lunedì 16 gennaio 2017

Racconto a puntate

Dalla parte del manico
Seconda puntata



La donna era seduta là, anonima in un anonimo bar, sola, ad aspettare la fine della storia.
La Lama era divenuta incandescente, bruciandogli la pelle attraverso la tasca e lui ne aveva percepito tutto il fascino, il calore il richiamo. Gli aveva trasmesso il desiderio di quella vita inutile, la voglia di accanirsi senza pietà sul corpo sgraziato e pesante.
Le aveva sorriso.
Lo aveva invitato con lo sguardo.
Forse avrebbe voluto solamente rubarle la borsa e l’anello da quattro soldi. Ma il suo misero mestiere di ladro all’improvviso non gli era più bastato e, quando fuori dal locale, nella via buia l’aveva estratta per minacciarla, la Lama era divenuta non il tramite ma la guida e la protagonista dell’omicidio così simile ad un atto d’amore.
Velocissima la prima coltellata era affondata con  facilità nel grasso morbido, rigirandosi una, due, tre volte con voluttà. Lei aveva iniziato a gridare ma la mano di lui l’aveva zittita quasi subito.
La sua mente sconvolta avrebbe preferito nutrirsi di quelle grida, riempirsi e nutrirsi del terrore che sconvolgeva la donna ed eccitava lui oltre ogni limite immaginabile.
L’aveva estratta dalla ferita per lasciarla libera di sanguinare e poi subito, senza respiro, due fendenti profondi allo stomaco con quel rumore a Lei ben noto, vera musica infernale per un concerto a tre.
 Il sangue colava nero nel buio e lui se lo sentiva addosso, avrebbe voluto berlo tanta era la foga . Poi aveva cominciato a colpire a casaccio, ferita su ferita, colpo dopo colpo.
E Lei sempre più bollente, sempre più letale. Era arrivata al cuore, giù in fondo, poi fuori ed ancora giù a tagliare, lacerare, finire, uccidere in un amplesso senza respiro.
 Per poi lasciarlo chino su di lei inebetito, immobile, esausto e soddisfatto.
Si alza, le spalle incurvate, la testa bassa, rughe di sangue sul volto di gesso, si china su quel che resta della donna, estrae la Lama con un colpo secco che emette uno strano risucchio e, tenendola nella mano che ora trema striscia, da verme qual’è, contro il muro umido fino alla fontana della piazza. Vuole lavare via l’atrocità commessa.
Pensa di cavarsela così?
No amico, per te non è ancora finita!


Marisa Cappelletti



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