Una storia d'amore
Un bellissimo bambino
Francesco è un bellissimo bambino di otto anni: ha capelli
ed occhi scuri che esprimono intelligenza, ha guanciotte rotonde che fanno
tenerezza.
Francesco è autistico.
Francesco ha un fratello minore molto attivo, chiacchierone,
simpatico, che lo tratta come dev'essere, cioè da fratello e lo protegge
spiegando agli altri le sue esigenze, le sue paure, i suoi silenzi.
Cristina si prende cura di Francesco nei pomeriggi di
scuola, dopo l'intervallo del pranzo, quando gli altri bambini sciamano urlando
in giardino a giocare. Francesco non partecipa, ma ha alcuni amici che lo vanno
a trovare nel rifugio costruito per lui: c'è Wendy già materna a nove anni che
gli prende la mano, gli parla dolcemente e se ne va. C'è Angelica, la sua
bambina preferita: bionda, diafana, tranquilla. Francesco ha un debole per
Angelica e quando lei gli si siede vicino in silenzio, lui la bacia sulle
guance. E per lui è un evento eccezionale.
Francesco solitamente se ne sta seduto nella sua tenda,
allestita nel luogo di ricreazione. Gliel'ha costruita la mestra del mattino
cosi' lui se ne puo' stare tranquillo, chiuso nel suo mondo a parte, mondo in
cui tutto puo' fargli paura: dai suoni alle voci, dai gesti agli abbracci.
Cristina lo segue con affetto, lo lascia giocare con il
pongo che a volte, mai prima di averla guardata con un sorrisino furbo, tenta
di mangiare. Cristina lo sgrida con dolcezza, lui, mani a tapparsi le orecchie,
esclama "no no no..." Allora lei per rincuorarlo gli fabbrica strani
nasi di pongo e lui batte le mani e ride contento, lampi d'intelligenza ad
illuminargli gli occhi.
Francesco a volte si arrabbia e pizzica Cristina. Lei lo
guarda severa, lui si ferma dispiaciuto.
Ci sono giorni in cui Francesco è stanco di rumori, di voci,
di cose che solo lui sa ed allora si
sdraia su una panchina appartata in
giardino, appoggia la testa sulle ginocchia di Cristina e chiude gli occhi. Lei
gli accarezza piano i capelli con il cuore che si scioglie e se ne stanno
cosi', fino alla fine del doposcuola.
A volte, la mattina, Francesco sente la mancanza di Andrea
ed allora si alza e parte spedito per la classe del fratello. Certo interrompe
le lezioni, ma in fondo tutti gli altri ragazzini sono contenti di vederlo e lo
accolgono sempre con allegria, attenti a non fare troppo rumore.
Il papà di Francesco è un giovane uomo che adora i figli e
che Francesco ricambia con tutto il suo timido cuore. Recentemente ha confidato
a Cristina la sua felicità e l'orgoglio per quel figlio tanto amato che, ora
che frequenta tra gli altri specialisti anche un logopedista, ha iniziato a
balbettare, lui che non parla e non ha mai voluto parlare, mamma e papà.
Cristina spera ardentemente, anzi ne è sicura, che Francesco
farà grandi progressi e che, in un futuro nemmeno troppo lontano, sarà
perfettamente in grado di interagire con gli altri, se non con tutti, se non
con abbracci e risate, almeno con tutti coloro e già da ora sono tantissimi,
che gli vogliono bene.
"La Giornata mondiale di oggi presso la sede
centrale dell'ONU a New York si concentrerà sull'utilizzo delle tecnologie di
assistenza alle persone con autismo come strumento per rimuovere le barriere
alla loro piena partecipazione sociale, economica e politica nella società e
per promuovere l'uguaglianza, l'equità e l'inclusione"
Marisa Cappelletti