E finalmente è autunno: piove, fa piuttosto fresco, le piante iniziano a perdere le foglie, quelle rimaste si tingono di vari colori dal giallo al ramato dall'arancio al rosso e si inizia già a vedere nei centri commerciali le luminarie natalizie ed i vari prodotti di ogni genere che riguardano il Natale.
Troppo presto? Ma no, per noi milanesi non è mai troppo presto! Ai primi di novembre abbiamo già prenotato il pranzo di Natale (non esiste il cenone della vigilia, per noi pochi Milanesi d'O.C. e purtroppo non d'O.P., c'è soltanto il pranzo natalizio), la settimana bianca a Courma, programmato i regali e fra un po' scriveremo anche gli auguri di Buon Anno.
Noi adoriamo le atmosfere d'autunno, i viali tappezzati di foglie che diventano scivolose di umidità e ci fanno fare a volte delle belle slittate a piedi od in bicicletta con conseguenze imprevedibili e,a volte capita, con soste forzate nei vari Pronto Soccorso cittadini.
Noi non vediamo l'ora di indossare impermeabili, giacche e piumini, cappelli, stivali e sciarpe, di perderci nel traffico che in giornate di pioggia o di nebbia e piu' avanti di neve, diventa problematico ma, lasciatemelo dire con orgoglio, mai caotico.
Noi amiamo la nebbia. Senza eccezioni. La nebbia ci appartiene e, quando una mattina ci alziamo e non riusciamo a vedere quel che c'è oltre i vetri di casa, pensate che la situazione ci spaventi? Certamente no anzi, possiamo esclamare con soddisfazione: "Ueilà, l'è rivada!" (Eilà, è arrivata)
Noi siamo felici di fermarci a far quattro chiacchiere al bar con un cappuccino fumante davanti e poter dire "che frecc!" (che freddo)
Le caldarroste che una volta erano cosi' popolari, cotte su quel braciere bucherellato trasportato su un carrettino e distribuite in cartocci avvolti a bussolotto, le caldarroste purtroppo, simbolo dell'autunno
milanese, sono quasi del tutto scomparse. Non le voleva piu' nessuno: erano talmente care che si risparmiava andando da Mc Donald per un pranzo veloce completo di brownie e caffè. Ah questa americanizzazione forzata!
Vorrei aprire una parentesi per un elogio particolare alla pizzeria e rosticceria da asporto di Gino che, oltre ad essere un'istituzione per tante generazioni di studenti compresa mia figlia e fare una delle migliori pizze di Milano, conserva le tradizioni della mia città senza cedere ad hamburger vari e patatine fritte. Ieri, uscita dal mio amato parrucchiere che in quel Corso si trova, mi sono fermata davanti alla vetrina invitantissima di Gino e sapete cosa ho visto? La "cassoeula" si' proprio quel povero ma fantastico piatto. Ed io, che sono a dieta stretta, ho chiesto a chi mi accompagnava di lasciarmi li' un po'. Cosi', tanto per soddisfare almeno la vista se non il palato!
Chiusa la parentesi, anche se con rimpianto.
Noi aspettiamo l'autunno, intendo noi milanesi diversamente giovani (il milanese non invecchia), per poter andare la sera a teatro, scegliendo tra le tantissime rappresentazioni, per tutti i gusti, che ci offre la città e poi una bella cena in un ristorante elegante o easy, tradizionale o alla moda, ma ristorante caldo, rumoroso e pieno zeppo, purtroppo sempre pieno zeppo.
Insomma, per concludere, noi milanesi non amiamo l'estate metropolitana con il caldo soffocante, l'aria condizionata gelida, l'asfalto che si scioglie, le strade nude, le aiuole sofferenti e le case deserte.
Noi siamo per l'autunno e poi, tanto arriva quasi subito, per l'inverno.
Giovanni Danzi
Marisa Cappelletti
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