Perchè ognuno ha il diritto di esprimere un desiderio. Che si realizzi o meno, che ti venga regalato quel che vuoi o no beh, quella è tutta un'altra storia.
Caro Babbo,
vorrei essere cattiva.
Per una volta nella mia lunga vita, vorrei poter agire come
mi suggerisce quell’istinto animalesco che è insito in ognuno di noi. Non
vorrei certo azzannare od uccidere qualcuno, ma spargere un po’ di cattiveria
qua e là confesso che si’ mi piacerebbe.
Non nelle esistenze in genere, ma in quelle che mi hanno
fatto male ben sapendo di farmelo, in quelle che non hanno esitato a vendermi
per salvare certe situazioni, per
salvarsi e tenersi strette le loro misere anonime vite, a quelle che si son
voltate dall’altra parte quando piu’
avrei avuto bisogno di una spalla, di un conforto, di una sola parola.
Non credo a quel vecchio proverbio che dice “chi la fa
l’aspetti”: non ho mai visto nessun
essere privo di coscienza aspettarsi alcunchè, anzi devo dire che la
maggioranza ha continuato a vivere tranquillamente la propria meschinità.
E allora si’, vorrei essere cattiva.
In che modo non so bene perché non posso e non potrei mai
augurare del male a nessuno; potrei
limitarmi ad un raffreddore di quelli micidiali, ma di gran lunga preferisco un
rimorso che rode un pezzettino di anima che non c’è, una incapacità futura di
allegria e spensieratezza, fosse solo per un momento.
Ecco si’, nulla di fisico o materiale, ma una piccola cosa
che scava dentro, un pensiero costante che sfugge ed inquieta, la
consapevolezza della propria povertà interiore.
Forse pretendo troppo, forse sarebbe meglio un giro al
Pronto Soccorso per un cuore che improvvisamente si accorge di battere, per un
cervello che si agita perché realizza che forse puo’ esistere un’anima e, prima
o poi, con lei bisognerà fare i conti.
Forse. O forse fantastico troppo, ma vorrei avere anche soltanto l’illusione che
potrei essere cattiva.
Almeno per Natale.
Tua Marisa
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