mercoledì 25 settembre 2019

Buonanotte fanta-horror!


Buco nero

Avevano attraversato un buco nero, quella regione dello spazio-tempo da cui nulla puo' sfuggire, nemmeno la luce!

Erano stati risucchiati quasi con gentilezza e si erano trovati a pochissima distanza non da  un pianeta invisibile ma da  un insieme di pianeti!
Quelli che gli scienziati ipotizzavano nascosti all'interno della massa densa del buco nero.

Piu'o meno.

Cosi' penso' Jeff, che non era un astrofisico ma solamente un ingegnere-astronauta, quando fu in grado di pensare in modo razionale.
Thomas guardava oltre i grandi oblo' della navetta la superficie sconosciuta che si stava avvicinando velocemente e pareva calmo. Leo se ne stava legato alla sua poltrona immobile, gli occhi strizzati, le mani aggrappate ai braccioli pieni di strumenti e pulsanti, incapace di reagire alla crisi di panico che l'aveva assalito.

La' fuori l'atmosfera assunse un color salmone acceso, striato da leggere pennellate azzurre, come se il sole stesse tramontando su un mondo pacifico ed amico.
Leo si tranquillizzo’, Thomas si lascio’ travolgere da una rumorosa risata di sollievo, Jeff aggrotto’ la fronte perplesso.

All’improvviso, come in un film di fantascienza proiettato su uno di quei giganteschi schermi  per 3D, i colori cambiarono ed un nero d’inchiostro denso si precipito’  sulla navetta spalmandovisi  sopra in modo uniforme e definitivo.

Ai tre parve di vedere un immenso spaventoso sorriso emergere dal buio.
Non fecero nemmeno in tempo ad emettere un grido perché il buco li ingoio’, li inghiotti’, li digeri' e tutto l’enorme miraggio torno’ ad essere quel che da secoli era sempre stato: un “corpo celeste con un campo gravitazionale così intenso da non lasciare sfuggire né la materia, né la radiazione elettromagnetica”.


L’eco lontana di quella che pareva una risata diabolica rimase imprigionata per sempre nella materia sconosciuta.



Marisa Cappelletti




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