domenica 30 luglio 2017

Una domenica d'estate


Anche la mente ha bisogno di frescura. 
Queste superbe poesie (2 Premi Nobel per la letteratura!) mi portano al mare, il mio mare azzurro intenso e profumato: il Mediterraneo.



Estate

Cicale, sorelle, nel sole
con voi mi nascondo
nel folto dei pioppi
e aspetto le stelle.

Salvatore Quasimodo


Mediterraneo

Antico, sono ubriacato dalla voce
ch’esce dalle tue bocche quando si schiudono
come verdi campane e si ributtano
indietro e si disciolgono.
La casa delle mie estati lontane,
t’era accanto, lo sai,
là nel paese dove il sole cuoce
e annuvolano l’aria le zanzare.
Come allora oggi la tua presenza impietro,
mare, ma non più degno
mi credo del solenne ammonimento
del tuo respiro. Tu m’hai detto primo
che il piccino fermento
del mio cuore non era che un momento
del tuo; che mi era in fondo
la tua legge rischiosa: esser vasto e diverso
e svuotarsi cosi d’ogni lordura
come tu fai che sbatti sulle sponde
tra sugheri alghe asterie
le inutili macerie del tuo abisso.

Eugenio Montale


S’ode ancora il mare

 Già da più notti s’ode ancora il mare,
lieve, su e giù, lungo le sabbie lisce.
Eco d’una voce chiusa nella mente
che risale dal tempo; ed anche questo
lamento assiduo di gabbiani: forse
d’uccelli delle torri, che l’aprile
sospinge verso la pianura. Già
m’eri vicina tu con quella voce;
ed io vorrei che pure a te venisse,
ora di me un’eco di memoria,
come quel buio murmure di mare.

 Salvatore Quasimodo


Buona Domenica

Marisa Cappelletti


sabato 29 luglio 2017

Ore 4 di un mattino senza sonno


Riflessioni antelucane

Che dici?
Malata di infanzia o adolescenza? Non me ne vergogno certo, perché dovrei?
Quanto poco mi conosci e come non capisci!
Nessuno piu' di chi non ha avuto, non ha e non avrà certezze, nessuno piu' di chi ha frequentato l'inferno ed ancora ci scende ogni tanto, puo' apprezzare le piccole cose.
Nessuno piu' di me puo' amare la vita nelle sue manifestazioni piu' semplici e nella bellezza dell'essere e dell'esserci.
Fortunato chi ha condotto un'esistenza senza grandi scosse? Chi si adagia nel grigiore di una vecchiaia senza speranze?
Forse.
Ma la felicità di riscoprire quello che i tuoi coetanei, e non solo, non ricordano, non prendono in considerazione, non apprezzano e nemmeno conoscono, non la cambierei nemmeno con la promessa di un solo giorno di uniforme e piatta tranquillità.
Ho la consapevolezza dell'aria, del tempo, dei sentimenti, dell mente che spazia e sa ancora capire e volare.
Questa é la vita!
E se mi fa sentire una bambina che a volte esagera beh, evviva!
Buon viaggio persona fortunata.
E quando rischierai durante il tragitto di morire di noia guarda, inforcando i tuoi occhiali dalle spesse lenti  da miope, guarda fuori dal finestrino del tuo treno senza corse né fermate e saluta quella ragazzina che corre nel prato saltando gli ostacoli che incontra,cadendo e rialzandosi in continuazione.
Lei si' che sta viaggiando!


Marisa Cappelletti



domenica 23 luglio 2017

Cosi'

Cosi', perché sono stanca, sono triste ma, lo crediate o no, ho nel profondo una parte nascosta di vita che sarà sempre felice.

E mi parlerai

Mi parlerai del tempo
Che ci ha dimenticati
Sospesi nell’immobilità
Di vite mai vissute.
Ti ricorderai di parole
Che non ci sono note
Sepolte dentro di noi
Per paure mai affrontate.
Maledirai quel vento
Che altrove ha trasportato
I mie ed i tuoi semi 
Di esistenze mai cercate.
Piangerai le lacrime
Che non sapevi gelide
Di un passato perduto
In lande mai esistite.
Mi stringerai di nuovo
In un abbraccio vuoto
Di corpi abbandonati
A demoni mai sconfitti.
E mi parlerai di noi
di due punti tracciati
sulle infinite righe
dell’esistenza umana
che per un’ultima volta 
e una volta soltanto
hanno varcato la soglia
di un eden sconosciuto.

