai,
 non potrei piu' vivere senza l'euforia
 del mio stanco
 giovane cuore innamorato,  senza la gelosia
 per chi ti sta accanto e per i giorni senza di me,
 non potrei piu' vivere senza il rimpianto tenero
 per i ragazzi
 che siamo stati, per quel che poteva essere
 e non è stato,  senza la certezza  di quello che
 oggi ci diamo.
 Se mi lasci li' io cerco di vivere
 quella vita  che senza di te non puo' esserci,
 che non voglio e non potrei piu' vivere.
 Tu sei la  vita. 


Marisa Cappelletti



sabato 26 novembre 2016

Adios!

Al di là di qualsiasi commento e pensiero:
#Hasta la victoria siempre, Comandante!#



Era nato a Biràn nel 1926 é morto ieri sera a l'Avana all'età di 90 anni.
Fidél Castro, piaccia o no,( qui io non apro parentesi politiche né esprimo il mio pensiero in merito perché il blog é rivolto ad altro) é stato un Leder Màximo nel bene e nel male, nella sua da lui definita  repubblica socialista o, dipende dai punti di vita, nella sua Cuba tenuta con pugno di ferro ben stretta in un regime totalitario.
I detrattori lo considerano un nemico dei diritti umani, mentre i suoi sostenitori lo vedono come un
liberatore dall'imperialismo e parlano dei progressi sociali che ha promosso a Cuba,
Dal successo della Revolucion nel 1959 fino agli anni 2000 ha ricoperto le cariche di Primo ministro, carica abolita nel 1976m, indi Presidente del Consiglio di Stato, Presidente del Consiglio dei Ministri e Primo Segretario del Partito Comunista di Cuba, unico partito presente nel Paese,
Fino al febbraio 2006, quando si dimette e consegna nelle mani del fratello Raul la guida di Cuba, Fidel Castro, eroe o tiranno, ha scritto una parte di storia.
Ricordo il fallito tentativo da parte di esuli cubani, dietro ai quali c'erano palesemente l'America ed il suo Presidente JFK, di rovesciare con le armi il regime dell'isola, sbarcando alla Baia dei Porci.
Ma piu' di ogni altra cosa ho un ricordo chiaro e commosso dell'atteggiamento di timore reverenziale e di profonda stima dell'uomo forte e del rivoluzionario duro di fronte a Papa Giovanni Paolo II: un gigante  quest'Ultimo, un bambino intimidito Fidél.
Con lui se ne va un'era, con il fratello Raul avanza una nuova vita per Cuba.
Chissà se, come diceva sempre, la storia lo assolverà?


Marisa Cappelletti

venerdì 25 novembre 2016

NO alla violenza sulle donne!

Oggi é la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.



Violenze psicologiche, violenze fisiche portate alle conseguenze estreme da chi uomo non é, da chi non sa accettare un rifiuto e mettersi in discussione, da chi è soltanto un mostro e non é nemmeno lontanamente paragonabile ad un animale, perché gli animali non sono cosi'!




Null'altro da dire o da scrivere se non BASTA! Sappiate essere uomini!


Marisa Cappelletti



Basta un attimo

Un inciampo, un'esitazione, una decisione poi rivelatasi avventata, inopportuna e voilà tutto cambia e ti accorgi che tornare indietro non si puo'.


Vorrei

Vorrei fingermi chi non saro' mai
un alito lieve per  tornare lassu’
in quel tempo sfuggito alla felicità.

Basta un attimo per la via sbagliata
solo un attimo per precipitare giu',
voragine scura di una vita sprecata.


Un esile soffio del dolce tempo andato
immagine sfocata di quello che non fu,
finzione irragionevole di chi non saro' piu'.


Marisa Cappelletti





mercoledì 23 novembre 2016

Poker

Una allegoria classica, una partita che dura per tutto il tempo che sarà...


Carte!

Seduta intorno al tavolo
con altri giocatori come me
aspetto l'ennesimo giro:
si vince o si perde, si resta o si va.
Il mazziere decide la sorte
la fortuna non abita qui
Il fante ed il re aspettano
la regina che tarda l'entrata,
i quadri ed i fiori combattono
i picche che avanzano lugubri
ma i cuori invadono il campo:
il fato è ancora con me.
L'azzardo ci unisce e ci domina
la forza è compagna decisa
non lascio a metà la partita:
sono io la regina di un cuore
che la mano non passerà,
il mio gioco fino in fondo lo faccio
la mia vita ricomincia da qui:
cambio tutte le carte e poi vedo
vinco e perdo ma non abbandono
punto e lascio e continuo a guardare
il mazziere negli occhi: io non bleffo
e non baro del destino voglio esser padrona,

le mie carte le gioco da me.


