mercoledì 1 luglio 2015

Era d'estate

Come non ricordare e ricordarmi le estati di tanto tempo fa, le pensioncine che riempivano le strade assolate dei paesi della Costa Adriatica, i dancing all'aperto, le teste cotonate delle ragazze, i play boys romagnoli, i "lenti" e l'hully-gully?

 
1 Agosto 1965
La pensione si chiamava Esedra, non era proprio nel centro del paese ma era vicino al mare.
La signora Irma, piacente casalinga milanese bionda e minuta, era arrivata con Enrichetta, sarta pour dames a Milano, la figlia Maria Luisa ed il figlio dell'amica Giuseppe.
Irma, che dolce non lo era per niente, si sentiva un po' spaesata.
Per la prima volta da che si era sposata, nel '45 pochi soldi e niente casa, andava in vacanza senza la sua dolce metà Riccardo, atletico Vigile Urbano dagli occhi verdi.
Quindici giorni sull'Adriatico era tutto quello che la famiglia poteva permettersi e, visto che il marito non aveva ferie in quel periodo, ci era venuta sola con la Maria Luisa.
Si era fatta confezionare tre vestitini estivi, aveva comperato un costume, intero certo, lei era una seria signora sposata, aveva raccomandato al parrucchiere un taglio fresco e giovanile perchè in fondo aveva 42 anni ma molto ben portati, raccomandato alla figlia di comportarsi bene, come si conveniva ad una diciassettenne di buona famiglia come lei, chiuso un occhio sui tre due pezzi che la ragazza avevo voluto e sul quel vestito cortissimo, sopra il ginocchio. Ma in fondo era la moda, le chiamavano minigonne, e poi qualche soddisfazione alla bambina bisognava pur darla, era così a modo e brava a scuola! Era anche bellina, con quegli occhioni verdi come quelli del suo papà.
8 Agosto 1965
La signora Irma se ne stava seduta sulla sdraio, naturalmente con un asciugamano a righe tra lei ed il telo ruvido della sedia perchè così era più igienico, sola, sconvolta e sull'orlo di una crisi di pianto.
La Maria Luisa, come al solito, era sparita con quella compagnia di ragazzi che lei e Giuseppe avevano preso a frequentare il giorno dopo il loro arrivo.
Come era cambiata la sua bambina! Aveva preso una sbandata colossale per un tipo più grande di tre anni. Bel ragazzo questo sì anzi, pareva un attore del cinema! Ma santo cielo, lei era così piccola ed ingenua.
La sera, verso le 21 se ne andava con il bello e gli altri , l'avesse saputo suo padre, a ballare o al cinema e fino a mezzanotte non si ritirava! Aveva un bel raccomandarle di mettere la maglietta della salute che la sera al mare fa umido e di portarsi il golfino, non si sa mai. Non le dava retta e scappava via e chissà cosa facevano tutti quelli lì, Giuseppe compreso. Una sera, le aveva confessato, erano andati persino al Piper di Riccione a sentire quella mezza matta della Patti Pravo, figurarsi.
Stava perdendo la Maria Luisa, se lo sentiva, non la capiva più!
Ed Enrichetta? Invece di starsene seduta a leggere Annabella o qualche bel libro giallo di Scerbanenco, se ne andava su e giù per la spiaggia per farsi ammirare dai giovanotti ed anche dagli ammogliati, metteva in mostra il generoso decollté, si muoveva in modo indecoroso! Era vedova da cinque anni poverina, ma insomma, un po' di decenza poteva almeno dimostrarla.
La sera dopo cena, quando si sedevano nel dehors della pensione Esedra a prendere il caffé con gli altri ospiti, lei cercava sempre di farsi notare, rideva forte e gesticolava, insomma non si comportava certo da signora.
10 Agosto 1965
Come se tutto questo non bastasse lei, la signora Irma Rossetti in Mascherpini, aveva uno che le stava dietro. Un giovanotto un po' sovrappeso, capelli rossi sigaretta sempre in mano, una leggera scia di sudore, neanche tanto affascinante. Certo non c'era paragone con il suo Riccardo!
