Scrivo racconti e poesie. Leggo tutto e di tutto. Amo la musica. Vivo i miei anni intensamente. Inutile ma doveroso aggiungere che tutti i diritti dei racconti e delle poesie pubblicati a mio nome sono coperti da Copywrite e quindi di mia esclusiva proprietà. La riproduzione è vietata.
domenica 29 dicembre 2019
Natale a Milano
Ieri ho passato una splendida giornata con due amici carissimi venuti a trovarmi da Rimini.
La nostra è una amicizia vera, di quelle che anche se non ti vedi per un anno non cambia nulla anzi, la gioia di vedesi è ancora piu' grande e c'è talmente tanto da dirsi da raccontarsi e da raccontare che non basta un giorno, non basta mai.
Abbiamo pranzato in un locale tipico sul Naviglio Grande: tavoli piccolissimi, atmosfera bohemienne, quadri di giovani artisti in mostra sulle pareti e, come sempre, lo splendido bar che domina la piccola sala.
Il cibo? Stracotto al vino rosso con polenta e cotoletta con patate al forno. Un buon bicchiere di vino e porzioni enormi.
Poi una lunga passeggiata per le vie della moda: Montenapoleone e Della Spiga.
Erano tutti quanti li'! Ieri pomeriggio tutto il mondo era riunito li': si faticava a camminare ed a farsi largo tra turisti incantati dalle luci e dallo sfarzo delle vetrine e da quel che mettevano in mostra.
Prima ancora di arrivare in Via della Spiga e cioè all'inizio di Corso Venezia ci sono le vetrine di Dolce&Gabbana che lasciano straniti per i colori sgargianti delle luci (che fanno pendant con quelle nel corso, firmate sempre dai due stilisti), in verità troppo sgargianti. E per l'interno del negozio che mette in secondo piano gli abiti per lasciar posto a bancarelle probabilmente siciliane riempite di cibo in cartapesta. Si va dal pesce ai formaggi, dalla carne alla frutta. Un'esplosione di fantasia che a me, che sono per la sobrietà, ha lasciato perplessa, anche se con una certa ammirazione.
Sempre il duo Dolce&Gabbana in Via della Spiga ha decorato le sue tante vetrine con borsette luccicanti da sera perse in ingressi di miniere presidiate da elfi giganteschi.
Ma quel che piu' mi ha colpito è l'esposizione di gioielli di Scavia.
Esposizione che non ha nulla da invidiare ai gioielli della corona inglese.
Sono abituata a grandi gioielli nelle vetrine dei piu' famosi marchi mondiali, ma quel che ho visto ieri ha dell'incredibile. Una parure di diamanti e smeradi dal verde purissimo quasi senza inclusioni (ma giusto perchè non esistono smeraldi perfetti) e dalle dimensioni impossibili. Dei capolavori di alta gioielleria che probabilmente non verranno mai indossati sia per le dimensioni che per il valore e soprattutto per mancanza di occasioni all'altezza.
Montenapoleone invece, meno discreta dell'altra via, era un'esagerazione di vestiti da sera d'oro argento e luccichii vari, scarpe con pietre e piume, anche qui diamanti ovunque e per non farsi mancare nulla una fila di auto incredibili parcheggiate strategicamnete per far bella mostra di sè.
Ferrari ultimo modello, Mercedes mai viste prima, Lamborghini strepitose, Bentley, Jaguar ed altre piacevolezze del genere.
Luci a condire il tutto. Palazzi di luci, palazzi infiocchettati (da Cartier) con enormi fiocchi di luci rosse, addobbi appesi sulla strada.
Un turbinio senza fine.
Troppo.
Devo dire davvero troppo per i miei gusti.
Ho dimenticato le vetrine di Gucci che festeggiavano un Natale ai tropici coloratissimo con alberi di banane, spiagge, vestiti importabili che non c'entravano nulla con le feste in corso ed una Ferrari color nocciola decapotata degli anni cinquanta. Sempre in vetrina.
Mi girava, ci girava la testa. Bellissimo, certo, pero'...
Pero' ci siam cercati un piccolo bar in Via Manzoni, via finalmente tranquilla e ci siamo gustati delle buonissime cioccolate con panna seduti in un salotto un po' fanè con velluti e specchi.
E poi via dalla pazza folla.
Una bella giornata, un immenso piacere condito da chiacchere sui desideri e le speranze, i fatti quotidiani, le nostre vite.
Abbracci e promesse di rivederci presto, mentre dietro di noi la vita milanese continuava a scorrere frenetica.
Marisa Cappelletti
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