lunedì 31 ottobre 2016

Halloween!


La tradizionale festa americana ha contagiato anche l'Europa: oggi é il giorno dei fantasmi e delle streghe, dei mostri e dei vampiri.
Ed allora...che la festa cominci! 

Visione corale di tre poetesse sul mondo dei fantasmi:



Fantasmi


Ho visto nell'aria stasera
un viso che non so scordare
due occhi che lasciano andare
l'immagine sfocata di vita
impressa nel cuore dal tempo
come una vecchia foto sbiadita.
Fantasma che vorrei trattenere
tra mura erette in ricordo
di chi tutto ha saputo insegnare
a una piccola donna assetata
di gioia e di luminoso futuro
ancora intatto e da costruire.
Ho visto nell'aria stasera
la luce di un sorriso lontano,
a scaldare l'immagine vera
di una donna ormai stanca
di fatica del presente vissuto.
Son tornata bambina stasera
nell'abbraccio dolce dell'aria,
nello struggente rimpianto di te.

Di marisacappelletti
 
Ascolto la tua voce stasera
confusa tra mille espressioni
Oh! Anima che nuove emozioni
cerca di viverti ancora.

Ti ascolto , velata figura
Ti vedo nell' aria stasera
Aleggi appagante e leggera
E anche se tanto non dura

Rivivo il tuo riso di sogno
Del bacio rigusto il sapore
anche tuo braccio or agogno

Pe vivere l'atto d'amore
Che tanto per te si confuse
Per mille carezze profuse!

Di  lorettazoppi
 
Appari con candide ali di vento
Scomponi il mio placido scritto
Mi guardi dall' alto e stai zitto
perché noti in me lo sgomento

Di vero siam fatti se tento
Con sterili versi compiuti
Narrare quei baci già avuti
Ch'hanno reso dorato il momento

Ma attendo un tuo cenno ,
un moto fremente di mento
Che pare perduto abbia il senno

Tra questo frusciare di vento
D'ardire un timido accenno
A quanto m'hai dato tormento!

 Di lorettazoppi
 
Aleggia vago il ricordo
di un amore deluso.
Non resta che misero aborto
di fiore reciso e mai schiuso .
E quello che esser poteva,
ciò per cui il cuore batteva
rimane un impulso scaduto
un fantasma perduto.
Come spettro notturno che appare
di terrore il corpo travolge
a un amore mai nato pensare
le membra assopite sconvolge​

Di roddyromeo

Le perle che gettaste in fondo al mare
Divenute siamo orchidee bianche
Chiuse le valve al fremito d'amore
Lento rollio di due braccia stanche

Recisa la catena dell'ebbrezza
Il pesce spada ci farà da padre
Dell' alga sentiremo la carezza
Che ci conforta come fosse madre.

Ma un dì ci troverete addormentati
Tra cigolii di carro che separati
Dai futuri nostri più beati
Per la vita noi siamo già periti.

E a voi appena un velo di rimpianto
Nei giorni bui a soffocare il canto!

Di lorettazoppi

 
Vecchi sogni ormai abbandonati
A morire nel ricordo sfumato
Di inutili speranze mai realizzate.
Bagliori fugaci di chi se n’è andato
Lasciando soltanto la nebbia di passi
Lentamente scanditi dalla mediocrità.
Note sperdute di canzoni mai scritte
Melodie dimenticate su pentagrammi
Di artisti fuggiti da un mondo stonato.
Resti di vite passate a lottare contro
Eterni giganti armati di spade forgiate
Nelle incandescenti fucine dell’indifferenza.
Anime vaganti in cerca di riscatto
Da un’esistenza resa dannata
Da sconsiderati ed umani demoni.
Fantasmi.


Di marisacappelletti


E per finire...Sexyhalloween!


Solo stanotte


Vieni.
Questo è l’antro dove nulla è come appare
entra questo è il mio magico incantato sabba.
Siedi sul cuscino scarlatto: piume d’araba fenice
per rinascere dalle ceneri di un obliato passato.

Bevi.
E’ per noi: giovinezza beltà e passione.
Ascolta è un assolo di violino che penetra
come lama rovente dritta nei nostri cuori
e frantuma l’anima avvolta di nero mantello.

Guarda.
Il corpo rigenerato e lucente
alla fiamma calda di mille candele.
Accoglimi tra le braccia e stringi con antica giovinezza
scalda il ghiaccio di questa pelle stregata.
Prendimi.
Come vuoi e come sai sentimi più che puoi.
Sono la fata la sirena l’eterna maga.
Amami come nessuno prima amami stanotte.
Penetra questa anima persa questo cuore nuovo.