Marisa Cappelletti



venerdì 21 luglio 2017

Ma dove sei finito?

Il caldo ispira sciocchezze!

 

Dove sei amore mio?

Il mattino arriva cantando
un ronzio che sa di zanzare
e l'afa tormenta sfiancando
gli infelici che devono andare
a rincorrere il primo tram
e gli tocca, non ci posso pensare,
con le scarpe, ahiloro, affondare
nello storico macadam.

E tu dove sei?

La controra é da poco arrivata
ed in casa al riparo io sto
gelato ed aria condizionata
e un ventaglio laggiu' sul como'
la vacanza si svolge qui
ed al mare lo so non andro'
ma io sto bene sdraiata cosi'
con un libro che non leggero'.

E tu dove sei?

Ma la sera mi sento sola
sono tutti andati via
non si sente alcuna parola
se ne è andata pure mia zia
io e il cane a passeggio nel parco
con i grilli per compagnia
va finire che cerco un imbarco
per le Tremiti o la Tunisia.

E tu dove sei?

Sei sparito nell'ora antelucana
e mi hai detto -vado in Toscana
le vacanze sono un diritto
se qui resto io sono fritto
devo andare lontano da te
non ti devo spiegare il perché-
E va bene te ne sei andato
commettendo un grave reato
tutto quanto hai portato via
anche la dentiera di zia.
Cosi' niente vacanze per me
che muoio di caldo per te.
Ma tu, tu dimmi
e tu dove sei?


Devo dirlo alla polizia!

Dov'é l'amore?
Cher


Marisa Cappelletti



mercoledì 19 luglio 2017

Per Cristina

E solo per lei

Quell'estate

Era un’estate cosi’:
senz’aria e senza respiro.
Ero una mamma cosi’:
senza esperienza e senza l’età.
Eri una bimba scura e rosa,
una figlia voluta e subito amata.
E’ l’ennesima estate
e sei  sempre per me
la dolcezza d’allora,
la  sorella e l’amica, la donna
che sei diventata.
Faro’ cantare la notte,
fermero’ i giorni per te
cavalchero’ il tuo destino
verso un orizzonte nuovo
dove il sole non tramonta  mai.
Ti regalero’ il sorriso della giovinezza
che non se ne vuole andare,
della serenità che ritroverai.
Ti portero’ i doni della mente
sgombra e del cuore leggero,
saro’ la donna, l’amica, la sorella,
la madre che grazie a te son diventata.
Saranno i tuoi prossimi anni
i momenti della consapevolezza
e dell’amore cercato e trovato,
della stabilità e della tranquillità.
Il mio regalo per i tuoi pochi
e tanti anni è tutto qui:
quello che vuoi, che meriti, che avrai.


Marisa Cappelletti






19 Luglio 19..


Qualche anno fa (non troppi anni ma nemmeno pochi) esattamente alle 11,10 di un mattino assolato e caldo ho fatto la cosa piu' bella ed importante della mia intera vita. 
Era una cosina rosa con il nasino un po' schiacciato e non pareva cosi' felice di essere arrivata in questo mondo strambo: piangeva stringendo i piccoli pugni, come ad allenarsi alla difesa sul ring della sua futura vita.
Era Cristina.
Tanti auguri a questa mia straordinaria figlia, combattente nata, donna forte e fragile, amica e compagna d'avventura.
Auguri di un futuro migliore, sempre e comunque, di una felicità finalmente trovata, di una sicurezza alla fine raggiunta. 
Auguri di sogni sempre nuovi, di speranze mai perdute, di fantasia che si rinnova, di grandi sentimenti, di generosità, di salute, di allegria, di sorrisi e di ironia.  Perché per sopravvivere ce ne vuole parecchia.  
Auguri da una mamma che non si sentirà mai cosi' vecchia da non poter camminare al fianco della sua splendida figlia.  





