lunedì 31 dicembre 2018

Le luci delle Feste

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Le luci delle Feste illuminano gli occhi
di chi osserva senza vedere i visi che sfilano
davanti all'indifferenza di anime sorde
al richiamo di poveri esseri senza speranza.

-Guardami- gridano muti, le mani tese
come gelidi artigli che non sanno afferrare
il pane della vita, sbriciolato in sogni
caduti nel baratro che fondo non ha.

-Fermati- implorano sguardi stanchi
senza più colore alcuno nè lacrime,
seccate in un giorno di tiepido sole,
traditi dal vento furioso di un vile destino.

-Lasciami- pregano menti svuotate
da ogni pensiero, -abbandonami qui
come io fossi un cane di strada, invaso
da rabbia mortale verso tutti gli umani-.

Il suono di un antico organetto accompagna
I passi dei giorni di Festa, il profumo di vaniglia
sale nell’aria frizzante e solletica palati voraci
mai sazi di cibo e di nuovi sapori.

Gli aromi si mischiano ai suoni, i canti
si uniscono alle note stonate di risa forzate
e di schiocchi di beneauguranti baci bugiardi,
campane suonano chiamando a raccolta
fedeli che fede non hanno mai conosciuto.

Altari si illuminano di sacre candele
accese per tracciare vite perdute.
La slitta avanza pesante di illusa umanità,
di esistenze buttate in giorni superficiali
che nulla hanno insegnato a cuori vestiti di piombo.

Le renne subiscono il peso di anime sconosciute
a chi non le ha mai sentite pulsare dentro di sè.
Campanelle d’argento annunciano l’incedere
della slitta attraverso giorni che esigono allegria.

La gioia di pochi bambini non riesce ad averla vinta
sull’immane tragedia di tanti che non sapranno mai
pronunciare parole di seppur piccola tranquillità.
Le càrole non fanno tacere i suoni di guerre vicine,
le grida di mille persone che fuggono senza una meta.

Le luci delle Feste illuminano gli occhi di chi non vuole vedere
e testardo guarda ad un orizzonte che presto si dissolverà.
I cori s’innalzano, i fuochi si accendono, i regali si scartano,
le case si illuminano, i disperati piangono, là fuori
i bambini muoiono, gli assassini sparano e ridono. 

Gli uomini di buona volontà non cambiano, ignorano.
Le slitte scivolano, le renne volano, le Feste arrivano.
La vita va.


Marisa Cappelletti





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