Resta in questo antro caldo tra le mie dolci mani.
Legami a te fino alla fine dell'incantesimo e del tempo.


   Marisa Cappelletti











domenica 30 ottobre 2016

Un'altra tremenda domenica


Ancora una volta il terremoto, ancora e sempre negli stessi luoghi, ancora paura, sconforto,impotenza di fronte alla natura che decide le sorti del mondo.
I sismografi impazziti alle 7,40 di questa mattina hanno registrato un terremoto di magnitudo 6,5 che a tratti ha raggiunto 7.1, con epicentro  tra Norcia e Preci. Il piu' forte in Italia dal lontano 1980 in Irpinia.
Fortunatamente nessuna vittima, anche se ci sono alcuni feriti. Crolli e lesioni di edifici e chiese, case non piu' agibili, tutti nelle strade. 
Possiamo soltanto ascoltare le cronache e vedere le macerie e, soprattutto, il dolore delle persone che si trovano in questi splendidi luoghi cosi' duramente colpiti e martoriati dalla catastrofe che pare non voglia mai finire.
L'Italia tutta soffre con questa gente e la stringe in un grande abbraccio pieno d'affetto e comprensione.


Marisa Cappelletti



venerdì 28 ottobre 2016

In questi anni...

Non ho commenti da fare per questa poesia, devo solo un immenso grazie a chi, con la sua presenza costante, mi illumina la vita.



Anime nude


In questi anni, dici, siamo riusciti
a denudarci l'anima.
Non è stato facile no.
Ma l'abbiamo fatto.
Anni vissuti con fatica e leggerezza
a volte con sconforto e dolore
ma con una speranza, mai sopita.
In questi anni, dico, ho scoperto
una terra inesplorata.
Non pensavo esistesse un posto cosi'
intatto e profondo.
Il luogo dove si incontrano pensieri
desideri sogni e fantasia ed insieme
prendendosi per mano
danzano intorno a due creature
spogliate di ogni inutile orpello
di qualunque velo
di qualsiasi trucco.
Paradiso non piu' perduto
per anime nude.


Marisa Cappelletti



martedì 25 ottobre 2016

Splendida immagine della vita

Mi perdonerete se non ho una mia poesia da pubblicare; forse fra qualche giorno, quando saro' piu' serena, ritornero' ad essere me stessa. Per oggi ecco un flash di un poeta che amo moltissimo:


Alicante

Un'arancia sul tavolo
Il tuo vestito sul tappeto
E nel mio letto, tu
Dolce dono del presente
Frescura della notte
Calore della mia vita.

Jacques prévert






lunedì 24 ottobre 2016

Oggi sono qui


Sono ancora qui e ringrazio il Cielo, il destino, i medici dell'ospedale, i miei familiari e chi, volendomi bene, mi ha sostenuto con i suoi pensieri.
Sono qui, magari un po' pesta psicologicamente a causa di tutti i farmaci somministratimi e dei pensieri non proprio positivi e debilitata fisicamente, ma posso ancora vedere la pioggia là fuori, capire quel che mi si dice, quello che leggo, ricordare tutto, esprimermi con facilità, sentire il cuore che batte, sorridere ed amare.
Sono qui e questo mi basta. 


Marisa Cappelletti  



sabato 22 ottobre 2016

Poesia del sabato


Le mie poesie sono tristi, lo so, del resto s'é mai visto un poeta allegro? Ma non dimentico mai un pizzico di speranza.


Speranza e volontà

Ho ancora il domani.
Fortunatamente posso ancora vivere pensare amare
la speranza é la mia compagna anche quando si allontana.
La felicità é una condizione che posso raggiungere ancora
mi basta la soddisfazione delle piccole cose dei piccoli desideri.
Conto su me stessa e sulla mia forza di volontà nell'oggi e nel domani
perchè anche se breve avrò ancora un futuro e tanta curiosità di viverlo.
La sera leggo scrivo penso e anche alla mia età sogno rimanendo sveglia
mi vizio con cioccolatini e liquirizia scambio pensieri con amici lontani.
La notte mi perdo nel silenzio che mi tranquillizza a volte mi sussurra
di cose tragiche e bellissime accadute passate e lontane nel tempo.
La notte mi appartiene e mi regala dolcezza e pensieri liberi
dagli stretti lacci dei doveri e degli impegni di ogni giorno.
E l'ultimo pensiero va a chi sa di essere anche il primo
di quel domani che mi attende e che aspetto.
Ho ancora la vita.


