mercoledì 4 aprile 2018

Lettera all'amor perduto

Divertimento infrasettimanale

Rosita
Fernando Botero  



Desesperada

Caro  travolgente Miguel mi perdido amor,
ma dove sei finito? 
Ti ho cercato ovunque.
Dopo quella magica sera passata al Pollo Gordo, appositamente da te scelto, amado mio , per il celebre raffinato menù : “Todo lo que puedas comer” tra pollo arrosto, patate speziate, cipolle fritte e sangria a fiumi, sei sparito!

Che cosa ho fatto mai per allontanarti in questo modo?
 Ma perchè allora mi hai organizzato a mezzanotte, sotto le finestre del motel  La Luna y las Hogueras, quella splendida serenata per fanfara e nacchere?
Stavo abbandonata sul letto con i miei 125 chili di innegabile fascino, sudata e profumata, una rosa tra i capelli ed un ventaglio nero come la Maya desnuda,  ad aspettare che tu uscissi dal bagno in cui stavi rinchiuso da 46 minuti , quando il flamenco giu’ nel parcheggio ha aperto il mio cuore ed anche  la porta da cui sei uscito piangendo.

Non hai voluto spiegare, hai farfugliato di problemi di stomaco e di intestino, di castrazione dovuta ad una non meglio precisata caricatura di donna, hai vomitato sulle mie scarpe verdi tacco dodici a stiletto e contorno di strass, sparendo poi nella notte sivigliana.

Ah, Miguel, mi hombre y  mi gran amor, non mangio più, non dormo più, non tangheggio piu’, son dimagrita due chili!
Torna da questa  mujer desesperada, torna : sto core aspietta  a te!
Tua por siempre.
                                        Rosita Encadenada.


Marisa Cappelletti





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