domenica 20 novembre 2016

Racconto, in versi, della domenica

Immagine di Annie Leibovitz

Triste storia di un piccolo uomo

Il mare era verde la rena già scura
la sera avanzava portando frescura
sull'isola amata dal piccolo uomo
di tuffi e di sole mai stanco mai domo.
Il vento portava una voce argentina 
che stava cantando una nenia bambina.
Il piccolo uomo si fermò incantato
da quella canzone che aveva portato
a lui così giovane e ancora sincero
la dolcezza e l'amore del creato intero.
-Chi sei tu che canti come mai ho ascoltato
tu che mi racconti di onde e di blu
di pesci e di mostri che non ho incontrato
di un mondo che forse é andato perduto?-
-Io sono colei che impera regina
tra stelle di mare e pesci d'argento 
conchiglie dorate e vascelli in rovina.-
- Non so  non capisco  ti prego racconta
 la storia infinita, la fiaba che incanta!-
-Io sono Sirena padrona del mare
la donna del mito che ti sa incatenare
ti lega con alghe fluttuanti nel blu
 ti trascina con sé negli abissi, quaggiù
dove tutto é irreale silenzio e poesia-
Il piccolo uomo avanzò tra le onde
di quel mare verde rapito dal suono
dal canto ammaliante e dall'utopia
di una favola eterna d'amore e di pace.
Sirena, bugiarda, gli tese le braccia
attirando il giovane nella sua scia.
Il sole al tramonto si perse nell'onda
le umane illusioni fuggirono via.
Il vento pietoso il canto quietò
nel buio incombente del piccolo uomo
soltanto un ricordo lontano restò.


Marisa Cappelletti





Nessun commento:

Posta un commento