Marisa Cappelletti



venerdì 21 ottobre 2016

Milano e il Dalai Lama


Sono interessata al Buddismo non tanto come religione, ma come filosofia. E domani mi piacerebbe molto assistere agli insegnamenti del Dalai Lama.



Oggi e domani nell'area dell'ex Expo cioé alla Fiera di Milano  Rho c'é e ci sarà il quattordicesimo Dalai Lama, Tenzin Gyatso. nato nel 1935 a Taktser nell'Amdo, Tibet.
Massima autorità del Buddhismo tibetano é in esilio a Dharamsala nello stato di Himachal Pradesh, nell'India del nord a causa dell'occupazione politica e militare del Tibet da parte della Cina.
Capo del Governo tibetano in esilio fino all'11 marzo 2011, data in cui ha ufficialmente presentato le dimissioni in favore di un successore eletto dal Parlamento esule, dopo aver peraltro promosso una riforma atta a ridisegnare i propri poteri politici, Tenzin Gyatso ha ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 1989 per la resistenza non violenta contro la Cina. Ancora detentore della propria autorità religiosa, oltre a insegnare il Buddhismo in tutto il mondo, guadagnandosi stima e rispetto in buona parte dei Paesi esteri, sostiene energicamente i rifugiati tibetani nella costruzione dei templi e nella salvaguardia della loro cultura.
Malgrado la figura del Dalai Lama sia secolare e rappresenti un caposaldo per tutta la cultura tibetana, la Cina ha deciso di arrogarsi il diritto di nominare in futuro le nuove reincarnazioni di questa importante carica religiosa, prerogativa che spetta invece ai soli lama tibetani.

Ieri il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, eletto nel  giugno di quest’anno, ha accolto all’aeroporto di Linate Sua Santità il Dalai Lama ed oggli gli ha conferito la cittadinanza onoraria, nonostante le proteste ufficiali  tramite l’Ambasciata in Italia della Repubblica Popolare Cinese. “Milano è sempretata e sarà sempre una città aperta “ Ha ribadito il Sindaco.
Il presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolé, durante una cerimonia al teatro degli Arcimboldi, ha dichiarato il Dalai Lama «ufficialmente cittadino milanese», tra gli applausi di oltre 2.000 studenti dell'Università Bicocca. Sua Santità si è alzato in piedi ingraziando a mani giunte. «Adesso vorrei sapere quali sono i miei diritti e quali i miei doveri. Mi piacciono più i diritti», ha scherzato, dicendomi molto «felice e onorato» del riconoscimento. «La motivazione - ha spiegato Bertolé - esprime l'affinità con i valori che lei testimonia nel mondo come testimone di pace e dialogo tra i popoli. La storia della nostra città - ha aggiunto- è una storia di pace e dialogo. Milano riconosce in lei questi stessi valori. È un esempio prezioso per la nostra città», che usa la cultura e l'innovazione come strumento di pace.




Marisa Cappelletti                                                                                                                                 







mercoledì 19 ottobre 2016

A tutti i Vigili del Fuoco, eroi dei nostri tempi.

Mio padre é stato un Vigile del Fuoco e per il suo lavoro, che mi pare riduttivo chiamare tale, ha perso la salute ed in seguito la vita. Sono profondamente orgogliosa di esserne la figlia cosi' come sono orgogliosa di sentirmi in qualche modo parte di quella splendida comunità composta da Pompieri,  familiari, figli e nipoti di questi moderni eroi.



Ai Vigili del Fuoco di qualsiasi tempo.


Gli eroi non hanno nome
Nascondono cuori impavidi
Sotto divise anonime
Salvano vite appese
A fili che si strappano
Pronti ad afferrarle
Prima che si perdano.

Gli eroi non hanno nome
Sono persone splendide
Ultimi uomini autentici
Che sanno ancora piangere
Al grido di ogni essere
In bilico sul baratro
Che a loro affida  l’anima.

Gli eroi non hanno nome
Non vogliono medaglie
Basta loro un abbraccio
Un sorriso  un ricordo
Da chi un giorno ha affidato
Esistenze in pericolo
Ad  angeli terreni
Custodi  di noi uomini.  


