domenica 28 gennaio 2018

In frantumi

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E' una domenica di nebbia, una domenica tipicamente lombarda umida e malinconica, una domenica che porta con sè pensieri tristi, che è possibile vincere e sostituire con la speranza.

La vita, almeno la mia, é una caduta continua con momenti di sospensione. Non sopra le nuvole ma sospensione momentanea di ferite e lividi, di quelli che raramente si rimarginano o scompaiono del tutto.
Nessuno può prescrivere ricette di serena sopravvivenza o di ricomposizione miracolosa di
anime cuori e menti ridotte a ferraglia arrugginita da inutili ma comprensibili lacrime interiori
di autocommiserazione.
Devi rialzarti da solo, stringere i denti e guardare oltre.
Ed allora, ma solo allora, quando il tuo sguardo volgerà lontano, ti racconterò di sprazzi d'azzurro sopra nuvole nere, di pensieri finalmente liberi che possono ancora proiettarsi verso
piccole o grandi speranze, di cuori che si scoprono capaci di riempirsi di nuovo d'amore e di anime pronte per l'ennesima volta a darsi a chi saprà meritarle, a dare perchè quello é il loro ruolo.
Ti dirò che può succedere di essere felici, anche dopo essere stati smembrati e buttati via, fidati, può succedere.
Ti consegnerò il foglio bianco senza un rigo, perché dovrai essere tu a scrivere quel che é stato, quello che é e quello che vuoi fortemente che sia domani.
Coraggio, lo sai e lo puoi fare.


Marisa Cappelletti




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