Oggi il tempo non sa, contrariamente a ieri, se aprire le porte alla primavera o trattenere per la coda l'inverno per un ultimo giro di vento freddo.
Nell'attesa, questa notte l'ora legale entrerà nelle nostre vite, rubandoci un'ora del un meritto riposo domenicale.
Per allietarvi, almeno lo spero, il primo pomeriggio del sabato, propongo un racconto-favola-poesia che si sta, inaspettatamente per me, accomodando ben saldo al primo posto dei lavori piu' letti dell'anno sul sito ewritewrs, piattaforma di scrittura aperta a tutti coloro che hanno voglia di pubblicare i loro lavori.
Racconto con ritmo
Il mare era verde, la rena già scura. La sera avanzava
portando frescura sull'isola amata dal piccolo uomo di tuffi e di sole mai
stanco, mai domo.
Il vento portava da dove non so una voce argentina che stava
cantando una nenia bambina. Il piccolo uomo si fermò incantato da quella
canzone che aveva portato a lui così giovane e ancora sincero la dolcezza e
l'amore del creato intero.
-Chi mai sei tu che canti come mai ho ascoltato, tu che mi
racconti di onde e di blu di pesci e di mostri che mai ho incontrato, di un
mondo che forse é andato perduto?-
-Io sono colei che impera regina tra stelle di mare e pesci
d'argento, conchiglie dorate e vascelli in rovina.-
- Non so, non capisco, ti prego racconta la storia infinita,
la fiaba che incanta!-
-Io sono Sirena padrona del mare, la donna del mito che ti
sa incantare, ti lega con alghe fluttuanti nel blu, ti trascina con sè negli
abissi, quaggiù dove tutto é irreale silenzio e poesia-
Il piccolo uomo avanzò tra le onde di quel mare verde rapito
dal suono, dal canto e dall'utopia di una favola eterna d'amore e di pace.
Sirena, bugiarda, gli tese le braccia attirando il giovane nella sua scia.
Il sole si perse nell'onda e le illusioni fuggirono via.
Il vento il canto quietò e nel buio incombente del piccolo
uomo soltanto il ricordo restò.
Marisa Cappelletti
Nessun commento:
Posta un commento