SI'
No. Non é vero che non mi sposerei. Con te e solo con te tra
venti anni sì.
Ti sposerò per la tua dolcezza, per il tuo amore quasi
centenario, per la mia costanza infinita.
Mi prenderò cura del tuo cuore ed anche della tua prostata,
così come tu saprai capire il mio cuore ballerino, l'osteoporosi galoppante e
tutti gli altri acciacchi.
Sì, ti sposerò in bianco, in memoria dei vecchi tempi. E tu
solo sai che cosa intendo.
Mi sposerai in blu come i tuoi occhi. Avrai i calzini verdi
come i miei occhi.
Ti guiderò la mano perché non riuscirai a vedere la mia per
infilarmi l'anello, mi aiuterai a sedermi sulla poltrona della sposa perché
avrò la schiena rigida per l'artrite.
E dovrò ripetere tre volte il mio convintissimo sì mentre tu
continuerai a guardarmi interrogativamente negli occhi senza udire niente.
L'occhio destro mi si riempirà di lacrime di gioia, mentre
il sinistro farà la sua solita performance, abituato com'è a lacrimare senza
ragione alcuna.
Al pranzo di nozze mangeremo minestrina e formaggini,
obbligati da denti non più nostri, ma poi ci daranno anche una bella fetta di
torta con panna morbida con buona pace, almeno per un giorno, del diabete e del
colesterolo che ci uniranno indissolubilmente!
E poi....poi finalmente saremo soli nella camera nuziale.
Ti toglierò le scarpe ed i calzini verdi e ti sbottonerò la
camicia che le tue mani tremanti esiteranno a togliere.
Mi aiuterai a sfilare l'abito blu che si impiglierà negli
occhiali che mi dimentico sempre tra i capelli.
Rimarremo con le maglie di lana a mezze maniche e le mutande
di cotone pesante.
Ma ricorda: per me sarai sempre quell'affascinante ragazzo
di oltre mezzo secolo fa.
Ti farò indossare un caldo pigiama di flanella a righe
azzurre, mi infilerai dalla testa una bella camicia da notte a maniche lunghe
con fiorellini verdi e pizzo sul colletto alla baby.
Prima o poi riusciremo ad arrampicarci sul letto
matrimoniale e sdraiarci sui materassi ortopedici. Infreddoliti ci tireremo le
coperte fin sotto il mento e poi, oh sì amore mio, poi staremo vicini, mi
abbraccerai, ti abbraccerò.
Ignoreremo i lamenti di entrambi per i dolori muscolari
causati dalla giornata memorabile ma, in un momento straordinario di completa
lucidità, ci guarderemo negli occhi appannati dagli anni e riusciremo a vederci
ancora una volta giovani e belli.
I nostri cuori si affaticheranno in una breve ma intensa
tachicardia, la pressione salirà oltre i duecento per l'emozione, le nostre
mani si stringeranno in un intreccio doloroso ma pieno d'amore, i sorrisi
appariranno dolcemente sulle nostre labbra asciugate dal tempo.
Infine, distrutti nel fisico e nella mente dal giorno più
bello della nostra lunga vita, ci addormenteremo russando sonoramente.
Finalmente felici.
Maricapp
Maricapp
Nessun commento:
Posta un commento