Marisa Cappelletti  



lunedì 17 luglio 2017

Sparring partner


Non ho mai amato, non amo e mai amero' la boxe.
Per me non è uno sport, non ha nulla di nobile né di eroico. Trovo assurdo, incivile e disumano che due uomini debbano essere costretti, per fame o per soldi, a picchiarsi e farsi male.
Nulla giustifica la violenza verso un altro essere umano o no che sia, nemmeno l'odio o l'ira incontrollabile, ma che due persone consenzienti si affrontino su un ring, incitati da un pubblico che vuole barbaramente vedere il sangue é jnaccettabile.

Cio' chiarito, adoro la canzone di Paolo Conte "Sparring Partner". 
Paolo Conte, avvocato in quel di Asti e forse, dato l'età non piu' giovane, in pensione, é uno degli autori, musicisti, poeti e jazz-man piu' geniali d'Italia.
Mi sento di raccomandarvi l'ascolto delle sue originali e splendide canzoni, cominciando da quell'Azzurro che rese celebre Adriano Celentano.


Paolo Conte
Sparring Partner


Marisa Cappelletti


mercoledì 12 luglio 2017

Con nostalgia

Ci sono poesie che incontrano la musica

Ne me quitte pas

Ne me quitte pas
Il faut oublier
Tout peut s'oublier
Qui s'enfuit deja
Oublier le temps
Des malentendus
Et le temps perdu
A savoir comment
Oublier ces heures
Qui tuaient parfois
A coups de pourquoi
Le coeur du bonheure
Ne me quitte pas (4 fois)

Moi je t'offrirai
Des perles du pluie
Venues de pays
Ou il ne pleut pas
Je creuserai la terre
Jusqu'apres ma mort
Pour couvrir ton corps
D'or et de lumiere
Je ferai un domaine
Ou l'amour sera roi
Ou l'amour sera loi
Ou tu seras reine
Ne me quitte pas (4 fois)

Ne me quitte pas
Je t'inventerai
Des mots insensés
Que tu comprendras
Je te parlerai
De ces amants là
Qui ont vu deux fois
Leurs coeurs s'embraser
Je te racont'rai
L'histoire de ce roi
Mort de n'avoir pas
Pu te rencontrer
Ne me quitte pas (4 fois)

On a vu souvent
Rejaillir le feu
De l'ancien volcan
Qu'on croyait trop vieux
Il est paraît-il
Des terres brûlées
Donnant plus de blé
Qu'un meilleur avril
Et quand vient le soir
Pour qu'un ciel flamboie
Le rouge et le noir
Ne s'épousent-ils pas
Ne me quitte pas (4 fois)

Ne me quitte pas
Je ne veux plus pleurer
Je ne veux plus parler
Je me cacherai là
A te regarder
Danser et sourire
Et à t'écouter
Chanter et puis rire
Laisse-moi devenir
L'ombre de ton ombre
L'ombre de ta main
L'ombre de ton chien

Ne me quitte pas (4 fois)

Jacques Brel

Ci sono artisti che incontrano l'eternità


Edith Piaf & Jacques Brel


Marisa Cappelletti


lunedì 10 luglio 2017

Una milanese a Napoli

Frittata di spaghetti

                             L'immagine può contenere: cibo e spazio al chiuso

Direttamente dalla mia cucina nella mia padella

E' un piatto povero della cucina napoletana, si cucina in un attimo, si possono apportare tutte le varianti che la vostra fantasia suggerisce  ed è buonissima!

Se avete della pasta avanzata, anche con il sugo va bene, oppure potete farla al momento, in bianco, passata sotto l'acqua fredda e ben scolata. 
In una ciotola sbattete due o meglio 3 uova intere, aggiungete provolone o altro formaggio saporito a dadini, pancetta affumicata sempre a dadini oppure prosciutto crudo o cotto tagliato in piccoli pezzi, qualche cucchiaio di parmigiano, sale e pepe. Mescolate ed aggiungete gli spaghetti freddi. Mescolate ancora, mettete in una padella anti-aderente olio extra vergine d'oliva e quando sarà ben caldo versate il contenuto della ciotola. Cuocete come una normale frittata, girando con cautela da entrambi i lati.
Puo' essere un piatto unico semplice, gustoso e poco costoso.
Bon appetit.


