Parafrasando il titolo di un vecchio film, oggi non è una
maledetta no, non esageriamo, non diamo importanza a chi non lo merita, ma
una brutta domenica.
Capitano quei periodi in cui le cose accadono, si
susseguono, non danno tregua.
Le cose fastidiose, gli incidenti di percorso, le brutte
cose. E tu cerchi di barcamenarti, di uscirne, di metterci tutta la
volontà che ci puoi mettere per cambiare la situazione, anche perchè ci
sei abituata, sai combattere.
Ma poi, poi ti arriva QUEL giorno, quello che ti colpisce a
tradimento, quello che non avresti mai pensato potesse iniziare cosi', quello
che pensi non finirà mai.
Una persona che stimo e che mi ha insegnato a scrivere,
dice:
"Se ti pare che la strada non sia più chiara e definita,
scrivi.
Scrivere porta chiarezza.
Se la stanchezza s’insinua e a volte ti domandi dove trovare
l’energia,
scrivi di te, di quello che senti, di quello che pensi.
Scrivere rende visibile il pensiero.
Quando hai bisogno di rifugio, sai, la scrittura si fa casa
e se vuoi raggiungere il mondo la scrittura si fa ponte.
La tua voce trova le parole, la mente si acquieta
il senso si rivela.
Quando hai paura scrivi, scandaglia il tuo stesso timore,
poni domande: la scrittura risponde.
Scrivere è silenzio denso ma è anche voce dell’umanità,
narrando noi stessi riscopriamo di essere parte della Storia
di tutti.
Scrivere è perdonare
perché lo sguardo su ciò che siamo si estende, si dilata.
Scrivere è vivere.
E la vita trova nella scrittura una delle sue più autentiche
testimonianze."
E' vero molto vero, ma a volte capita che cio' che ti accade
sia cosi' sorprendentemente negativo, che chi pensavi di conoscere
profondamente, anche nei suoi difetti, ti deluda in modo assoluto, che ti faccia
cosi' male, quel tipo di male che ti scava dentro un buco che non si riempirà
mai piu', che nulla nè nessuno, tanto meno tu, potra' mai giustificare nè
perdonare, perchè anche il perdono ha i suoi limiti, capita che l'accaduto
ti tramortisca, ti impedisca di pensare e di respirare, che per un tempo
indefinito ti fermi la vita.
Ed allora non hai piu' la voglia e la forza di scrivere, di
raccontare. Non hai nulla da raccontare perchè la mente si è svuotata di tutto
meno che di quello che ti è successo.
E provi rabbia, dolore, senso di solitudine e di abbandono,
ti sfiorano pensieri strani ed assurdi, hai paura, di quel che gli altri sono,
di quanto cattivi possano essere, di quanto male ti possano ancora fare, di non
aver mai capito niente, paura di continuare a vivere.
Paura che non scriverai mai piu' perchè non avrai mai piu'
nulla da dire.
E' vero, molto vero quel che dice la mia "mentore"perchè in fondo, vedi, nonostante il
vuoto, hai scritto.
Marisa Cappelletti
Road to hell (II part)
Chris Rea
"Bene, sono in piedi sulla riva di un fiume
Road to hell (II part)
Chris Rea
"Bene, sono in piedi sulla riva di un fiume
Ma l'acqua non scorre
Ribolle ad ogni veleno a cui penso
E sono sotto la luce dei lampioni
Non quella della gioia, lo so
Spaventato da non credere, giù fino in fondo alle tenebre
E la paura perversa della violenza
Soffoca un sorriso su ogni volto
E il senso comune sta risuonando dalle campane
Questo non è un guasto tecnologico
Oh no, questa è la strada per l'inferno
E tutte le strade confuse col credito
E non c'è niente che puoi fare
Sono solo pezzi di carta
Che volano lontano da te
Guarda il mondo, guardalo bene
Quello che accade quaggiù
Devi imparare questa lezione velocemente
E impararla bene
Questa non è una superstrada mobile verso il cielo
Oh no, questa è la strada per l'inferno"
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