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Oh bej! Oh bej!

La Fiera degli Oh bej oh bej si tiene ogni anno nella
ricorrenza, il 7 dicembre, di Sant'Ambrogio, patrono di Milano.
Un buon milanese non puo' assolutamente mancare a questa
festa di bancarelle, profumi e sapori che nulla ha di metropolitano, ma che sa
ricreare sempre l'atmosfera quasi medioevale di un grosso paese in festa.
Un buon milanese ha l'obbligo appartenente al suo DNA di
partecipare.
Una buona milanese come me ci va anche per mangiare quello
che ora si chiama street food, una volta si chiamava panino con salmella o con
wurstel, senape e crauti e che in famiglia da sempre si chiama "mangiamo
le schifezze?" inteso come "si mangiano quelle cose buonissime che
fanno malissimo?" Ed io, proprio per essere milanese fino al midollo,
mangio pure le frittelle, quelle enormi, con tanto zucchero, che ogni volta il
mio stomaco si rifiuta, a ragione, di digerire perchè tutto ha un limite!

La festa ha origini antichissime, le prime origini storiche
risalgono alla fine del 1200, periodo in cui una festa in onore di Ambrogio si
svolgeva nella zona dell'antica Santa Maria Maggiore. Ma la festa cosi' com'è
ora, o quasi, ha inizio nel 1510 con una lunga storia di incaricati dal Papa
Pio IV di riaccendere nella Milano di allora la devozione verso i Santi.
Un inviato, Giannetto Castiglione, fece approntare dei
grandi pacchi di giocattoli e dolciumi che distribui' e fece distribuire dal
suo seguito, all'entrata nella città, ai bambini milanesi che, estasiati dai
regali inattesi, presero ad esclamare "Oh bej! Oh bej!" che in
italiano significa "Che belli! Che belli!"

Inizialmente gli Oh bej! Oh bej! si svolgevano presso la
Piazza dei Mercanti, nel 1886 la manifestazione fu trasferita nella zona
adiacente alla Basilica di Sant'Ambrogio, dove rimase per 120 anni.
A me
piaceva molto quel tipo di Fiera: tante bancarelle di giocattoli, di addobbi
natalizi, di piccolo antiquariato e di libri antichi, di fiori e di firòn:
castagne affumicate al forno, bagnate di vino bianco e infilate in lunghi
spaghi. Non le ho mai mangiate e non le mangerei, ma erano una tradizione che
si è quasi completamente persa.
Nel 2006, la Fiera venne spostata nella zona del Castello
Sforzesco, dove tutt'oggi è organizzata.
Oggi le bancarelle degli Oh bej! Oh bej! offrono
principalmente prodotti di artigianato, dolciari, di abbigliamento vario,
compreso quello per cani, ed io ogni anni qualche cosa di interessante per la
mia Agata la trovo, quasi niente giocattoli, poco antiquariato, vecchi libri di
poco interesse e nuovi libri che non interessano a nessuno, moltissimo cibo da
strada, palloncini dai colori metallici e sgargianti e quelli si' che sono un
bel ritorno, anche se ora ci sono i Pokemon o i Supereroi.
E poi, immancabile in ogni Fiera che si rispetti, Sua Maestà
lo zucchero filato!
Se passate da qui, andateci: Milano in dicembre è piu'magica
del solito!
Carmina Burana, Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele. Inaugurazione illuminazione natalizia 2018.
Marisa Cappelletti
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