Ode al mal di testa
Arriva in punta di piedi e s’insinua subdolo
nei pensieri che
frullano e spingono gridano e si perdono.
Li confonde con leggerezza cattiva.
Picchia piano sulle meningi affaticate ed aumenta improvviso
il tono.
Colori fluorescenti ed
onde puntute si rincorrono
maligni.
Come un moro che batte sul bronzo veneziano
cosi’ il martello cadenza il tempo e si ferma nel dolore che
avanza.
Ballerino con scarpe chiodate musico con tamburi sfondati.
Girotondi inarrestabili di sguaiati e urlanti pagliacci
calpestano perfidi le tempie che scoppiano.
Mani disperate stringono invano un capo che piu’ capo
non ha.
Le ore passano cavalcando dolorosi eterni momenti
di antico marasma e novella speranza che il sabba si plachi e
svanisca
nell’acquosa effervescenza
di una agognata calma chimica.
Marisa Cappelletti
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