Come ho già scritto in altra sede, anche quest'anno nessuno guarda Sanremo.
Eggià. Il fatto è che non fa intellettuale, non fa chic, non fa radical. Ed allora tutti giu' a dire
-Io no che non guardo il Festival-,
a scrivere #iononguardosanremo# .
Ma poi scopri che gli stessi con la puzza sotto il naso sanno tutto di ogni cantante, ogni canzone, ogni ospite ogni pettegolezzo vero o falso che sia.
Ma che male ci sarà mai nel guardare il Festival della canzone italiana? Che disonore personale puo' comportare guardare un programma pop?
La musica è musica, qualsiasi genere rappresenti è un'arte, un vero piacere, una sollecitazione ai nostri sentimenti.
Niente
Le canzonette piacciono a tutti ed in fondo non è nemmeno giusto chiamarle canzonette perchè, come dimostrato abbondantemente sia in tempi lontani che a tutt'oggi, alcune se non molte, sono vere e proprie poesie (cito De André, Dalla, Zero, ma anche Diodato, Gualazzi e persino alcuni rapper.
Carioca
Quest'anno ho visto molto impegno sociale nei testi, molti cantanti che hanno parlato, anche se non cantanto, ma l'importante è parlarne e prenderne e far prendere coscienza, della violenza sulle donne.
Questo non è pop signori che non guardate Sanremo, è coscienza civile!
Unico appunto che mi va di fare è che, a volte, fra cantanti ed ospiti, pareva di essere a Villa Arzilla e non sul palco dell'Ariston. Ma, visti i nomi storici dei partecipanti, evviva anche i 70-80enni.
(85 anni)
La voce del silenzio
E, indipendensolamente da chi vincerà, sarà sempre una bella vetrina per la musica italiana.
Ma, comunque, io si' che non guardo il Festival!
Perchè, soffrendo d'insonnia, la sera verso le 22,30 massimo 23, mi addormento come un sasso, per poi svegliarmi verso la fine della trasmissione e perdendomi cosi' tutto lo spettacolo.
Ma il giorno successivo mi guardo la registrazione.
Perchè a me, che sono una scrittrice, piace vedere cosa succede, cosa dice, cosa canta, cosa fa, la gente.
Famosa o no.
Marisa Cappelletti