Marisa Cappelletti




Autoritratto

Sono io, niente di piu', nulla di meno.
Sono cosi'


- Il menisco, signora, dobbiamo operare il menisco: la risonanza ci dice che lì dentro é tutto a pezzettini, non si capisce come lei abbia fatto fino ad ora a camminare!-
E' impressionabile e molto, la signora. Così le son venute le palpitazioni, un principio di svenimento, un pallore innaturale sotto l'abbronzatura da lampada.
Ed io lì, sempre lì, a consolarla, rassicurarla, assicurare che non le succederà nulla di terribile.
E' naturale, sono sua madre.
Dopo due mesi siamo sedute nella sala d'attesa dell'ospedale ad attendere che arrivi il suo turno per la sala operatoria. E' nervosa: parla parla e parla. Come al solito. Ed io come al solito dopo dieci minuti non l'ascolto più. Anzi, vado a far colazione al bar perché mi gira la testa e tanto manca ancora un bel po' di tempo.
Torno ed é sparita. Dicono che l'hanno chiamata ed é entrata in sala operatoria. Lo sapevo, non la puoi lasciare un attimo. Mi accomodo, guardo i messaggini, leggo il mio e-reader, scrivo due cose e mi dico che chissà quanto dovrò aspettare. Aspetterò.
E' naturale, sono sua madre.
Dopo cinque ore, un panino, un bel mal di schiena qualche telefonata e quattro chiacchiere con i vicini mi chiamano perché é tutto finito e posso entrare per aiutarla. Entro.
Sta sulla sedia a rotelle, ben sveglia, sorridente, come se fosse ad un party. L'aiuto a vestirsi, con precauzione, si risiede sulla sedia, l'accompagno in corridoio, rischiando di romperle il ginocchio operato contro un muro. Non so guidare. Non si può pretendere più di tanto!
Andiamo a casa e parla, parla, parla. Sta sul divano e telefona, parla, beve un tea e parla, non ce la faccio più e parla.
Finalmente, dopo una cena leggera, i gatti sfamati e puliti, il letto fatto, il pigiama messo, l'iniezione, le medicine le ultime immancabili chiacchiere pare che sia arrivato il momento del riposo. Sono distrutta.
E' naturale, sono sua madre.
Mi sdraio sul divano sperando di riposare un po'. Arrivano i gatti: si rincorrono, mi saltano in testa, graffiano, urlo sottovoce.
Ma in camera mi chiamano. Alzati vai a spiegare che succede, fai una camomilla, quattro chiacchiere.
Ritorno sul divano. Penso a quanto mi piacerebbe scappare ai Caraibi, prendere la mia cagnolona, io e lei , partire verso il sole, stare sdraiate tutto il giorno sulla spiaggia, mangiare pesce, bere vino bianco ghiacciato. No il cane no. E poi sedersi sotto il portico a guardare l'esplosione di rosso del tramonto nell'aria tiepida. E sognare. ciascuno i propri sogni.
Impossibili. Perchè non potrò mai abbandonare la mia vita qui.
E' naturale, sono sua madre.


Marisa Cappelletti



domenica 16 ottobre 2016

Vorrei

Si'. 
Vorrei come lo vorresti tu.

Vorrei vivere con te.

Svegliarmi con te vicino e guardarti mentre stai ancora dormendo, alzarmi senza far rumore, fare la doccia, mettere crema e profumo, prepararti la colazione e tornare con quella a letto, mentre tu ti sei svegliato. Ridere con te di tante sciocchezze, abbracciarti stretto e far l'amore in un letto pieno di briciole.
Portare il cane a spasso in riva al mare mentre tu mi tieni per mano ed il vento ci accompagna, anche d'inverno.

Vorrei lasciare che tu prepari il pranzo standoti intorno, abbracciandoti ogni tanto e ballare con te in cucina qualche vecchia canzone che ci ricorda i vent'anni.
Pranzare sul terrazzo al tempo dell'autunno mentre le onde fanno rumore là in basso, sedermi in braccio a te ed accarezzarti con una dolcezza infinita mentre tu mi racconti qualche cosa di te e mi dici che sono la tua donna.

Riposarmi al sole che non scalda piu' su una sdraio vicino a te, coperti da cappotti e cappelli e coperta. Leggerti qualche brano di un libro che mi piace, parlare di cose accadute, di quello che ci sta intorno, della nuova vita là dove ci siamo rifugiati.
Portarti il caffé con un cioccolatino e sentirne il sapore sulle tue labbra, cantarti una bella canzone e  dedicarti qualche poesia.

Vorrei passare il pomeriggio con te tra le vie del paesino di mare che é divenuto il nostro paese, salutare e chiacchierare con la gente, prendere una cioccolata calda seduti al tavolino del bar della piazza principale, guardare la gente che ci guarda e sorride.
Tornare a casa al tramonto, mentre il sole incendia il nostro terrazzo sul mare, preparati una cena che ti piace e versarti il vino che ho comprato per te.