Marisa Cappelletti



domenica 20 novembre 2016

Racconto, in versi, della domenica

Immagine di Annie Leibovitz

Triste storia di un piccolo uomo

Il mare era verde la rena già scura
la sera avanzava portando frescura
sull'isola amata dal piccolo uomo
di tuffi e di sole mai stanco mai domo.
Il vento portava una voce argentina 
che stava cantando una nenia bambina.
Il piccolo uomo si fermò incantato
da quella canzone che aveva portato
a lui così giovane e ancora sincero
la dolcezza e l'amore del creato intero.
-Chi sei tu che canti come mai ho ascoltato
tu che mi racconti di onde e di blu
di pesci e di mostri che non ho incontrato
di un mondo che forse é andato perduto?-
-Io sono colei che impera regina
tra stelle di mare e pesci d'argento 
conchiglie dorate e vascelli in rovina.-
- Non so  non capisco  ti prego racconta
 la storia infinita, la fiaba che incanta!-
-Io sono Sirena padrona del mare
la donna del mito che ti sa incatenare
ti lega con alghe fluttuanti nel blu
 ti trascina con sé negli abissi, quaggiù
dove tutto é irreale silenzio e poesia-
Il piccolo uomo avanzò tra le onde
di quel mare verde rapito dal suono
dal canto ammaliante e dall'utopia
di una favola eterna d'amore e di pace.
Sirena, bugiarda, gli tese le braccia
attirando il giovane nella sua scia.
Il sole al tramonto si perse nell'onda
le umane illusioni fuggirono via.
Il vento pietoso il canto quietò
nel buio incombente del piccolo uomo
soltanto un ricordo lontano restò.


Marisa Cappelletti





sabato 19 novembre 2016

Oroscopi e bufale



Non credo agli oroscopi, nemmeno a quelli personalizzati,  di solito non leggo quelli giornalieri su riviste varie o on-line, a malapena conosco il mio segno zodiacale: Capricorno.
Stamattina mi é capitato sotto gli occhi questo:


Capricorno – Regali di Natale

Solidi e ambiziosi, i vostri amici sono votati sempre ad alti obiettivi. Nel lavoro apprezzano ricevere ciò che è pratico: valigette, computer, calcolatrici, smartphone, oggetti per l’ufficio. Sono anche tipi pratici in casa: tutto quanto serve, a loro piace. Graditissimi gli orologi per tenere il tempo.

Ma chi cavolo ha scritto questa robaccia?
Non amo per nulla gli oggetti tecnologici, non regalatemi cose utili per la casa se non volete vedermi imbufalita, non porto l'orologio.
Fiori, libri, profumi, ma piu' di ogni altra cosa dolcetti natalizi.  

Per me il Natale é profumo di dolci e di pino,
di rami secchi che bruciano nel camino
la vicinanza di affetti veri
il calore dei loro pensieri.

Lo smartphone, quello vecchio, lo tengo spento.


Marisa Cappelletti

venerdì 18 novembre 2016

La vita secondo una vecchia signora

Due ragazzi, su una piattaforma di scrittura on line, hanno scritto, ciascuno qualche riga, del loro punto di vista sulla vita. Anche io ho detto la mia. Non che conti qualche cosa, non che sia un punto di vista originale né che voglia tracciare una nuova via, é soltanto un mio banale, scontato pensiero. 
Se avete la pazienza e la gentilezza di leggere, naturalmente.


Ah ragazzi, la vita! Questa scatola a sorpresa che ci hanno regalato, questa scatola magica che ogni giorno. fino a quando non ci è dato sapere, alza automaticamente il coperchio e butta nel nostro mondo pagliacci e fantasmi, palloncini colorati di felicità ed allegria, stelle filanti di dolore ed amarezza, coriandoli luccicanti di disillusione e rimpianto.
Arrivati verso la fine della strada potremmo pensare di conoscerla un po', ma non tanto, non fino al punto di sapere alfine come agire, come andare avanti, come prenderla, come aprire la scatola quando lo desideriamo ed in che modo chiuderla e sigillarla secondo l'umore e l'energia, la speranza e lo sconforto.
Lungo la via pero' ognuno di noi imparera', a proprie spese naturalmente, che ogni attimo vissuto non é buttato, che ogni decisione presa non é mai sbagliata perché in quel momento pareva l'unica giusta e possibile, che gli errori si pagano si', ma insegnano ad andare avanti, forse a farci sentire migliori, che i grandi progetti sono importanti, ma le piccole cose aiutano di piu', che ogni uomo, anche il piu' meschino e miserabile, é una creatura degna di rispetto e comprensione, che l'amore ci rende migliori, che il dolore ci fa piu' forti e che le persone anziane, come io sono, a volte credono di poter filosofeggiare sulla vita ma, in fondo, anche loro devono ancora imparare. 
Molto.


