1 Agosto 1965
La pensione si chiamava Esedra, non era proprio nel centro
del paese ma era vicino al mare.
La signora Irma, piacente casalinga milanese bionda e
minuta, era arrivata con Enrichetta, sarta pour dames a Milano, la figlia Maria
Luisa ed il figlio dell'amica Giuseppe.
Irma, che dolce non lo era per niente, si sentiva un po'
spaesata.
Per la prima volta da che si era sposata, nel '45 pochi
soldi e niente casa, andava in vacanza senza la sua dolce metà Riccardo,
atletico Vigile Urbano dagli occhi verdi.
Quindici giorni sull'Adriatico era tutto quello che la famiglia
poteva permettersi e, visto che il marito non aveva ferie in quel periodo, ci
era venuta sola con la Maria Luisa.
Si era fatta confezionare tre vestitini estivi, aveva
comperato un costume, intero certo, lei era una seria signora sposata, aveva
raccomandato al parrucchiere un taglio fresco e giovanile perchè in fondo aveva
42 anni ma molto ben portati, raccomandato alla figlia di comportarsi bene,
come si conveniva ad una diciassettenne di buona famiglia come lei, chiuso un
occhio sui tre due pezzi che la ragazza avevo voluto e sul quel vestito
cortissimo, sopra il ginocchio. Ma in fondo era la moda, le chiamavano
minigonne, e poi qualche soddisfazione alla bambina bisognava pur darla, era
così a modo e brava a scuola! Era anche bellina, con quegli occhioni verdi come
quelli del suo papà.
8 Agosto 1965
La signora Irma se ne stava seduta sulla sdraio,
naturalmente con un asciugamano a righe tra lei ed il telo ruvido della sedia
perchè così era più igienico, sola, sconvolta e sull'orlo di una crisi di pianto.
La Maria Luisa, come al solito, era sparita con quella
compagnia di ragazzi che lei e Giuseppe avevano preso a frequentare il giorno
dopo il loro arrivo.
Come era cambiata la sua bambina! Aveva preso una sbandata
colossale per un tipo più grande di tre anni. Bel ragazzo questo sì anzi,
pareva un attore del cinema! Ma santo cielo, lei era così piccola ed ingenua.
La sera, verso le 21 se ne andava con il bello e gli altri ,
l'avesse saputo suo padre, a ballare o al cinema e fino a mezzanotte non si ritirava!
Aveva un bel raccomandarle di mettere la maglietta della salute che la sera al
mare fa umido e di portarsi il golfino, non si sa mai. Non le dava retta e
scappava via e chissà cosa facevano tutti quelli lì, Giuseppe compreso. Una
sera, le aveva confessato, erano andati persino al Piper di Riccione a sentire
quella mezza matta della Patti Pravo, figurarsi.
Stava perdendo la Maria Luisa, se lo sentiva, non la capiva
più!
Ed Enrichetta? Invece di starsene seduta a leggere Annabella
o qualche bel libro giallo di Scerbanenco, se ne andava su e giù per la
spiaggia per farsi ammirare dai giovanotti ed anche dagli ammogliati, metteva
in mostra il generoso decollté, si muoveva in modo indecoroso! Era vedova da
cinque anni poverina, ma insomma, un po' di decenza poteva almeno dimostrarla.
La sera dopo cena, quando si sedevano nel dehors della
pensione Esedra a prendere il caffé con gli altri ospiti, lei cercava sempre di
farsi notare, rideva forte e gesticolava, insomma non si comportava certo da
signora.
10 Agosto 1965
Come se tutto questo non bastasse lei, la signora Irma
Rossetti in Mascherpini, aveva uno che le stava dietro. Un giovanotto un po'
sovrappeso, capelli rossi sigaretta sempre in mano, una leggera scia di sudore,
neanche tanto affascinante. Certo non c'era paragone con il suo Riccardo!
Il bellimbusto stava anche lui, con un amico, nella stessa
pensione e tutte le volte che si riunivano alle 12,15 ed alle 19,15 per i
pasti, tra parentesi non si mangiava poi male: c'era una seconda scelta sia per
i primi che per i secondi ed in più sempre insalata fresca in una ciotola sul
tavolo, tutte le volte dunque che scendevano per i pasti, lui la guardava
fisso, senza mai distrarsi.
