Sono interessata al Buddismo non tanto come religione, ma come filosofia. E domani mi piacerebbe molto assistere agli insegnamenti del Dalai Lama.
Oggi e domani nell'area dell'ex Expo cioé alla Fiera di
Milano Rho c'é e ci sarà il
quattordicesimo Dalai Lama, Tenzin Gyatso. nato nel 1935 a Taktser nell'Amdo,
Tibet.
Massima autorità del Buddhismo tibetano é in esilio a
Dharamsala nello stato di Himachal Pradesh, nell'India del nord a causa
dell'occupazione politica e militare del Tibet da parte della Cina.
Capo del Governo tibetano in esilio fino all'11 marzo 2011,
data in cui ha ufficialmente presentato le dimissioni in favore di un
successore eletto dal Parlamento esule, dopo aver peraltro promosso una riforma
atta a ridisegnare i propri poteri politici, Tenzin Gyatso ha ricevuto il
Premio Nobel per la pace nel 1989 per la resistenza non violenta contro la
Cina. Ancora detentore della propria autorità religiosa, oltre a insegnare il
Buddhismo in tutto il mondo, guadagnandosi stima e rispetto in buona parte dei
Paesi esteri, sostiene energicamente i rifugiati tibetani nella costruzione dei
templi e nella salvaguardia della loro cultura.
Malgrado la figura del Dalai Lama sia secolare e rappresenti
un caposaldo per tutta la cultura tibetana, la Cina ha deciso di arrogarsi il
diritto di nominare in futuro le nuove reincarnazioni di questa importante
carica religiosa, prerogativa che spetta invece ai soli lama tibetani.
Ieri il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, eletto nel giugno di quest’anno, ha accolto all’aeroporto
di Linate Sua Santità il Dalai Lama ed oggli gli ha conferito la cittadinanza
onoraria, nonostante le proteste ufficiali
tramite l’Ambasciata in Italia della Repubblica Popolare Cinese. “Milano
è sempretata e sarà sempre una città aperta “ Ha ribadito il Sindaco.
Il presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolé,
durante una cerimonia al teatro degli Arcimboldi, ha dichiarato il Dalai Lama
«ufficialmente cittadino milanese», tra gli applausi di oltre 2.000 studenti
dell'Università Bicocca. Sua Santità si è alzato in piedi ingraziando a mani
giunte. «Adesso vorrei sapere quali sono i miei diritti e quali i miei doveri.
Mi piacciono più i diritti», ha scherzato, dicendomi molto «felice e onorato»
del riconoscimento. «La motivazione - ha spiegato Bertolé - esprime l'affinità
con i valori che lei testimonia nel mondo come testimone di pace e dialogo tra
i popoli. La storia della nostra città - ha aggiunto- è una storia di pace e
dialogo. Milano riconosce in lei questi stessi valori. È un esempio prezioso
per la nostra città», che usa la cultura e l'innovazione come strumento di
pace.
Marisa Cappelletti
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