Marisa Cappelletti


giovedì 17 novembre 2016

Chissà

Dal mio libro di poesie Senza Paura
Quel che é stato

Chissà se sai che tutto cambia
e mentre cambia si puo' attenuare.

La vita scorre nei suoi domani
vedrai, ci sarà poco da ricordare.

Quello che é stato di me e di te
lo perderemo lungo il cammino.

Ma sarà dolce poi poter pensare:
ci siamo amati per poco o tanto
e avremmo voluto continuare.

Non é stato cosi' per un destino
che guida e gioca con i sentimenti.

Chissà se sai che ho tutto dentro
anche il tuo cuore scappato via.

Se sai non esser poi un gran tormento:
farai per sempre parte della vita mia.


Marisa Cappelletti



Premio Nobel





Nel diario di Freud del 1929, alla prima pagina, troviamo una nota sommaria:
“scartato per il Premio Nobel”.
Nel 1930 un’altra nota:
“definitivamente scartato per il premio Nobel”.
In una lettera del 1936 scritta a Marie Bonaparte, Freud si diceva infastidito per la candidatura al Nobel ed in un’altra del 28 Giugno 1938, indirizzata a Arnold Zweig, che era promotore della sua candidatura, lo psicoanalista chiedeva all’amico di non sprecare troppo tempo a caldeggiare la sua nomina, dal momento che non avrebbe mai potuto vincere alcun premio Nobel.
Tanto per citare Qualcuno.

Ieri Mr. Dylan ha fatto sapere che non andrà a ritirare il premio, peraltro molto gradito e per il quale si sente onorato, perchè in quella data ha altri impegni.
Tanto per citare qualcun altro.

P.s. :
E, per favore, non vi venga in mente di invitarmi a Stoccolma il 10 dicembre! Io quel giorno li' ho altri impegni: di solito il sabato faccio la spesa all'Esselunga, poi, giusto  per solidarietà, andro’ all’Ikea.
Dunque...


Marisa Cappelletti





lunedì 14 novembre 2016

Memory

In ricordo di Leonard Cohen




Leonard Cohen è nato a Montréal nel 1934 da una famiglia ebraica immigrata nel Canada. Nel 1955 si laurea in letteratura inglese all’Università di Montréal.
Il periodo universitario vede i suoi inizi nella poesia. La sua prima raccolta vede la luce nel 1956, con il titolo di Let Us Compare Mythologies.
Un primo album di reading esce nel 1957 con il titolo di Six Montreal Poets e contiene otto poesie recitate da Cohen. Nel 1961 viene pubblicata la raccolta di poesie The Spice-Box of Earth. La raccolta riceve critiche positive, con il critico Robert Weaver che lo definisce "probabilmente il migliore giovane poeta contemporaneo del Canada anglofono".  Si trasferisce quindi a Hydra, un'isoletta in Grecia famoso rifugio di artisti, da dove nei primi anni sessanta pubblica raccolte di poesie (tra cui Flowers for Hitler) e due romanzi: Il gioco favorito (The Favourite Game, 1963) e Belli e perdenti (Beautiful Losers, 1966). Nel primo di essi scrive sull'importanza data alla parola e nello stesso tempo sulla difficoltà di comprenderla:

« Vorrei dire tutto ciò che c'è da dire in una sola parola. Odio quanto possa succedere tra l'inizio e la fine di una frase »

