sabato 1 dicembre 2018

Misure necessarie


Piccola favola poco adatta ai bambini ed anche leggermente in anticipo sul calendario natalizio, ma  lo spirito natalizio qui latita.




Piccolo, ma necessario thriller di Natale

Era ingrassato a dismisura, era diventato brontolone, miope ed anche pigro.

Il vestito rosso, anche se i piccoli angeli glielo avevano allargato il più possibile, non gli entrava quasi piu’: la giubba si sbottonava in continuazione ed i calzoni erano tenuti su da enormi bretelle verdi.

Mangiava con ingordigia, mangiava di tutto e beveva bottiglie su bottiglie della storica riserva dei Santa Claus.

Le guance erano gonfie e rosse, piene di venuzze, così come il naso violaceo, il colesterolo aveva raggiunto livelli impensabili, il diabete avanzava silenzioso come una pantera nella notte e la pressione gli rimbombava nelle orecchie come nemmeno i tamburi dei piu’ arrabbiati Comanche sul piede di guerra.

Gli occhialini tondi, che non riuscivano più a sostenere le lenti troppo spesse, erano stati vezzosamente sostituiti da un paio di enormi e fashion Gucci in tartaruga.

Con la stazza che si ritrovava era impedito nei movimenti: sbuffava, ansimava e si lamentava in continuazione.

Intendeva demandare le consegne, tutte quante, a Gesù Bambino ed al povero asinello, come ai bei vecchi tempi perrché lui, sosteneva, non ce la faceva più a passare per tutti quei camini.
Non è che non ce la faceva piu’ , non ci passava proprio più!

Le renne preoccupate dall'avvicinarsi del 25 Dicembre e dalla situazione ormai insostenibile, si riunirono in assemblea permanente nel bosco di abeti rossi dietro la casa. Intorno centinaia di abitanti del bosco, lupi compresi, a sostenerle moralmente.

Freccia, la più autorevole, prese la parola tra fischi di approvazione ed applausi, espose la situazione e suggerì l'unica soluzione possibile. Ognuno ne fu convinto e tutte quante votarono sollecite.

Rudolph, l'ultima arrivata, raccolse le schede, ne fece lo spoglio, supervisionata da un orso polare che passava di li’ e lesse la sentenza:

APPROVATO ALL'UNANIMITA' !

L’assemblea si sciolse tra vocii d’approvazione e tutti quanti tornarono a casa.

Giunse il giorno della prova generale.
Il ciccione salì sulla slitta, agganciò le poverette alle briglie rosse e con uno schiocco di frusta, che non era mai stata usata per altri scopi, ed un tonante
- Ohh vaiiii!! -
le fece alzare in volo. La slitta scricchiolava pericolosamente, le renne sbuffavano, faticando a rimanere su.

Cometa, quella che apriva la strada, dopo poco tempo abbassò la testa: era il segnale.

Nel cielo gonfio di neve la slitta fece una repentina capriola e Babbo Natale, colto alla sprovvista, mollo’ le briglie e precipitò giù a capofitto, frantumando col suo peso la superficie ghiacciata del lago in cui cadde, inabissandosi immediatamente per rimanere eternamente tra le alghe lacustri il simbolo imbolsito e superato del Santo Natale, rossa e grassa curiosità per e alborelle e carpe e, perché no, anche di sguiscianti anguille..

Poco distante, sul ghiaccio, gli occhiali di Gucci mandarono un brillio complice e la neve, sollevata e leggera, iniziò a cadere a larghe falde, accompagnando le evoluzioni delle renne e della slitta là, nel cielo di un nuovo felice Natale.


Marisa Cappelletti







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