mercoledì 23 dicembre 2015

Un piccolo, crudele thriller di Natale

Babbo Natale

Era ingrassato a dismisura, era diventato brontolone, miope ed anche pigro.
Il vestito rosso, anche se i piccoli angeli glielo avevano allargato il più possibile, non gli entrava più. Mangiava con ingordigia, mangiava di tutto e beveva bottiglie su bottiglie della storica riserva dei Santa Claus.
Le guance erano gonfie e rosse, piene di venuzze, così come il naso, il colesterolo aveva raggiunto livelli impensabili, il diabete avanzava silenzioso a passi da gigante!
Gli occhialini tondi, che non riuscivano più a sostenere le lenti troppo spesse, erano stati vezzosamente sostituiti da un paio di Gucci in tartaruga.
Con la stazza che si ritrovava era impedito nei movimenti: sbuffava e si lamentava in continuazione. Intendeva demandare le consegne, tutte quante, a Gesù Bambino ed al povero asinello.
Perché lui, sosteneva, non ce la faceva a passare per tutti quei camini.
Non è che non ce la faceva più, non ci passava proprio più!
Le renne preoccupate dall'avvicinarsi del 25 Dicembre e dalla situazione ormai insostenibile, si riunirono in assemblea nel bosco di abeti dietro la casa.
Freccia, la più autorevole, prese la parola, espose la situazione e suggerì l'unica soluzione possibile.
Tutte ne furono convinte.
Rudolph, l'ultima arrivata, raccolse le schede di tutte quante le nove renne e lesse la sentenza:
Approvato all'unanimità.
Giunse il giorno della prova generale: il ciccione salì sulla slitta, agganciò le poverette alle briglie rosse e con un tonante
 - Oh vaiiii!!-
le fece alzare in volo. 
La slitta scricchiolava paurosamente, le renne faticavano a rimanere su.
Cometa, quella che apriva la strada, abbassò la testa: era il segnale.
Nel cielo gonfio di neve la slitta fece una repentina piroetta e Babbo Natale, colto alla sprovvista, precipitò giù a capofitto, sfracellandosi sul suolo ghiacciato.
Poco distante gli occhiali di Gucci mandarono un brillio complice e la neve sollevata e leggera, iniziò a cadere a larghe falde.
Merry Christmas!


Marisa Cappelletti



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