Il libro da scoprire domenica scorsa era
Uomini e topi di John Steinbeck
I Edizione
Ho letto per la prima volta questo romanzo da adolescente e forse, anzi sicuramente, non ne ho ben capito il senso e la drammaticità. Rileggendolo piu' tardi ho scoperto un capolavoro.
Il titolo dell'opera é derivato da un verso del poeta scozzese Robert Burns, ma si riferisce anche al rapporto, a volte involontariamente violento, che Lennie, uno dei due protagonisti del libro, ha con gli animali. Non raccontero' la trama, posso solo scrivere che è la storia complessa e drammatica nella sua semplicità, ma accennero' soltanto che si svolge durante il periodo successivo alla crisi del 29 e tutto ha inizio a Soledad, in California ed i due protagonisti Lennie e George sono due braccianti africoli che si guadagnano da vivere girando i ranch in cerca di lavori stagionali. Lennie è un omone con un grave ritardo mentale che non saprebbe badare a sè stesso se non avesse il suporto di George, omino minuto ma scaltro e dotato di una intelligenza pronta ed acuta. La storia evolve in un primo dramma che portera? i due amici a quello finale.
Un consiglio: se già non l'avete letto leggetelo. Dopo averlo iniziato non lo lascerete piu' se non all'ultima parola delle sue 124 pagine.
Una curiosità: Uomini e topi è stato tradotto per la prima volta in italiano da Cesare Pavese e pubblicato da Bompiani nel 1938.
John Steinbeck nasce a Salinas in California il 27 febbraio del 1902 e muore a New York il 20 dicembre 1968. E' stato uno scrittore di storie brevi ed un corrispondente di guerra.
Nel 1940 riceve il Premio Pulitzer per il romanzo Furore e nel 1962 gli viene assegnato il Premio Nobel per la Letteratura.
Le sue opere piu' conosciute sono I pascoli del cielo, La santa rossa, Pian della Tortilla, naturalmente Uomini e topi, il superbo Furore, che consiglio vivamente, La valle dell'Eden, L'inverno del nostro scontento.
Film famosi sono stati tratti da suoi romanzi, uno per tutti la Valle dell' Eden.
Con Faulkner Steinbeck é stato uno dei maggiori rappresentanti della Lost Generation, generazione di artisti che ha saputo descrivere la grande crisi americana.
Marisa Cappelletti
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