Bon appétit
Kate Perry


Marisa Cappelletti






  

In quest'estate feroce

A volte succede...ma poi passa.
Non so piu’ scrivere.

Le notti lunghe, la testa vuota
Di pensieri e parole.
L’indecisione mi stringe, testarda
Nel silenzio soffocante.
Le mani scorrono vuote di frasi
Su una tastiera  nemica.
Non so  raccontare di donne placate,
Di ore  passate a pensare.
L’aria pesante mi gira nel cuore
Riempiendo di se lo spazio.
Non riesco a respirare il silenzio,
niente si muove dentro di me.
I dubbi hanno ucciso la voglia
Di esprimere quello che ho.
Non so ritrovare quei versi spaiati
Usciti di getto e subito scritti.
Non ho nulla da dire di storie
Qualsiasi in giorni diversi.
La solitudine di ore mute
Riempie i momenti  perduti.
Mi manca la vita che scorre,
le aurore non sono rosa per me.
Abbandono l’amato mestiere  
per ora o per sempre, non so.
Aspetto  nel caldo implacabile,
forse  domani sarà un altro giorno,
forse qualcosa saprà ritrovare la via
ed io scrivero’.




Marisa Cappelletti



Remember me



Fallo dolcemente


C'é il sole.
E , ebbene si', c'è anche il mare.
Poi ci sono io: diciassette anni ed un sacco di spigoli. Nel corpo e nel carattere. Non mi sento bella, non mi sento particolarmente intelligente né piacevole, ho i capelli ricci ed il seno piccolo, non ho nessuna esperienza con i ragazzi. Almeno quell'esperienza di cui tutte parlano ed alcune si vantano. Ma nonostante le incertezze sono sicura di una cosa: voglio lui. Lui che non mi fa mangiare, lui che non mi fa dormire, lui che mi guarda e mi sorride con quel sorrisino furbo, lui che mi stringe mentre balliamo e poi sparisce per giorni, ed io muoio.
E' vacanza ma anche sofferenza. E' il mio primo vero amore. E non credo di aver trovato il ragazzo giusto per questa cosa importante. Non sono quella giusta per lui. Lui cosi' bello ha bisogno di qualcuna altrettanto bella non di una ragazzina come me, lo so. Ma non posso farci niente, credo che lo amero' per sempre.
La spiaggia il mare ed il sole resteranno li' mentre io me ne vado e torno alla mia solita vita. Lascio qui la mia anima ed il mio amore maltrattato.
Vieni a dirmi addio ma, ti prego, per una volta, per me, fallo dolcemente.

C'é il sole.
Il mare é lo stesso, ma io sono cambiata.
Ho ventuno anni, sono maggiorenne, consapevole delle mie possibilità, sono cresciuta anche fisicamente, credo di essere se non bella, almeno piacevole, ho una certa cultura, qualche esperienza ed il mio amore. Si' lui! Quello dal sorriso furbetto. Ci siamo ritrovati sempre qui ogni estate, ho scoperto di piacergli, scoperto che tornava per me, che si stava innamorando proprio di me! Lui é un poco piu' grande, si laureerà a breve, farà il servizio militare e poi...poi chissà. Verrà, come ha già fatto altre volte, nella mia città e forse mi farà quella domanda che ho sempre sognato mi facesse. Ora pero', in questo momento, sono pronta per lui. Finalmente mi amerà. E lo farà dolcemente.

C'é il sole.
Ma non scalda, non mi scalda.
Ho quarant'anni, ma é come se ne avessi cento. Quante cose sono successe, quanto é cambiata la mia vita. Accanto a me non c'é nessuno, non piu'. Il bel ragazzo di un tempo? No, lui l'ho scordato da tanto, non so piu' dove sta e se sta. No, non é vero che l'ho scordato, a volte ci penso, penso a come mi sono comportata, a come l'ho abbandonato al suo destino senza spiegare, senza farmi mai piu' sentire. Un comportamento orribile. Ma avevo paura, non avevo sicurezze, non volevo lasciare la mia città e cosi', dopo poco ho sposato un altro. Mi sono illusa, ho creduto fosse amore, ma ben presto questo amore ha cambiato faccia: é divenuto gelosia, disprezzo, violenza. Ho subito, accettato, pianto. Mi sono fatta e mi hanno fatto molto male. Troppo.
Un giorno, un bel giorno in fondo, mi sono svegliata da un pericoloso letargo e me ne sono andata. Senza strepiti né rimpianti, l'ho fatto dolcemente.

