Sei la mia città.
Soffocata dallo smog, dal caldo estivo che scioglie
l'asfalto e dalla nebbia che ti entra appiccicosa in gola durante l'inverno
gelido.
La gente corre, corre sempre. Corre per prendere al volo
l'autobus strapieno, per acchiappare la metro che chiude sempre le porte quando
sei quasi arrivato. Corre per attraversare il caos di auto sulla circonvallazione e riuscire a
"beccare" almeno il giallo del semaforo. Corre a casa, corre per uscire di casa, per sport o per necessità.
Sei la mia città.
I ragazzi verso sera affollano i bar del centro, del
Sempione, dei Navigli per il rito dell'aperitivo. Musica e chiacchiere, cibo e
risate. Tutti i ragazzi che incontri sono belli, tutti i ragazzi sorridono, tutti
i ragazzi amano e si amano: sono i giovani della mia città, come vorrei
vederli.
Ma le tue strade sono piene di disoccupati, di disperati, di
persone arrivate da ogni paese del mondo, le lingue si mischiano, come si
mischia la disperazione ed anche se si fa molto, quel molto non é mai
abbastanza.
La notte sei pericolosa: posso essere fortunata e non
incontrare niente, posso essere nel posto sbagliato forse nel momento sbagliato
ed incappare in tutto.
Sei la mia città ed io ti amo cosi' come sei:
sei la mia Milano.
Lucio Dalla
Milano
Marisa Cappelletti
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