Ubriacarmi un po' e ballare davanti al fuoco del camino, al profumo di legna e di te. Spogliarti piano e lasciarmi spogliare dalle tue mani grandi e calde,
Chiudere gli occhi mentre mi tocchi, guardarti negli occhi  mentre ti tocco e mi dici che mi ami. Stringermi a te e sussurrarti parole d'amore sdraiarmi con te sul nostro divano mentre il cane dorme davanti al fuoco, sospirare per amore e con amore.

Vorrei fare un bagno caldo e profumato a lume di candela con te prima di andare a letto, stare nell'acqua calda tutti e due a rilassarci e godere uno della presenza dell'altro. Asciugarci a vicenda e tuffarci nel letto grande e morbido sotto le coperte cosi', come siamo. 
Guardare un film sentimentale alla tv commentandolo e imitando gli attori, accarezzandoci ogni tanto fino a che  stretti l'uno all'altro non ci addormenteremmo sereni.

Vorrei vivere con te cosi' o anche diversamente, ma io e te, sempre pieni di giovinezza e d'amore.  Non invecchieremmo mai, ne sono sicura, non ci annoieremmo mai, saremmo felici.


Io e te.


Marisa Cappelletti



Buona Domenica!

Donne tutte sappiate che:



Si puo’ essere splendide a trent’anni, affascinanti a quarant’anni  e irresistibili per il resto della vita.

(Coco Chanel)


Marisa Cappelletti





venerdì 14 ottobre 2016

Dedicato



Alla donna che ogni giorno si preoccupa per me, che mi telefona ogni momento per avere e dare consigli, per discutere di ogni cosa, per piangere e per ridere.
Alla ragazza che é stata e che continua e continuerà ad essere: quella ragazza che sa ancora illudersi mentre affronta da guerriera la realtà che non le é amica.
Alla bambina che fu: con la vocetta sottile, gli occhioni verdi sgranati, la manina nella mia e la fiducia assoluta nella famiglia che le stava intorno e negli amici che l'avrebbero abbandonata per crescere.
All'anima spensierata che con me canta a squarciagola vecchie canzoni, finestrini abbassati contachilometri da non guardare, vivendo momenti di felicità pura.
All'anima tormentata che troppo ha visto e troppo ha vissuto, che a volte trova pace ed a volte si nasconde al mondo.
Dedicato a cio' che mi é riuscito meglio, alla persona piu' importante della mia vita.
Dedicato a Cristina.
La mia splendida figlia.


Marisa Cappelletti



giovedì 13 ottobre 2016

Dario Fo

Addio ad un grande, premio Nobel per la Letteratura nel 1997.



Dario Fo è stato un drammaturgo, attore, regista, scrittore, autore, illustratore, pittore, scenografo e attivista italiano.
Il figlio Jacopo oggi ha detto: se n'è andato serenamente a 90 anni ed é stato un gran finale.
Era nato il 24 marzo del 1926 a Sangiano in provincia di Varese ed abitava da sempre a Milano in Corso di Porta Romana, nello stesso antico palazzo del mio cardiologo. Per questa ragione ho avuto spesso la fortuna e l'onore di incrociarlo durante gli ultimi 30 anni. A volte con lui c'era la moglie Franca Rame splendida attrice e splendida donna, sua adorata compagna dal 1954.

Si puo' essere d'accordo o no con le sue scelte politiche, con il suo teatro, il suo linguaggio teatrale chiamato  grammelot: un indistricabile  misto di linguaggi medioevali ed antichi dialetti, si puo' anche esser rimasti basiti all'assegnazione del premio Nobel ad un Giullare, come amava definirsi, ma non si puo' e non si potranno mai negare  la sua fantasia e la sua grandezza.




Grammelot blues
Maggio 2014
Libera Università di Alcatraz

Marisa Cappelletti







martedì 11 ottobre 2016

Una semplice mail

Volevo scriverti una lettera ma, al giorno d'oggi, chi mai scrive piu' una lettera?

