giovedì 6 ottobre 2016

La verità


Ho finalmente terminato di leggere "La verità sul caso Harry Quebert" di Joel Dicker.
Ci ho impiegato tutta l'estate e l'autunno fino a ieri. In verità l'ho alternato ad altre letture e per un certo periodo l'ho lasciato riposare sul comodino in compagnia di libri ancora da leggere.
Non avevo certo intenzione di abbandonarlo al suo destino. Non abbandono mai nessun libro. Se lo inizio, pur brutto che sia, lo finisco. 
Devo essere sincera: due libri, e son trascorsi tanti anni, non sono riuscita a terminarli. Il primo é stato l'Ulisse di Joyce. E qui so che tanti mi perdoneranno. Il secondo é la famosa, per alcuni famigerata, Recherche di Proust. E non tornero' sui miei passi,
Dicevo della Verità ecc. Un consiglio: leggetelo! 
La difficoltà sta nel superare le prime 200, 250 pagine in cui succede poco e durante la cui lettura vi chiederete continuamente -Ma qui non succede mai nulla?-  Anche perché é vero che ci sono tomi in cui tutto é fermo, ma sono scritti che fanno riflettere, pensare, qui la scrittura é semplice ed i fatti superficiali. Per circa facciamo 300 pagine. Non é proprio un incipit di centinaia di pagine, no, qualche movimento c'é, pero'...
Ma poi, se avete avuto pazienza i fatti cambiano, tutto accelera, tutto accade e non vi andrà piu' di abbandonarne la lettura. 
La altre 400 e piu' pagine vi parranno poche, lo finirete in un baleno e poi, come succede con ogni libro interessante, vi spiacerà averlo finito.
E' un libro che comincia piano e finisce in un crescendo senza respiro.
E' scritto bene, chiaro e semplice, senza tanti giri né frasi complicate, senza ridondanze stilistiche, il che é, in questo genere, apprezzabile e necessario. 
Beh si', mi é piaciuto, nonostante le tante riserve che avevo mi é davvero piaciuto.


Marisa Cappelletti

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