giovedì 28 settembre 2017

Lettere, mail, diari...parole

Da un diario consumato o da una mail mai spedita oppure da antiche lettere d'amore che non hanno mai o hanno sempre ricevuto una risposta, forse...



Forse, un giorno

Un giorno troverai il modo ed il coraggio per quel giorno, un solo giorno da mattina a sera solo per noi. 

Un giorno superero' questa maledetta paura che mi ha preso e saliro' sul treno : 1 ora e 30 minuti circa per pensarti prima di incontrarti.

Guardero' dal finestrino e ti cerchero' tra la gente in attesa. Ci sarai? Scendero' dal treno con la mente confusa ed il cuore che vorrà uscire dal petto. Mi fermero' per calmarmi e due braccia mi circonderanno, una voce cosi' cara ed amata mi dirà all'orecchio:
-Stai tranquilla, calma, sono qui e non ti lascio-

 Sfiorero' le mani che non conosco, le stringero' forte e sentiro' un sospiro lieve, un corpo che trema contro il mio, che trema di piu'. 

Mi prendero' tutta la felicità di quel momento poi mi girero' e trovero' un volto che conosco, che mi sorriderà con una tenerezza infinita, due occhi pieni di lacrime mi guarderanno dietro gli occhiali appannati. Allora con mani insicure togliero' quegli occhiali, le lacrime mi scenderanno giu' ed io non faro' niente per fermarle.

Un attimo, un solo attimo e saremo una nelle braccia dell'altro. Stretti, incuranti di chi, curioso, si chiederà cosa stanno facendo quei due vecchi signori, di chi non saprà mai né mai potrà capire il significato di quell'abbraccio. 

Non serviranno le parole perché in quell'abbraccio ci saranno tutto l'amore, tutto il bene, l'attesa, la speranza, la passione, la gioia, la felicità, tutti gli anni della prima e di questa seconda giovinezza, tutto il tempo passato a volere, soffrire, sognare, immaginare, aspettare ed amare, amare sempre di piu', in quell'abbraccio ci saremo semplicemente noi.

Poi, sorridendo, ci prenderemo per mano ed io mi sentiro' la tua bambina, la tua eterna ragazza, la tua donna. E tu sarai quel bambino biondo che non ho conosciuto e che consolero' tra le mie braccia, il bel ragazzo mai scordato, l'uomo dolce che sei, il mio uomo.

Usciremo dalla stazione e non so bene cosa succederà: un caffè oppure un letto, il Ponte Vecchio o quella torre là in fondo , ma senza ricordi, solo con la certezza di quello che ora siamo e sentiamo, con la passione che ci ha fatto impazzire cosi' tante volte, ma questa volta insieme.

Un giorno, forse. Un giorno sicuramente.
Un giorno, solo un giorno oppure uno di tanti giorni.

Chissà.


Marisa Cappelletti



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