Strani ed inquietanti incontri in una Milano velata dalla pioggia.
La sindrome
Pioveva a dirotto e forse di piu’. Era senza ombrello e senza auto, i taxi erano un miraggio ed i capelli un disastro.
Pioveva a dirotto e forse di piu’. Era senza ombrello e senza auto, i taxi erano un miraggio ed i capelli un disastro.
Si rifugio’
sotto il portone di un antico palazzo di Corso Venezia, uno di quelli che nei
loro misteriosi interni si favoleggia ospitino aironi rosa in piccoli laghetti
artificiali riempiti di ninfee e circondati da vegetazione che riesce a
lussureggiare anche negli inverni milanesi...
E' un racconto breve piu' lungo del solito, percio' il seguito, se volete, lo trovate qui:
Marisa Cappelletti
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