C'é il sole.
Mi abbronza e scalda il cuore di cinquantenne serena.
Scalda anche il mio adorato Ambrogio, pastore tedesco che mi riempie la vita, che mi ama in modo incondizionato e mi difende con fedeltà assoluta. Ho cambiato la mia esistenza, l'ho riempita di amici, di interessi, di pagine scritte. E pubblicate. Si', scrivo. Poesie, romanzi. E, successo o no, sono soddisfatta e felice.
Uso il pc come un esperto: navigo, cerco, ricerco e trovo. Cosa? Vecchie conoscenze, nuovi amici scrittori e....lui. Si', il ragazzo dal sorriso furbetto! Il mio primo amore.
Con mia enorme sorpresa é stato felice della mia mail, ha risposto subito e subito ci siamo raccontati un sacco di cose. Lui ha trovato tra le righe del computer una tristezza che cercavo di nascondere ed io allora gli ho raccontato, a lui che non conoscevo piu', la mia vita per tanto tempo disperata. L'ho raccontata come non avevo mai fatto con nessuno, come se non ci fossimo persi per piu' di un quarto di secolo. E lui ha avuto parole di comprensione, d'affetto, parole giuste, da uomo sensibile ed intelligente quale sono sicura che sia. Mi ha consolata e l'ha fatto dolcemente.

C'è il sole.
Anche se gli anni sono passati, c'é ancora il sole.
E, ci crediate o no, c'é anche il mare. Lo so, é l'ovvietà dell'ovvio, ma a volte anche l'ovvio puo' essere sorprendente.
Non è stato facile, no. Per niente. Ma affrontare le sfide non mi ha mai fatto paura ed alla fine eccoci qui di fronte al vecchio caro mare che ci ha aspettato con tanta pazienza. Io ed il mio ragazzo dal sorriso furbetto, quello che pensavo avrei amato per sempre. E lo faccio e lo faro' per tutto il tempo che avro' ancora a disposizione. E' stato strano e bellissimo parlare di quello che realmente sentivamo e volevamo allora, é stato sconvolgente sapere e capire ora quanto ci eravamo amati senza mai dichiararcelo, quanto ci eravamo mancati e come non ci siamo mai scordati. Ora che i giochi sono fatti, che l'età ci consente la sincerità assoluta, ora ci amiamo finalmente come si ama il grande amore della vita, quello che non sempre capita e si riconosce. Ce lo diciamo ogni momento, prendendoci per mano e guardandoci negli occhi che per noi due sono esattamente quelli di allora.

E lo facciamo dolcemente.

Amandoti
Gianna Nannini&Giorgia

Marisa Cappelletti











domenica 9 luglio 2017

Quel che fu



Un'estate lontanissima, due ragazzi molto giovani, una splendida città, un balconcino sui tetti  antichi, un letto in cui perdersi, l'inizio di un addio.
Un'estate soffocante il terrazzo di casa, gli anni che non tornano, i sogni che aiutano a vivere.


Le prime volte
   
E' stato niente ma é stato tutto.
Quel tutto che ci ritrova a ricordare,
ancora qui, tra sorrisi e lacrime, l'amore che non fu.
Il niente di quel giorno di un'estate lontana,
scandito da desideri inesperti
caduti ai piedi di un letto troppo grande per noi.
La prima volta di due anime spaventate
davanti alla realtà della vita,
una volta soltanto per capire che la fine era li'
in quella stanza orfana di respiri e sospiri.
Ma il vento gira portando i ricordi mai scordati
gli amori non confessati, le prime volte fallite.
Adesso, adesso é tutto nel vento che ci separa e ci unisce,
prima volta dopo tante volte, unica perfetta volta
di due cuori riuniti in un  sogno di vita.


