domenica 18 febbraio 2018

In una tranquilla mattina di un freddo febbraio

Sola, con un po' di malinconia ed un po' di tranquillità, una musica dolce, il respiro tranquillo del cane che dorme ai miei piedi, guardo negli occhi la vita...

Ah ragazzi, la vita! 
Questa scatola a sorpresa che ci hanno regalato, questa scatola magica che ogni giorno, fino a quando non ci è dato sapere, alza automaticamente il coperchio e butta nel nostro mondo pagliacci e fantasmi, palloncini colorati di felicità ed allegria, stelle filanti di dolore ed amarezza, coriandoli luccicanti di disillusione e rimpianto.
Arrivati verso la fine della strada potremmo pensare di conoscerla un po', ma non tanto, non fino al punto di sapere alfine come agire, come andare avanti, come prenderla, come aprire la scatola quando lo desideriamo ed in che modo chiuderla e sigillarla secondo l'umore e l'energia, la speranza e lo sconforto.
Lungo la via pero' ognuno di noi imparera', a proprie spese naturalmente, che ogni attimo vissuto non é buttato, che ogni decisione presa non é mai sbagliata perché in quel momento pareva l'unica giusta e possibile, che gli errori si pagano si', ma insegnano ad andare avanti, forse a farci sentire migliori, che i grandi progetti sono importanti, ma le piccole cose aiutano di piu', che ogni uomo, anche il piu' meschino e miserabile, é una creatura degna di rispetto e comprensione, che l'amore ci rende migliori, che il dolore ci fa piu' forti e che le persone anziane, come io sono, a volte credono di poter filosofeggiare sulla vita ma, in fondo, anche loro devono ancora imparare.
Molto.


Marisa Cappelletti





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