Era imbarazzante e persino Enrichetta ogni tanto si
riprendeva dalle sue moine e chiedeva, un pò gelosa, -Ma se pò savé quel lì
s'el voer?-
Lo sapeva lei cosa voleva, glielo aveva detto una volta
inseguendola su per le scale dell'Esedra.
Lei gli aveva dato dello screanzato che se ne approfittava
di una donna sola ed era scappata.
Ci fosse stato il suo Riccardo!
Giuseppe, il figlio diciottenne della sua amica, intanto si
divideva beato tra due tedescotte poco serie, non come la Maria Luisa. Anche
se, negli ultimi due giorni le era venuto qualche dubbio: quando la sera
tornava era sempre tutta rossa, nonostante il bel colorito preso sulla
spiaggia, con i capelli mezzi raccolti e mezzi sciolti ed un'arietta talmente
trasognata che lei aveva paura di chiedere.
15 Agosto 1965
Ultima sera! Nel pomeriggio le signore erano state lontano
dalla spiaggia perchè quello era il giorno canonico dei gavettoni e non
volevano rovinarsi la pettinatura. Avevano chiacchierato, scambiato ricette e
pettegolezzi e poi erano salite in camera per prepararsi alla cena di
Ferragosto, c'era anche il dolce, ed alla festa danzante con musica dal vivo.
Musica suonata da tre simpatici romagnoli più una cantante dalle forme
strabordanti e da una voce che neanche la Carla Boni quando era nella sua forma
migliore.
L'Enrichetta era arrivata con un vestito in pizzo nero da
mezza sera, se non ce l'aveva lei che era sarta...e con uno chignon fermato da
una broche di strass. Strabiliante. Lei invece era vestita normale, abitino a
fiori senza maniche e collana di perle coltivate. Semplice sì, ma tanto chic.
Aveva avuto il suo bel daffare a respingere l'invadente
spasimante che voleva ballare a tutti i costi con lei ma che, per sua fortuna,
se ne era andato vero le 23, trascinato via dall'amico che voleva andare a
ballare "in un locale serio" .
Sua figlia era volata via con la minigonna ed il principe
azzurro e fino alla 1 di notte non ne aveva saputo più nulla. Quando era
tornata, si era infilata a letto senza una parola e lei aveva sentito che
piangeva.
Eh, il primo amore si sa...
La mattina presto del 16 erano partite con armi bagagli,
Enrichetta immusonita e mal truccata, Giuseppe dispiaciuto di perdere la sua parte
di Germania e la Maria Luisa disperata che non voleva andare via, piangeva che
pareva un temporale di fine estate e sospirava in continuazione tra una
soffiata di naso e l'altra -Amilcare, amor mio-
Sempre il primo amore, si sa...
1 Settembre 1965
- Cara la mia sciùra Franca, cosa vuole, certo il posto era
bello, la pensione di classe, guardi ad ogni pasto c'era sempre in più
l'insalata mista, la Maria Luisa un angelo, povera bambina. Stava vicino alla
sua mamma, la sera alle dieci a dormire perchè la mattina sù presto che é tutta
salute,
l'Enrichetta di compagnia, per carità, ma sa, essendo vedova
insomma, la se guardava in gir, si guardava intorno con molta discrezione, per
dirla tutta, ma sa com'é. Il Giuseppe poi, un vero giovane cavalier servente per
la mia Luisina. Impeccabile, sempre ad accompagnarla quelle rare volte che
andavano a prendere un gelato in piazza.
Siam venute via proprio perchè non avevamo prenotato per
altri giorni, ma con un dispiacere, la savess, sapesse.
La pensa che il Ferragosto ci hanno fatto anche la serata
danzante e di prima qualità né, con musica dal vivo. I ragazzi si sono
divertiti tantissimo.
Ah, una vacanza me- ra- vi- glio-sa!
Però ho detto al mé Riccardo che io senza di lui non vado
più da nessuna parte, la famiglia la gà de stà insema, deve rimanere unita e
poi voglio cambiare: l'anno prossimo tutti al Tonale!-
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