Ciao Peter

Cosa ti posso dire che non ti ho già detto, cosa posso scrivere che non ho già scritto?
Cosa posso inventare per te che non ho già provato ad inventare?
Mi devo ripetere, ti devo ripetere che mi hai regalato una nuova, forte voglia di vita,
la volontà di costruire qualche cosa di solo mio, il desiderio di mettere per iscritto chi
sono, cosa sento, cosa vorrei, la voglia di cantare, sognare, di provarci, di non mollare.
La voglia di te.
Mi hai regalato l'illusione di essere ancora bella, la realtà di essere desiderata, l'aspettativa,
ogni giorno, di quello che arriverà, delle tue parole, della tua voce, della tua tenerezza.
La voglia di te.
Mi hai regalato un cuore nuovo gonfio di sentimenti bellissimi, inaspettati, mai pensati,
una mente con delle certezze, con delle immagini straordinarie, con dei pensieri che se
ne stanno sempre lì a rendermi ogni momento un bel momento. Un'anima che non sapevo
più di avere e che ha imparato con te a volare.
La voglia di te.
Mi hai reso amorevole ed innamorata, giovane e spensierata, timida e sfrontata.
Mi hai reso felice.
Ti amo e lo sai, ti amo e non sai quanto, ti amo e non so più fare a meno di dirtelo.
Stringimi forte, amami ancora di più.




Marisa Cappelletti



lunedì 10 ottobre 2016

Carpe diem

Alla mia età, ma a qualsiasi età a mio parere, è essenziale prendere ogni momento che la vita ti offre, nel bene e nel male.

Pugni chiusi

Prendi l'attimo che passa
e nascondilo nelle tasche bucate
scivolerà in silenzio giu' nelle scarpe
stanche di inutili strade che ti han regalato
sudore e polvere stanchezza e fantasmi di sogni.
Afferra l'attimo che non tornerà
rubalo prima che qualcun altro lo colga
al posto tuo, conservalo nel pugno chiuso
tienilo con te per un tempo migliore se arriverà
oppure gettalo al vento, io saro' davanti a te per viverlo.


Marisa Cappelletti



domenica 9 ottobre 2016

Il sogno della domenica

In questa domenica autunnale ed anche fredda, seduta davanti al fuoco, un bicchiere di vino rosso una musica che mi ricorda il mare, posso sognare....


In fuga

Finalmente sulle onde
sotto un cielo che non so.
Chi l'aveva mai sognata
questa vita che ora ho?
E la sera tra le stelle 
e la musica che passa
tra un sussurro ed un incanto,
in un bagno di melassa
io mi cullo sulla scia
della luna in mezzo al mare
e stai certo caro mio 
che non mi vedrai tornare.
Lì tra figli sughi panni 
spesa e pannolini, veditela 
un po' tu coi bucati ed i bambini.
La tua bella e il suo profumo 
pensi ti vorranno ancora?
Ancora te che non potrai 
dedicarle più di un'ora
tra lavoro casa scuola 
e pasti ancor da preparare,
che per la mente avrai di tutto 
fuorchè lei da coccolare?
Ma ora scusa amore mio ti
dovrei proprio lasciare.
Sai, c'é Leonardo che mi aspetta
là sul ponte sopra il mare.
Sì Leonardo quello bello 
quello giovane e abbronzato
che mi fa scordare tutto,
anche di averti ahimé sposato.


Marisa Cappelletti


My heart will go on
Céline Dion


Buona Domenica!



venerdì 7 ottobre 2016

Riflessione

Riflessione che segue un bellissimo nodo di Demi su 20Lines dal titolo "Purple sky"


Siamo uomini dunque condannati a domande senza risposte, almeno risposte sensate.
Ma che sarà mai una risposta sensata se non l'ennesimo tentativo umano di darsi una spiegazione impossibile?
Non importa se l'estate è capricciosa instabile e lunghissima, importa che ci sia, che ci dia la possibilità di viverla.
E se l'inverno sarà gelido ben vengano la neve ed il ghiaccio! L'importante é che saremo qui con il naso rosso e le mani gelide, ma saremo ancora qui.
Avremo vissuto, vinto e perso, amato e sofferto, quando la notte scenderà, saremo o no pronti lei scenderà, avremo paura o saremo sereni, forse si concluderà la nostra ricerca ma il cielo non smetterà per cosi' poco di tingersi di porpora.