Marisa Cappelletti




martedì 4 luglio 2017

4 luglio



Oggi è l'Indipendence day, festa nazionale degli Stati Uniti d'America che festeggia la dichiarazione d'indipendenza del 4 luglio 1776 con cui le Tredici Colonie si distaccarono dal Regno della Gran Bretagna. Festa grande negli USA: parate, fuochi d'artificio, pic-nic con barbecue, concerti baseball e gli immancabili discorsi.

Ma oggi è anche il mio 4 luglio, martedi'. Niente di speciale, nessun discorso da tenere né dichiarazione da fare, ma un giorno tranquillo
con un pomeriggio di momenti felici. 
Momenti brevi, ma momenti pieni di felicità.
Quella felicità difficile da provare, qualsiasi sia l'età, quella felicità che dura un attimo, ma che il piu' delle volte non arriva mai. Dunque grazie alla vita e viva questo caldo e sereno 4 Luglio!


Che rumore fa la felicità
Negrita


Marisa Cappelletti


lunedì 3 luglio 2017

A proposito di voltar pagina...

Fernando Botero
Donna che legge

L'ombra delle pagine

"Si sveglio' senza respiro: la notte era calda, l'aria ferma e pesante. Ascolto' il silenzio e per un momento, solo per un momento, la quiete l'abbraccio'. Poi il pensiero di Pierre, quel pensiero che non l'abbandonava mai, si fece largo nel nulla ed il corpo tutto torno' all'inquietudine di sempre."

Si tolse gli occhiali, si stiracchio', sbadiglio' sonoramente e fisso' l'orologio che segnava le 2:40.Accidenti! Due ore per partorire tre pagine di un romanzo che non le apparteneva, non la coinvolgeva, non le piaceva! Perché allora? Per vivere. Semplicemente. La vita aveva tanti costi, soprattutto materiali e le poesie che adorava scrivere non l'aiutavano per niente a pagare le spese di sopravvivenza. Ed allora ecco i romanzi rosa. Magari con qualche capitolo erotico-soft, cosi' tanto per mettere un po' di sale nel solito minestrone sentimentale: amore contrastato, fuggito, tornato. Insomma la solfa di sempre.

Sorrise pensando alla propria di storia. Tutti crediamo di essere unici, di aver vissuto o di vivere momenti che vale la pena descrivere in un romanzo. Ma lei, scrittrice di professione, sarebbe stata capace di raccontare tutti gli anni trascorsi senza un attimo di tregua dall'ansia e poi la svolta cosi' definitiva che era riuscita a dare ad un'esistenza che pareva essersi persa? No, un'autobiografia é qualche cosa di difficile da proporre al lettore perché manca l'obiettività, troppo personale per vedere le cose cosi' come realmente sono andate.

"Eloise aspiro' profondamente i profumi della notte e, con negli occhi l'immagine di Pierre, sollevo' lentamente la camicia da notte in seta color lavanda...."

 Il cellulare si mise a vibrare all'improvviso: numero sconosciuto. Alle tre di notte?   -Si’?- rispose incerta e spaventata all’idea che fosse successo qualche cosa alla figlia.  Una voce maschile calda e profonda  rispose sicura: -Ciao Mary, scusa l’ora tarda o troppo mattutina, come preferisci, ma tanto stai scrivendo le solite cose e penso che la mia chiamata non ti disturbi piu’ di tanto.  Non mi riconosci?  (pausa ad effetto)  Sono Pierre. -

-Ma...ma... - La donna forte ed indipendente che era diventata si stava improvvisamente tramutando in un essere sperduto e balbettante.
-Il Pierre di troppo tempo fa o quello di Eloise?- Subito si rese conto di quel che aveva detto e si senti' stupida, di quella stupidità dovuta alla mancanza di ragione e di realtà. Non si puo' pretendere poi cosi' tanto alle 3 di notte! Sbuffo' in silenzio.