Alla musica, Cohen si avvicina grazie alla cantante e amica Judy Collins che per prima ne interpreta alcune canzoni e lo esorta a tentare la fortuna con la musica, spingendolo a suonare e cantare in pubblico.
Il primo disco da cantautore,  Songs of Leonard Cohen del 1967, non ottenne un gran successo per via dei temi trattati: erano gli anni della spensieratezza hippy e un disco su suicidio e morte andava controcorrente. Per questo motivo molte recensioni dell'epoca stroncarono l'album, ritenendolo troppo triste e depresso. Il riscatto sarebbe venuto, anche se anni più tardi, e oggi il primo disco di Cohen viene ritenuto da molti il suo miglior lavoro. Questo disco delinea il suo profilo di cantautore-poetaː tutti i brani sono pervasi da misticismo e grande malinconia. Agli inizi della sua carriera di cantautore, per via del carattere introverso, gli operatori dello studio di registrazione erano soliti arredare quest'ultimo affinché somigliasse alla sua stanza da letto, e in questo modo il poeta vinceva la paura e riusciva a cantare, sentendosi a casa propria.
La sua canzone Suzanne del 1966 ne decreta il successo universale. Altri brani celebri di Cohen sono: Famous Blue Raincoat, The Partisan, So Long Marianne,  Chelsea Hotel , Sisters of Mercy, Hallelujah, resa ancor più famosa dalle molteplici cover, in particolare da quelle di Jeff Buckley, Bob Dylan (eseguita in più concerti durante il 1994, ma mai pubblicata ufficialmente), Bon Jovi e John Cale, Waiting for the Miracle, Tower of Song, First We Take Manhattan (molto nota è la cover di Joe Cocker) e Bird on a Wire. Da segnalare anche il film I'm a Hotel (1985).
Nell'ottobre 2016 esce l'ultimo album del cantautore canadese, You Want It Darker.

Poche settimane dopo, il 7 novembre 2016, Leonard Cohen si spegne a Los Angeles.


Leonard Cohen è stato e sarà sempre uno dei miei  artisti preferiti.


Dance me to the end of love


Maria Cappelletti



domenica 13 novembre 2016

Ispirazione e aspirazione domenicale

Uno scrittore o meglio una scrittrice a volte vorrebbe, ma non riesce. 


Storie


Vorrei scrivere la storia di una storia
già vissuta e raccontata ma abbandonata là
tra i fogli bianchi e quelli pieni di scarabocchi,
cercando ispirazione nei ghirigori insensati
e nei momenti non vissuti.
Una storia semplice, iniziata per caso
un giorno senza sole dentro un giardino chiuso
e fermatasi per inerzia dopo un incipit stanco
senza sorprese né coraggio, protagonisti od eroi
vestiti di un mantello bianco.
Una donna qualunque con due lacrime sospese
che attendono il pretesto per cadere sul foglio
e riempirlo d'amaro o di dolce non so,
una donna che aspetta di finire una storia
che indietro non torna ma avanti non va,
una stupida storia che mai scrivero'.


Marisa Cappelletti





sabato 12 novembre 2016

Sabato in versi

Molto probabilmente ho già pubblicato questa poesia ma, spero mi perdonerete, vorrei riproporla perché a me piace molto. Non é tra le migliori che ho scritto, non é niente tra quelle che ho letto, ma é sincera é scritta di getto, mi appartiene.
Paolo Curtaz  Mare in tempesta

Tempesta

Di miele e di sale
di gioia e dolore
riempio il mio mare,
burrasca improvvisa
poi una calma illusa
bonaccia bugiarda
di oceani lontani.

Di sale e di miele
son fatti i miei giorni
echi di lacrime amare
sprecate e asciugate
dal freddo maestrale
che mi soffia dentro
e solleva le onde.

Di miele e di sale
riempi il mio mare
naufragio perverso
di vuota esistenza e tempesta d'amore.

Marisa Cappelletti






giovedì 10 novembre 2016

Momenti



Inizierei da un momento di felicità.
Il mio sogno piu' grande: un momento di felicità, di quelli perfetti, che non esistono e non saranno mai.
Almeno per me.
In sintonia con il corpo, la mente e l'anima, con davanti a me quello che ho sempre voluto. No, niente diamanti isole o amori impossibili, solo quella semplice cosa che vorrei e che non avro'.
Che cosa?
E' un sogno dunque tale deve rimanere anche nell'oggetto del mio desiderio.
E tale rimarrà.
Il mio unico solo impossibile momento perfetto.




Stagioni

Mi guardo nello specchio la mattina
e vedo ancora quella che non sono
passeggio lesta lungo prati verdi
senza accusare la fatica che gli anni
impongono a signore come me.
Ascolto musica che mi fa ballare
al ritmo di ricordi e tempi andati
di gonne sollevate da volteggi
che, in verità, non mi riescon piu'
ma canto col sorriso e l' ironia
al sole e agli anni e a quella fantasia
che per fortuna non mi abbandona mai.

Sarà l'ultima stagione regalata
da una fata benevola a chi
vuole assaggiare i frutti di una vita
che nulla le ha concesso fino qui?


Marisa Cappelletti






mercoledì 9 novembre 2016

Vote for President!



