lunedì 11 febbraio 2019

Dedica

Poesia per la mia amatissima Milano 


In questa grande città


Batte. Lo senti che batte.
Là ad est quando il cielo schiara e la luce si stende
piano sui palazzi ancora sonnolenti e sopra giardini miseri di fiori.
Il ritmo veloce invade le strade affollate
di genere umano loquace ma sordo, sempre piu’ sordo, alle altrui esistenze
e di auto voraci di asfalto ed ossigeno , strenuo combattente
che non vuole soccombere all’incalzare dello smog .
Un suono costante che sovrasta preghiere mute, imprecazioni gridate,
richieste di aiuto che si perdono nell’indifferenza di chi passa veloce.

Batte, Lo senti che batte.
Sotto il mezzogiorno metropolitano celebrato da pasti veloci senza gusto né gioia,
consumati in piedi spalla a spalla con chi non conosci né conoscerai mai.
Nella pancia della città quando, al tramonto di un pallido sole velato
dalla nebbia o dall’afa padane. il brulicare delle formiche parlanti invade i tunnel,
all’arrembaggio di treni che scoppiano e affondano nel buio mefitico.

Batte, lo senti che batte.
In questa grande contradditoria città che respinge chi pretende senza nulla dare,
ma abbraccia di uno stanco abbraccio materno chi chiede senza nulla pretendere.
Severa ma generosa, sfavillante e ricca di tutto quello che ognuno puo’ desiderare ,
buia e pericolosa nelle notti insonni delle periferie scellerate che la circondano.
Ma il suo cuore pulsante sovrasta il bello e il nascosto, la fretta di molti e l’ignavia di alcuni.

E batte, lo senti che batte.


Marisa Cappelletti










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