Il bellimbusto stava anche lui, con un amico, nella stessa pensione e tutte le volte che si riunivano alle 12,15 ed alle 19,15 per i pasti, tra parentesi non si mangiava poi male: c'era una seconda scelta sia per i primi che per i secondi ed in più sempre insalata fresca in una ciotola sul tavolo, tutte le volte dunque che scendevano per i pasti, lui la guardava fisso, senza mai distrarsi.
Era imbarazzante e persino Enrichetta ogni tanto si riprendeva dalle sue moine e chiedeva, un pò gelosa, -Ma se pò savé quel lì s'el voer?-
Lo sapeva lei cosa voleva, glielo aveva detto una volta inseguendola su per le scale dell'Esedra.
Lei gli aveva dato dello screanzato che se ne approfittava di una donna sola ed era scappata.
Ci fosse stato il suo Riccardo!
Giuseppe, il figlio diciottenne della sua amica, intanto si divideva beato tra due tedescotte poco serie, non come la Maria Luisa. Anche se, negli ultimi due giorni le era venuto qualche dubbio: quando la sera tornava era sempre tutta rossa, nonostante il bel colorito preso sulla spiaggia, con i capelli mezzi raccolti e mezzi sciolti ed un'arietta talmente trasognata che lei aveva paura di chiedere.
15 Agosto 1965
Ultima sera! Nel pomeriggio le signore erano state lontano dalla spiaggia perchè quello era il giorno canonico dei gavettoni e non volevano rovinarsi la pettinatura. Avevano chiacchierato, scambiato ricette e pettegolezzi e poi erano salite in camera per prepararsi alla cena di Ferragosto, c'era anche il dolce, ed alla festa danzante con musica dal vivo. Musica suonata da tre simpatici romagnoli più una cantante dalle forme strabordanti e da una voce che neanche la Carla Boni quando era nella sua forma migliore.
L'Enrichetta era arrivata con un vestito in pizzo nero da mezza sera, se non ce l'aveva lei che era sarta...e con uno chignon fermato da una broche di strass. Strabiliante. Lei invece era vestita normale, abitino a fiori senza maniche e collana di perle coltivate. Semplice sì, ma tanto chic.
Aveva avuto il suo bel daffare a respingere l'invadente spasimante che voleva ballare a tutti i costi con lei ma che, per sua fortuna, se ne era andato vero le 23, trascinato via dall'amico che voleva andare a ballare "in un locale serio" .
Sua figlia era volata via con la minigonna ed il principe azzurro e fino alla 1 di notte non ne aveva saputo più nulla. Quando era tornata, si era infilata a letto senza una parola e lei aveva sentito che piangeva.
Eh, il primo amore si sa...
La mattina presto del 16 erano partite con armi bagagli, Enrichetta immusonita e mal truccata, Giuseppe dispiaciuto di perdere la sua parte di Germania e la Maria Luisa disperata che non voleva andare via, piangeva che pareva un temporale di fine estate e sospirava in continuazione tra una soffiata di naso e l'altra -Amilcare, amor mio-
Sempre il primo amore, si sa...
1 Settembre 1965
- Cara la mia sciùra Franca, cosa vuole, certo il posto era bello, la pensione di classe, guardi ad ogni pasto c'era sempre in più l'insalata mista, la Maria Luisa un angelo, povera bambina. Stava vicino alla sua mamma, la sera alle dieci a dormire perchè la mattina sù presto che é tutta salute,
l'Enrichetta di compagnia, per carità, ma sa, essendo vedova insomma, la se guardava in gir, si guardava intorno con molta discrezione, per dirla tutta, ma sa com'é. Il Giuseppe poi, un vero giovane cavalier servente per la mia Luisina. Impeccabile, sempre ad accompagnarla quelle rare volte che andavano a prendere un gelato in piazza.
Siam venute via proprio perchè non avevamo prenotato per altri giorni, ma con un dispiacere, la savess, sapesse.
La pensa che il Ferragosto ci hanno fatto anche la serata danzante e di prima qualità né, con musica dal vivo. I ragazzi si sono divertiti tantissimo.
Ah, una vacanza me- ra- vi- glio-sa!
Però ho detto al mé Riccardo che io senza di lui non vado più da nessuna parte, la famiglia la gà de stà insema, deve rimanere unita e poi voglio cambiare: l'anno prossimo tutti al Tonale!-



Nessun commento:

Posta un commento