Alle prime luci dell'alba l'America si é svegliata con un nuovo Presidente: Donald Trump!
Ed il mondo tutto si é scatenato! Le borse hanno iniziato a scendere, le preoccupazioni a salire, il popolo dei social a commentare. Tutti, o quasi, contro Trump! 
Ho letto cose illeggibili, ho sentito commenti inudibili sul popolo americano, 
Stamattina tutti esperti politologi.
Durante questi ultimi mesi non ho invidiato gli Americani: hanno avuto a che fare con due candidati non certo candidi, con due aspiranti non certo senza macchia anche se senza alcuna paura di infangare l'avversario. Complotti, paranoie, insulti, accuse e chi piu' ne ha piu' ne metta. 
Questa volta i due aspiranti Presidenti erano tutto fuorché all'altezza del ruolo che volevano ricoprire.
Tramp é stato il piu' votato, anche se la maggior parte delle persone ha dichiarato che non lo avrebbe mai votato. Tramp ha sconfitto Hillary forse con alcune connivenze tra i servizi segreti (leggi FBI) e lunghissime storie sulle mail della rivale he, se devo essere sincera, io  mail non le ho mai ben capite. La Clinton (ma perché signora  non il suo cognome Rodham?) ha giocato sporco prima con presunte tasse mai pagate poi con donne molestate anni prima che si sono improvvisamente indignate ora. La bassezza politica ha da sempre fatto parte del gioco in America ed anche questa volta abbiamo assistito al lancio di palate e palate di fango.
Ma se il popolo, che é sovrano, ha preferito Trump, allora io ritengo che la scelta vada rispettata, senza insulti né previsioni catastrofiche su media, Facebook o social simili.
In bocca al lupo America e
God  save us all.



Marisa Cappelletti



lunedì 7 novembre 2016

Concorsi letterari

I concorsi di Novembre.


Avete partecipato a qualcuno? Siete tra i finalisti? Se si' complimenti, se no non rinunciate mai! Prima o poi leggerete il vostro nome tra i vincitori.

Premio Internazionale di poesia e narrativa Cinque Terre Golfo dei Poeti “Sirio Guerrieri”
XXIX Edizione 2016
Scadenza iscrizione: 30 Novembre 2016

Premio Letterario Internazionale Salvatore Piccoli
I Edizione
Scadenza iscrizione: 30 Novembre 2016

Pegasus Golden Selection concorso letterario per inediti 2017
III Edizione
Scadenza iscrizione: 30 Novembre 2016

I concorsi sopra indicati prevedono una quota di partecipazione.


Marisa Cappelletti



domenica 6 novembre 2016

Buona domenica sera!

                                       Mina&AdrianoCelentano

Una canzone nuovissima per un momento romantico.
Hanno la stessa non piu' verde età, ma la voce di entrambi é quella dei vent'anni, non é mai cambiata.
Ci hanno regalato canzoni indimenticabili e continuano a regalarcene.

Amami amami





Marisa Cappelletti

sabato 5 novembre 2016

Poesia del sabato


Chiedo scusa per la latitanza: questo non é un buon periodo per me e per la mia salute.
Passerà. Lo spero e ne sono convinta, anche se l'età, nonostante io faccia di tutto per ignorarla, non mi aiuta per niente.

Non mi resta, nelle ore di riposo impostomi, che sognare. Sono bravissima nel farlo, mi ha aiutato e mi aiuta ancora a vivere.



Via da qui


Via, via con me
nel mondo che hai cercato,
in una dimensione nuova
che non sapevi esistere.
Saremo altre anime
quelle che noi sappiamo
vivremo un'altra vita
sull'onda della musica.
Note che inventeremo
per seguire il cammino
di parole mai dette
che riusciremo a inventare
e descrivere il tutto 
che ci lega e ci spinge
verso nuove realtà 
dove potremo essere.
Vieni e corriamo insieme 
verso un'esistenza
che tanto abbiam sognata
senza saper trovare
la giusta ora, il coraggio
di potercene andare.
Via con me
 ti insegnerò a volare
in cieli ancora limpidi
su sogni sempre giovani
non torneremo piu'
in questo mondo stupido.
Via, vieni via con me.


Marisa Cappelletti


 



mercoledì 2 novembre 2016

Ognissanti

Auguri a tutti, anche a chi un Santo con il suo nome non ce l'ha, come me.

Alle tantissime persone colpite dal terremoto, ai paesi distrutti, ai soccorritori che tanto si prodigano, a tutti quanti hanno a che fare con questa grande tragedia, un aiuto anche dai Santi servirebbe davvero, non foss'altro che per smuovere la macchina politica eternamente in letargo.


Marisa Cappelletti