giovedì 14 maggio 2020

Una storia


Le mani

Una mano sicura a scostare i capelli imbiancati dal tempo, il sorriso velato di nostalgia sulle labbra asciutte, Luisa penso’ al passato. Le prime carezze al viso della madre, i suoi capelli biondi che, lei bambina, inanellava intorno alle dita per addormentarsi, la sicurezza calda della grande mano del padre mentre stringeva la sua.
Il battito impazzito del cuore sedicenne quando la mano liscia del primo amore aveva sfiorato la sua con un gesto timido.
Lo smalto bianco perla delle sue dita aperte per ricevere il simbolo di un legame che eterno non era stato.
Le manine che stringevano il suo seno nella richiesta primordiale, famelica e consolatoria, del latte materno.
Guardandosi le mani macchiate dal tempo lascio’ fluire la vita , tutto l’amore ma anche il tanto dolore.
Le mani, tantissime, strette per convenienza e per affetto che l’avevano tradita, accarezzata, cercata e persa.
Le mani della figlia sempre colme di tenerezza e d’amore.
Quel cerchietto d’oro consumato alla mano sinistra del primo amore ritrovato e perduto perché dopo mezzo secolo, ad un certo punto della via, non è possibile imboccare bivi diversi.
La mano non piu’ ferma di un difficile compagno di vita che con esitazione ora si affidava alle sue di mani, dimentico dei drammi condivisi.
Seduta al sole, deliziata dal profumo dei gelsomini che riempiva l’aria, sorrise grata per cio’ che era stato ed appoggio’ con un gesto stanco le mani in grembo , decisa a godersi la grande bellezza dell’ennesimo tramonto.

Marisa Cappelletti
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