Marisa Cappelletti

giovedì 6 ottobre 2016

La verità


Ho finalmente terminato di leggere "La verità sul caso Harry Quebert" di Joel Dicker.
Ci ho impiegato tutta l'estate e l'autunno fino a ieri. In verità l'ho alternato ad altre letture e per un certo periodo l'ho lasciato riposare sul comodino in compagnia di libri ancora da leggere.
Non avevo certo intenzione di abbandonarlo al suo destino. Non abbandono mai nessun libro. Se lo inizio, pur brutto che sia, lo finisco. 
Devo essere sincera: due libri, e son trascorsi tanti anni, non sono riuscita a terminarli. Il primo é stato l'Ulisse di Joyce. E qui so che tanti mi perdoneranno. Il secondo é la famosa, per alcuni famigerata, Recherche di Proust. E non tornero' sui miei passi,
Dicevo della Verità ecc. Un consiglio: leggetelo! 
La difficoltà sta nel superare le prime 200, 250 pagine in cui succede poco e durante la cui lettura vi chiederete continuamente -Ma qui non succede mai nulla?-  Anche perché é vero che ci sono tomi in cui tutto é fermo, ma sono scritti che fanno riflettere, pensare, qui la scrittura é semplice ed i fatti superficiali. Per circa facciamo 300 pagine. Non é proprio un incipit di centinaia di pagine, no, qualche movimento c'é, pero'...
Ma poi, se avete avuto pazienza i fatti cambiano, tutto accelera, tutto accade e non vi andrà piu' di abbandonarne la lettura. 
La altre 400 e piu' pagine vi parranno poche, lo finirete in un baleno e poi, come succede con ogni libro interessante, vi spiacerà averlo finito.
E' un libro che comincia piano e finisce in un crescendo senza respiro.
E' scritto bene, chiaro e semplice, senza tanti giri né frasi complicate, senza ridondanze stilistiche, il che é, in questo genere, apprezzabile e necessario. 
Beh si', mi é piaciuto, nonostante le tante riserve che avevo mi é davvero piaciuto.


Marisa Cappelletti

mercoledì 5 ottobre 2016

A proposito di Jack

Spiegazioni dovute  sul pezzo
"Ma perché?"


Walter Sickert
Jack the Ripper's bedroom


Walter Sickert é l'ultimo, in ordine di tempo, tra i tanti sospettati di essere Jack lo Squartatore, uno tra i piu'famosi serial killers conosciuti che agi' indisturbato nella Londra di fine '800. Cinque le sue vittime femminili accertate, sei le altre possibili e chissà quante tra le ipotetiche e le inventate.

A confermare l'ipotesi è la criminologa e autrice di romanzi Patricia Cornwell, la quale , dopo anni di studi relativi all'identità del famoso serial killer , ha pubblicato la sua tesi intitolata "Ritratto di un assassino:Jack lo squartatore - Caso chiuso ", nella quale spiega la sua teoria riguardo all'immagine di Jack lo squartatore celata nel pittore inglese.​

Chissà, forse Jack the Ripper teneva un diario.....


Marisa Cappelletti




Dalla parte del Diario

Non ho mai tenuto un diario e, sinceramente, non ne ho mai capito l'utilità. Ma ognuno ha la libertà di scegliere quel che vuol fare e di agire di conseguenza.
Avete mai pensato a tutto quello che tantissimi diari sono costretti a sorbirsi?
Ma perché? 

Sognavo una penna d'autore, dei pensieri profondi, una vita straordinaria, segreti pesanti ma resi accettabili da ragionamenti filosofici, sognavo una vita diversa, avventure fantastiche in giro per un mondo che non conoscevo, non conosco e mai conoscero'.
Tantissimi miei colleghi nel corso dei secoli hanno raccolto confidenze di uomini che hanno fatto la storia, di uomini che, se non proprio la storia, hanno fatto azioni degne di rilievo, di essere ricordate.
Ci sono pagine che riportano liste della spesa o soltanto il conto della biancheria da consegnare alla lavandaia, ​di illustri personaggi che sono finite proprio perché scritte di loro pugno, in musei importanti.
Ed io?
Che fine faro' io, povero diario londinese che raccoglie le confidenze di un uomo senza qualità, pittorucolo squattrinato dell''East End ossessionato dalle prostitute che frequentano Whitechapel?
Ma perché?
Ma perché proprio io che aspiravo a vette eccelse devo vedermi riempito da farneticanti frasi senza senso compiuto scritte con parole a volte in tedesco ed a volte in latino mischiate ad un inglese poco elegante? Perché le mie pagine devono essere imbrattate da ritratti di donne dai volti sfigurati o dai corpi nudi offesi da tagli e mutilazioni? Sono il diario di un pazzo?
Noi diari dovremmo poter avere la facoltà di scegliere chi ci userà per una parte della sua vita.
Non tutti siamo uguali!
C'é chi modestamente si accontenta dei resoconti quotidiani di una vita qualunque, chi vuole raccogliere segreti inconfessabili, chi ama la bella e buona scrittura, chi tiene gelosamente per sé aspirazioni e sogni, chi, come me, vorrebbe il massimo.
Ed invece ci tocca prenderci il primo che capita, che ci sceglie, senza alcuna possibilità di sgusciargli tra le mani e nasconderci dietro gli altri, sugli alti polverosi scaffali delle botteghe insieme a libri e quaderni e cartoline romantiche.
Quale sarà la mia destinazione finale in questa casa misera e buia ingombra di tele cupe ed inquietanti? Chi mi salverà dalla scrittura sgangherata di Walter Sickert, dalla sua penna e dall'inchiostro rosso che ultimamente riempie le mie pagine con tre sole parole: Jack the ripper, Jack the ripper, Jack.....
Ma perché?


