Mi piace scrivere, ma siccome sono eternamente di corsa,
insofferente ed amante della sintesi, scrivo racconti brevi. Sono consapevole della mia incapacità di
scrivere un romanzo od una storia di piu’ di 20, facciamo 10 cartelle ma, non avendo grandi ambizioni
letterarie, mi sta bene cosi’.
Mi piace partecipare a concorsi letterari. Rigorosamente
gratuiti, rigorosamente indetti da case editrici serie o da associazioni
altrettanto serie.
Ho una certa esperienza in queste cose avendo partecipato
negli anni a tante competizioni letterarie percio’ ecco alcuni consigli:
- Lasciate perdere quei concorsi che chiedono una qualsiasi
partecipazione finanziaria per presunte
spese di segreteria: sia che chiedano una somma irrisoria sia che i costi
vadano dai 5 ai 50 euro (un concorso abbastanza famoso ne chiede 200), oppure
ancora peggio un tanto a poesia come un tanto al chilo le ciliegie al mercato,
ci rimetterete sempre e comunque voi.
- Cercate informazioni su chi indice il concorso. Non
immaginate nemmeno quanti furbi ci sono anche in questo ambito! Mi è capitato
di incontrare una sedicente scrittrice -avvocatessa – editrice-mecenate
che, incassati i “diritti di segreteria” spediva a ciascun partecipante un
attestato di partecipazione consistente in una foto da stamparsi in proprio da
internet e pubblicava, su richiesta, un
libro dei vari autori cascati nella
truffa (me compresa) in self-publishing
facendo figurare in copertina soltanto il proprio nome, come autrice del
tutto.
- Controllate le
piccole Case Editrici e se pubblicano a pagamento passate ad altro. Ammesso che
possiate vincere il concorso, riceverete senza dubbio alcuno una “proposta di
pubblicazione” con la clausola dell’obbligo di acquisto di un certo numero di
copie. Allora pubblicate da voi tramite Il mio libro o Youcanprint o altre
piattaforme apposite.
- Sappiate che solitamente le varie Biblioteche comunali
o anche i Paesini che vi invitano alla partecipazione solitamente non andranno
mai oltre le mura della sala lettura o
consiliare del paesino stesso. Scordatevi pubblicazioni o codici ISBN o anche
un minimo di pubblicità. Tutto avrà inizio e fine su quattro sedie e 5 intervenuti con i
complimenti dell’addetto comunale.
- I concorsi regionali invece, e non solo quelli, hanno la
brutta abitudine di privilegiare i poeti o gli scrittori appartenenti alla
Regione. Di solito. Ma se volete rischiare, fatelo.
-Infine ma non finisce certo qui ci sono le associazioni che
per accettare vostri scritti richiedono l’iscrizione annuale con tanto di
tessera e giornalino mensile o trimestrale o
quando lo stampano lo stampano. Toglietevi la curiosità di andare a
vedere su Google Maps le sedi di queste associazioni che solitamente si fanno
passare per ONLUS . Scoprirete palazzi o
alazzine residenziali qualsiasi, senza nemmeno una targa esterna ad indicare la
presenza di almeno un ufficio.
Scoraggiati?
No! Sappiate che i concorsi ben scelti sono sempre un’ottima
palestra di scrittura e, se scegliete le Editrici giuste, avrete anche,
qualora il vostro lavoro venga giudicato di un certo valore, la
soddisfazione, anche solo per iniziare, essere premiati in bei contesti storici
da giurie di qualità e da un Editore onesto,
di vedervi pubblicati in un bel
libro canonicamente stampato e dotato di codice
ISBN, indispensabile per la vendita nelle librerie, con il vostro Nome e
Cognome.
Potrebbe anche capitarvi, come a volte capita, di ricevere
una richiesta di pubblicazione con regolare contratto editoriale, royalties incluse.
Posso garantirlo personalmente.
Marisa Cappelletti
Marisa Cappelletti
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