-A te la scelta tesoro- disse sfacciatamente il sedicente e seducente Pierre. Ma come? Si chiese sempre in assoluto silenzio Mary, come fa a sapere chi é Eloise? Che sfacciato! Ripresasi, decise di giocare la carta dell'indifferenza: -Non so e non voglio sapere chi lei sia e trovo alquanto maleducato telefonare a quest'ora. Dunque si spieghi o chiuda. - Ecco, si disse, cosi' Mary: decisa e diretta! -Dolce Mary, non sei cambiata affatto. Scorbutica per nascondere l'insicurezza!-

Dunque era lui! Il Piero della sua adolescenza, quello che la faceva ammattire, che lei chiamava romanticamente Pierre, che si perdeva dietro qualsiasi gonna purché non fosse la sua, che infine aveva seguito la minigonna di Elisa ed era scomparso nel tramonto delle sue grandi illusioni, lasciando una scia di rimpianto e di rabbia. Ossignore! Ora ragionava e pensava come le sfigate eroine dei suoi romanzacci. Ma che voleva da lei? Tornava dopo tutti quegli anni ed in piena notte convinto di avere ancora delle frecce al suo decrepito arco? -Non mi chiami tesoro, non lo permetto! Non...- Il cellulare era muto. Si era spento! Lo riaccese con furia, scorse il registro delle chiamate: Gioia ore 21,47. E basta.

Nessun' altra chiamata dopo quell'ora. Si alzo' di scatto, ando' in cucina e scolo' mezza bottiglia di minerale tutta d'un fiato. Ma che stava succedendo? Penso' tossendo e sputacchiando poco signorilmente l'acqua andatale di traverso. Lascio’ i suoi eroi al loro destino e se ne ando’ a letto nella speranza di riuscire ad addormentarsi.

"Mamma! Ancora con quei romanzi. Se almeno ti divertissi a scriverli, non avrei nulla da ridire, ma nemmeno ti piacciono. Io non capisco perché ti ostini a sfornarli uno dietro l'altro" Benedetta ragazza! Lei non capiva. Intanto studiava in Inghilterra, aveva tutto cio' che desiderava compresa una fiammante Mini. Pero' non capiva. Mary lascio' perdere, Gioia sentenzio' che probabilmente si era trattato di uno scherzo di qualche conoscente e poi scappo' via, presa dai suoi impegni e dalla sua vita. Egoista come tutti i ragazzi.  Si sedette alla scrivania, accese il pc e cerco' di continuare il drammone che stava scrivendo.

 "L'alba occhieggio' indiscreta attraverso le persiane, illuminando la mano di lei posata sul torace di lui, come a cercar sicurezza e protezione".

No no, non poteva scrivere cosi', si rifiutava di pensare che 'sti due fossero cosi' stucchevoli e perbenino nonostante la ventilata, ma non detta, notte di passione.

"Hai ragione Mary . Anche io mi rifiuto di essere cosi' scontato. E fammi fare lo stronzo per una volta! Fammela piantar li' questa lagna di Eloise. Fammi scappare con una danzatrice di lap-dance alla volta di Singapore. E fammelo questo piacere! "

Nero su bianco, le parole erano li' una in fila all'altra. con le virgole ed i punti. Mary si alzo' di scatto sconvolta, sbattendo le ginocchia contro la scrivania, inciampando nel filo della stampante e cadendo rovinosamente sul tappeto persiano che, fortunatamente, attuti' l'impatto del capo con il pavimento.  Svenne.  Si riprese presto, si alzo' dolorante  ed incredula lesse:

"Ma si' e fallo scappare il bel Pierre che sa solo rimirarsi come un vacuo Narciso e poi, alla resa dei conti...lasciamo stare va'! Fammi incontrare un bel body-guard tutto muscoli e niente cervello, che ci sono già abituata all'aria vuota, ma almeno non la tirerà tanto in lungo. E, per piacere, dammi la soddisfazione di caracollare su un bel tacco 12!”

Il  suo romanzo! I suoi personaggi!  Si stavano ribellando alla loro storia. Altro che il bel Piero perso nella nebbia dell’adolescenza, figurarsi se veniva a cercarla ora, erano Pierre ed Eloise che non ne potevano piu’ una dell’altro, che volevano vivere, all’ombra delle sue pagine, una vita diversa.

