venerdì 21 ottobre 2016

Milano e il Dalai Lama


Sono interessata al Buddismo non tanto come religione, ma come filosofia. E domani mi piacerebbe molto assistere agli insegnamenti del Dalai Lama.



Oggi e domani nell'area dell'ex Expo cioé alla Fiera di Milano  Rho c'é e ci sarà il quattordicesimo Dalai Lama, Tenzin Gyatso. nato nel 1935 a Taktser nell'Amdo, Tibet.
Massima autorità del Buddhismo tibetano é in esilio a Dharamsala nello stato di Himachal Pradesh, nell'India del nord a causa dell'occupazione politica e militare del Tibet da parte della Cina.
Capo del Governo tibetano in esilio fino all'11 marzo 2011, data in cui ha ufficialmente presentato le dimissioni in favore di un successore eletto dal Parlamento esule, dopo aver peraltro promosso una riforma atta a ridisegnare i propri poteri politici, Tenzin Gyatso ha ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 1989 per la resistenza non violenta contro la Cina. Ancora detentore della propria autorità religiosa, oltre a insegnare il Buddhismo in tutto il mondo, guadagnandosi stima e rispetto in buona parte dei Paesi esteri, sostiene energicamente i rifugiati tibetani nella costruzione dei templi e nella salvaguardia della loro cultura.
Malgrado la figura del Dalai Lama sia secolare e rappresenti un caposaldo per tutta la cultura tibetana, la Cina ha deciso di arrogarsi il diritto di nominare in futuro le nuove reincarnazioni di questa importante carica religiosa, prerogativa che spetta invece ai soli lama tibetani.

Ieri il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, eletto nel  giugno di quest’anno, ha accolto all’aeroporto di Linate Sua Santità il Dalai Lama ed oggli gli ha conferito la cittadinanza onoraria, nonostante le proteste ufficiali  tramite l’Ambasciata in Italia della Repubblica Popolare Cinese. “Milano è sempretata e sarà sempre una città aperta “ Ha ribadito il Sindaco.
Il presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolé, durante una cerimonia al teatro degli Arcimboldi, ha dichiarato il Dalai Lama «ufficialmente cittadino milanese», tra gli applausi di oltre 2.000 studenti dell'Università Bicocca. Sua Santità si è alzato in piedi ingraziando a mani giunte. «Adesso vorrei sapere quali sono i miei diritti e quali i miei doveri. Mi piacciono più i diritti», ha scherzato, dicendomi molto «felice e onorato» del riconoscimento. «La motivazione - ha spiegato Bertolé - esprime l'affinità con i valori che lei testimonia nel mondo come testimone di pace e dialogo tra i popoli. La storia della nostra città - ha aggiunto- è una storia di pace e dialogo. Milano riconosce in lei questi stessi valori. È un esempio prezioso per la nostra città», che usa la cultura e l'innovazione come strumento di pace.




Marisa Cappelletti                                                                                                                                 







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