Scrivo racconti e poesie. Leggo tutto e di tutto. Amo la musica. Vivo i miei anni intensamente. Inutile ma doveroso aggiungere che tutti i diritti dei racconti e delle poesie pubblicati a mio nome sono coperti da Copywrite e quindi di mia esclusiva proprietà. La riproduzione è vietata.
mercoledì 11 marzo 2020
*iostoacasa*
Come raccontarla, questa emergenza che ci tocca cosi' da vicino, che ci angoscia, ci stravolge la vita?
Sono, in Lombardia, oltre 5500 i contagiati dal Covid19 ovvero dal coronavirus, tanti morti, tanti gravi. In Italia i contagi hanno superato gli 8500 casi e il virus non si ferma: è aggressivo, si diffonde con estrema facilità e non si sa cosa possa fermarlo. Non ci sono vaccini, cure definite, opinioni sicure.
Abbiamo paura? Certo che ne abbiamo ma, purtroppo, ci sono ancora tante persone, tante credetemi, che pensano di essere invulnerabili e percio' escono, si incontrano, fanno gruppo, portano i bimbi a giocare nei parchi, non tenendo minimamente conto del rischio a cui si sottopongono ed a cui sottopongono chi sta loro vicino.
Ogni giorno veniamo bombardati dai media di avvertenze, raccomandazioni, divieti, consigli: E va bene cosi'.
Ogni giorno i social si scatenano inarrestabili con commenti di ogni genere dai piu' pacati ai piu' farneticanti, dai piu' educati ai piu' triviali. e le fake imperano sovrane. C'è chi non resiste ed approfitta anche delle sciagure che ci cascano addosso per raccontare e magari raccontarsi le bufale piu' inverosimili.
Gli Ospedali in Lombardia scoppiano, i medici, gli infermieri ed i sanitari tutti sono dei novelli eroi che resistono a turni impossibili, curano migliaia di persone, hanno il rischio altissimo di diventare essi stessi vittime del coronavirus. Ma non mollano, non si fermano, non si lamentano.
Gli anziani sono bombardati da notizie spaventose secondo cui in caso di necessità e scarseggiando i respiratori, verranno effettuate delle scelte fra "giovani e vecchi" , a scapito naturalmente dei "vecchi". Fantasia, realtà? Speriamo di non arrivare mai a doverlo constatare materialmente.
I morti sono tanti, ma non avranno funerali, gli ammalati sono e saranno soli ad affrontare la malattia: i parenti non possono accedere alle strutture in cui vengono ricoverati. I contagiati asintomatici devono affrontare una quarantena imposta.
I negozi chiudono, alcuni obbligati da decreti ministeriali, altri spinti da senso di responsabilità. Le scuole tutte sono chiuse, chi puo' lavora da casa, la maggioranza delle persone non lavora perchè le ditte e le società chiudono od hanno già chiuso.
Scenario apocalittico? No, scenario di giorni di un marzo "maledetto".
Ho letto un articolo di uno psichiatra famoso che ipotizza una sorta di vendetta naturale i cui segnali, fino ad ora, sono andati disattesi da questa stirpe di uomini che ha violentato in tutti i modi la natura. Lei, paziente, ci ha tempestato di avvisi inascoltati: il riscaldamento globale, l'aria avvelenata da ogni tipo di gas, la moria di tante specie animali, le stagioni sottosopra.
Ma noi niente, testardi ed ignari abbiamo continuato, muniti di ogni sorta di colpa, nella nostra folle corsa, abbiamo perso la capacità di fermarci, di ascoltare, di riflettere, di essere genitori come i genitori devono essere, di essere uomini come avremmo dovuto essere.
Ed allora la natura ha provveduto: tutti fermi ragazzi, basta! Ora si cambia!
Forse lo psichiatra ha ragione: dobbiamo cambiare per il nostro bene e per il bene della Terra tutta.
Chissà che questa situazione estrema non si trasformi in opportunità, un'ultima opportunità per gli uomini.
Marisa Cappelletti
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento