Mi ferisci quando dici che ho una malattia certa:
l'adolescenza tardiva.
Malata di infanzia o fanciullezza? Non me ne vergogno.
Quanto poco mi conosci e come non capisci!
Nessuno più di chi non ha avuto non ha e non avrà certezze ,
nessuno più di chi ha frequentato l'inferno ed ancora ci scende ogni tanto può
apprezzare le piccole cose.
Nessuno più di me può amare la vita nelle sue manifestazioni
più semplici e nella bellezza dell'essere.
Fortunato chi ha condotto un'esistenza senza grandi scosse?
Chi si adagia nel grigio della vecchiaia?
Forse.
Ma la felicità di riscoprire quello che i tuoi coetanei e
non solo non ricordano, non prendono in considerazione, non apprezzano, non
conoscono nemmeno, non la cambierei con la promessa di un solo giorno di
uniforme e piatta tranquillità.
Ho la consapevolezza dell'aria, del tempo, dei sentimenti,
della mente che spazia e sa ancora capire e volere ed anche volare.
E' questa la vita.
E se mi fa sentire una bambina che a volte esagera beh,
evviva!!
Buon viaggio persona fortunata.
E quando rischierai durante il tragitto di morire di noia
guarda, con gli occhiali dalle spesse
lenti da miope, fuori dal finestrino del tuo treno senza
fermate e saluta quella ragazzina che
corre nel prato saltando gli ostacoli che incontra, cadendo
e rialzandosi in continuazione.
Lei sì che sta viaggiando!
Marisa Cappelletti
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