Marisa Cappelletti





martedì 4 ottobre 2016

Sono innocente!



Faccio seguito alla richiesta di rubare qualche cosa per me, confessando che anche io ho rubato.
Ma, giuro, sono innocente.

Ladri

Ho rubato qualche anno alla vita
o forse mi sono ripresa
quel  che il destino mi aveva sottratto.

Non mi importa la pena io mi assolvo
da sola, orgogliosa e sicura
non mi pento di quello che ho fatto.

Condannata a portare pesanti  catene
la mia parte io l’ho già scontata
ora libera  attendo il dovuto riscatto.

Non pretendo  ricchezze ed onori
noi ladri innocenti  non li meritiamo,
vorrei solo qualche anno ancora
con chi  della vita mi ha regalato tutto.



Marisa Cappelletti



lunedì 3 ottobre 2016

Concorsi letterari


Ho trovato per voi, aggiungendo anche una breve descrizione pubblicata da chi li indice, questi due concorsi assolutamente gratuiti che ritengo molto interessanti:

Breviletture – concorso gratuito per racconti
Gratis·Narrativa·EsordientiFiabe
Breviletture è un progetto di Officina Meningi, un laboratorio di comunicazione culturale con sede al Talent Garden di Pordenone, spazio di co-working e incubatore innovativo di startup e microimprese creative.
Il concorso, assolutamente gratuito e aperto a tutti gli scrittori, offre la possibilità di emergere attraverso un format innovativo che propone ai lettori una pausa piacevole e accattivante, diversa da tutte le altre iniziative per l’insieme delle sue caratteristiche distintive:
° LEGGEREZZA: i racconti brevi riempiono un’attesa di pochi minuti e sono comodi da portare con sé;
° TALENTO: gli autori sono selezionati attraverso un contest da una giuria di editor professionisti;
° SFIDA: i testi, per regolamento, devono essere ispirati ai classici della letteratura;
° DIFFUSIONE: i racconti vincitori verranno stampati su Breviletture e distribuiti in 5000 copie in occasione dei principali festival della cittadina di Pordenone, inoltre saranno disponibili on-line in versione e-Book per poi essere raccolti in una pubblicazione.
° VERSATILITÀ: il progetto prevede più contest nel corso dell’anno, focalizzati su un preciso genere letterario, che cambierà di volta in volta.


Prospettive Differenti
Gratis·NarrativaPoesia·FotografiaIneditoRacconti
III Edizione del Concorso Poetico-Fotografico Internazionale dal titolo “PROSPETTIVE DIFFERENTI”
Anno 2016 – 2017
REGOLAMENTO
TEMA DEL CONCORSO
Il Concorso ha come tema le “PROSPETTIVE DIFFERENTI”.
SEZIONI DEL CONCORSO
SEZIONE A – POETICO-FOTOGRAFICA
Ogni Autore può partecipare con una poesia ed una sola immagine, strettamente correlate tra loro, l’una deve rappresentare l’altra e viceversa, entrambe INEDITE. Sono ammessi componimenti poetici liberi senza vincoli metrici per un massimo di 30 versi (titolo escluso). Lingue ammesse: ITALIANO e in qualsiasi altra lingua (anche dialetto) purché ne segua la TRADUZIONE in ITALIANO. La foto dovrà essere di media/alta qualità.
SEZIONE B – RACCONTO-FOTOGRAFIA
Ogni Autore può partecipare con un racconto ed una sola immagine, strettamente correlati tra loro, l’uno deve rappresentare l’altra e viceversa, entrambi INEDITI. Sono ammessi racconti di 1800 battute (titolo escluso). Lingue ammesse: ITALIANO e in qualsiasi altra lingua (anche dialetto) purché ne segua la TRADUZIONE in ITALIANO. La foto dovrà essere di media/alta qualità.
http://www.concorsiletterari.net/bandi/prospettive-differenti/


Ricordate: Vale sempre la pena di provare!


Marisa Cappelletti