“Hai capito finalmente!  Non mi piace niente di quel che mi fai fare, non mi piace nemmeno il mio nome:  Pierre! Ma come ti  è venuto in mente? Avanti Mary, diamo una bella svolta a questa brutta storia, ammazziamo Eloise e non se ne parli piu’.  Fallo, scrivi la parola fine e poi prendi la borsa, il rossetto, metti il tuo profumo, chiudi la porta e raggiungimi. C’è un altro mondo da scoprire e da affrontare, io e te insieme e se ti fa piacere continuerai a chiamarmi Pierre. Sono il tuo uomo non quello di Eloise. Vieni.”

Le girava la testa un po’ per la botta presa cadendo svenuta, un po’ per il marasma che le vorticava nella mente. Non era piu’ in grado di pensare razionalmente, stava avendo delle visioni, doveva fare qualche cosa immediatamente!

 Ando’ svelta in camera da letto, frugo’ nel cassetto del comodino e trovo’  la scatola di Xanax . Non lo aveva mai usato, ma ora…Prese una, no due pastiglie, le inghiotti’ senza acqua, poso’ il flacone e…e  si immobilizzo’.   Poi lentamente sorrise, di un sorriso strano, prese la borsa, si mise il rossetto, le scarpe ed anche il profumo, attraverso’ l’appartamento con decisione e spense le luci, ignorando il telefono che squillava insistente.

E chiuse  definitivamente la porta dietro di sé.


Marisa Cappelletti



sabato 1 luglio 2017

L'ottava nota


La solidarietà
La speranza
La condivisione
L'ottava nota: l'armonia. Un risultato d'insieme

Nel mese di Marzo di quest'anno l'orchestra sinfonica La nota in piu' dell'Associazione Onlus Spazio Autismo di Bergamo, ha tenuto un concerto nell'Ospedale Giovanni XXIII della città. L'Orchestra è composta da ragazzi autistici e dai loro insegnanti.
Il video è su youtube al seguente Link:

https://youtu.be/e5TtBFuv7mI

E' uno spettacolo che vale comunque la pena di vedere ma, se lo volete, potete condividerlo sui social perchè piu' visualizzazioni ha il video piu' l'Associazione ne trae vantaggi. Vantaggi di cui ha estremo bisogno.

Non costa nulla, soltanto un -condividi-.

Voglio credere che esista ancora la solidarietà dunque:

Grazie di cuore a chi vorrà farlo ed un grande applauso a quei meravigliosi ragazzi.



Marisa Cappelletti


Volto pagina


Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non ha mai detto "Basta, ora volto pagina!" Nessuno? Immaginavo. Ma quanti l'hanno poi definitivamente voltata questa pagina? Pochi. Non è semplice, non sempre le circostanze lo permettono, l'età lo consente. Le convenzioni,  piaccia o no, ci legano alla sedia della vita, non ci permettono il coraggio del salto al di là di cio' che non vogliamo piu'. E rimaniamo li' in bilico tra insoddisfazione e desiderio di quello che non faremo,  che non avremo, fabbricheremo ancora un rimpianto da aggiungere ai tanti altri che non smetteremo mai di infilare, collana interminabile da portare con fatica lungo tutto il cammino. 
Volto pagina?

Ho riempito la mia vita di pagine voltate:
"chissà, forse dopo dieci altre pagine
la storia cambierà!" Un capitolo ancora
ed eccoci qua, la storia torna e si ripete
senza un pizzico di pietà, uguale come sempre,
gli stessi personaggi l'ormai nota crudeltà.
"Basta, non voglio piu' conoscere come finirà
tanto so che la protagonista di nuovo soffrirà
per quante pagine ancora la storia scorrerà
sul filo del rasoio di una precaria realtà?"
Ho abbandonato le pagine a voltarsi con il vento
ho liberato il dolore che stava chiuso dentro
un cuore ormai d'acciaio senza piu' sentimento.
Sono quasi alla fine di quel componimento
fatto di pagine strappate e poi incollate per
poterle sfogliare ancora, per non dimenticare
quello che é stato allora, non ho capito mai
né lo capisco ora come potrà finire ma voltero'
ancora con passione e con speranza fino
all'ultima pagina poi tornero' a rileggere,
ancora e ancora e ancora.... 


Marisa Cappelletti