giovedì 9 febbraio 2017

Festival!


E’ tornato. 

Come ogni anno da ben  67 anni eccolo ancora qui: il Festival!
I media lo celebrano, lo esaltano, lo lodano. Io, sarà che con l’età sono diventata piu’ esigente in tutto compresa la musica, sarà che ricordo  i bei tempi, io non sono per niente entusiasta della musica, dei testi, degli ospiti, escluso Ricky Martin per ragioni ovvie a chiunque  senza distinzione di sesso,  dei presentatori. Insomma, a mio personalissimo parere: un disastro.

Non voglio parlare dei nostri eroi di sempre, che solo negli eventi luttuosi  vengono ricordati, schierati sul palco imbarazzati e fuori posto. Ma dedicategli una trasmissione intera, uno speciale, non date medaglie nè sprecatevi in elogi, peraltro meritatissimi, ma alzate gli stipendi! Non portateli sul palco di uno spettacolo, non riduceteli a figuranti, non se lo meritano, non é giusto!

Le canzoni: escludendone due o tre al massimo, e non so dire quali, la musica non c’é. E’ stata messa da parte. Ci sono accordi ma melodie no. Il rock, chi sarà mai questo sconosciuto? Il rap, cosa è mai? C'é qualche traccia di pop, che va benissimo, ma qui é di scarto. E basta

I testi: escludiamone sempre due al massimo tre che son decenti si', ma non sono accompagnati da una altrettanto decente parte musicale, ma i testi Signori miei contengono tutto cio’ che un testo non dovrebbe contenere: ovvietà su ovvietà, tristezze su tristezze, ripetizioni su ripetizioni, sensi sconosciuti su sensi sconosciuti. Nel senso che non si capisce cosa mai volesse intendere l’autore con parole gettate a caso li’ una dopo l’altra.

I cantanti: escludiamone quattro o cinque coraggiosi che già son famosi, ma gli altri, perdinci, chi sono? Sappiamo da tempo ormai che i cosiddetti big molto sportivamente non  vogliono saperne di cimentarsi con altrettanti big con i quali potrebbero perdere la gara ed allora apriti cielo…, ma allora che ci resta? Ci restano questi altri delle serate che abbiamo visto: perfetti sconosciuti arrivati dal nulla o da qualche talent. Pare che oggi funzioni cosi’
Ma allora non chiamatelo piu’Festival della Canzone Italiana, facciamogli un funerale unico e definitivo, chiudiamo le storiche porte del teatro Ariston. E’ stato bello, ma è finita.
E Amen.

Stendo un velo pietoso sulla simpatia e la verve travolgente della conduttrice. Che probabilmente sta li’ perché tanti dei ragazzi conosciuti solo a lei vengono dal suo ingombrante talent.

Questo è il Festival, bellezza,  l’hai pagato e profumatamente ed andrà avanti ancora per altre sere, ti piaccia o no!

Rassegnamoci.


Marisa Cappelletti



Nessun commento:

Posta un commento