Questo é per la mia città.
Nuvole smog e nebbia ed ancora nebbia nuvole e smog e via così, a strati, come una torta con tanta panna, crema e marmellata. Una torta che potrebbe farti malissimo ma a cui non sai rinunciare e vuoi continuare a mangiare per arrivare là, dove nascosto nella meringa c'é un cuore caldo di cioccolata morbida.
La mia città é così.
Il sole non sfolgora quasi mai, il cielo terso é una rarità,
ma io la amo così com'é.
In autunno la nebbia é la prima ad arrivare qui, ogni anno
vince la maglia rosa del giro d'Italia. Le foglie, efficienti e non c'é bisogno
di dirlo, nei primi giorni di ottobre si son già passata parola: han cambiato
colori all'abito ed hanno già provveduto a formare un bel tappeto nei parchi e
nei viali.
Sì, ci sono anche qui.
Poi improvvisamente ma non inaspettatamente si passa alle
mattine ghiacciate, alle auto parcheggiate nelle strade che non partono, agli
autobus che non arrivano ai metrò strapieni che -Si prega di scendere per poter
chiudere le porte, il treno non può partire - agli stati influenzali di gruppo,
alla galaverna che imbianca tutto, ai piumini alle sciarpe ed ai berretti di
lana.
Sperando che non nevichi.
Ma dopo tre o quattro mesi di milanesi vestiti di grigio
nero e marrone, di stivali e cappelli eccola di nuovo! Gli alberi si riempiono
di gemme, la nebbia si trasforma in foschia, il sole cerca di darsi un tono
spostando debolmente le nuvole ed improvvisamente il traffico é più disciplinato,
le ragazze sorridono, i ragazzi riprendono a scrivere sui muri, certo se
riescono a trovare uno spazio non ancora imbrattato, arrivano gli stranieri.
E' lei, la primavera.
Ma dura poco, qui il caldo arriva presto ed allora i mezzi
pubblici, nonostante aria condizionata e ventilatori ad acqua nebulizzata,
diventano forni circolanti, l'asfalto surriscaldato si scioglie, i tacchi
dodici delle belle affondano e restano lì, mentre le fashion girls vanno
avanti.
Arrivano i week-end che svuotano la città, abbandonandola
alla determinazione dei turisti.
E' l'estate metropolitana.
E avanti così, passano stagioni e persone, ma lei rimane lì,
ferma e granitica anche sotto descrizioni come questa che non regalano niente e
non rivelano nulla della sua essenza, sotto accuse che la feriscono e le fanno
male.
Lei é altro e molto più.
E' cultura, tanta. Puoi trovarla ovunque anche nelle strade
ed in metropolitana. Librerie grandi e piccole, teatri, cinema, caffè
letterari, concerti, musiche per tutti i gusti, musei, tanti eventi per tutti
anche per chi e sono tanti non si può permettere di pagarsi un piccolo svago.
Informandosi, c'é molto di gratuito, di scontato, di offerto.
E' cibo, tutto quello che vuoi italiano,latino americano,
etnico, vegetariano, vegano, da strada. Ristoranti lussuosi e trattorie alla
buona, ristoranti famosi e fast food che offrono colazioni e pranzi a volte
gratis a volte a prezzo simbolico a chi in tasca non ha quasi niente.
Ma soprattutto é cuore.
Sotto la scorza ruvida che a volte ed in malafede viene
scambiata per indifferenza, c'é il grande cuore della città.
Il cuore dei milanesi che a migliaia ogni giorno tendono
mani amichevoli a chi ha bisogno.
Ci sono mense, assistenza sanitaria, docce, abiti puliti,
posti letto, persino intrattenimento, sostegno di ogni genere per i meno
fortunati, per gli anziani soli, per chi ha problemi di salute, per chi vuole
solo parlare con qualcuno, per madri e bambini, per animali abbandonati.
Ogni giorno, ogni ora,un esercito di persone dà un aiuto ad
un altro esercito di persone.
La conosco da oltre mezzo secolo e come tutte le grandi non
é rimasta ferma sulle sue certezze, é cambiata ed ha cambiato,ha avuto momenti
orribili da cui ha saputo sollevarsi, é sempre pronta a combattere la violenza,
l'illegalità e la malavita che vorrebbero soffocarla, é andata avanti, puntando
dritta al futuro.
Eccola qui, con i suoi grattacieli, i palazzi modernissimi,
il vecchio centro storico, i quartieri dell'arte e del divertimento, quelli
della periferia problematica ma non dimenticata, dei Navigli che l'attraversano
come vene che portano il flusso vitale in questo enorme corpo sempre in
movimento, sotto un cielo che scorre e la copre, forse la protegge.
El mé Milan.
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