Sempre o quasi sempre.
/www.intertwine.it/it/read/31w7c7UA/brave-ragazze
Brave Ragazze
Vorrei ricominciare.
Magari non daccapo, sarebbe impossibile per me, ma da dove
ho iniziato a perdere il controllo.
Almeno cosi’ giudicarono gli altri del villaggio il mio
essere divenuta improvvisamente taciturna e solitaria: perdere il controllo!
Io semplicemente non volevo piu’ avere a che fare con quella
parte di persone, uomini e donne, che mi giudicava male e precisamente una
sgualdrina perché avevo sorriso, dopo la Messa sul sagrato della chiesa, a
Samuel, il nipote del pastore Bennet.
Mi era simpatico Samuel: aveva un bel sorriso ed era gentile
con me, quando mi vedeva da lontano si toglieva sempre il cappello!
Mi isolarono, piu’ di quanto non lo fossi già, in quanto
giovane e bella in una comunità di anziani e pettegole.
Io non volevo piu’ vederli, né sentirli cosi’ mi ritirai
nella casa che era stata di mia madre e che ora mi apparteneva: la casa nel
bosco.
Da allora iniziarono i guai.
Un giorno il pastore Bennet scomparve nel nulla cosi’ come
spari’ improvvisamente anche la sua vecchia domestica Abigail.
Li ritrovarono dopo due settimane sulle rive del torrente
che scorreva dietro la mia casa.
Sgozzati come loro sgozzavano galline.
Ci volle poco per tirare conclusioni sbagliate: io per tutti
divenni la cattiva, la colpevole e quando dopo due soli mesi il carbonaio
Aaron, si’ proprio quello che aveva tentato di allungare le mani su di me
pensando che sia lecito molestare un'orfana perchè tanto nessuno la difenderà,
venne rinvenuto impiccato all’albero piu’ alto del bosco, e tutti si chiesero
come fosse possibile che stesse cosi’ in alto, io divenni per tutta Salem la
strega!
A morte la strega!
Cosi’ sono qui, come tante altre prima di me, legata ed
insultata, condannata al rogo nella piazza principale, circondata dai terribili
abitanti di questa maledetta cittadina, che siano tutti maledetti, sono finita
qui, giudicata da un tribunale che non sa nulla di me, sono qui e grido, grido
:
-Maledetti, oggi primo giorno dell’anno 1692 io, Mary Alcott
prometto che tornero’ quando voi sarete già tutti morti e ricomincero’. Magari
altrove, ma ricomincero’, prometto...-
Il fumo mi impedisce di parlare, di vedere, il rumore mi
assorda, il fuoco brucia la paglia, mi lambisce la gonna, sale, brucia, brucia!
Vorrei ricominciare.
Dopo tutto questo tempo che per me non passa mai, vorrei
iniziare una nuova vita, essere diversa da quella che sono!
L’uomo che mi aveva seguita prima nella metro affollata da
tutta quell’umanità indifferente che se ne tornava a casa da mogli mariti figli
amici amanti gatti e cani, occhi incollati al display del cellulare, orecchie e
menti sorde a tutto cio' che li circondava, ciascun individuo con le sue
miserie quotidiane e le sue misere infime speranze, l’uomo che voleva, lo so perché
percepisco le intenzioni, prima rapinarmi e poi lasciarmi tramortita da calci e
pugni in qualche angolo buio e sporco della città, ora se ne sta scompostamente
accasciato contro il muro, rossa poltiglia vischiosa, investito ed ucciso sul
colpo da un’auto salita a tutta velocità sul marciapiede e fuggita con la
stessa velocità, senza lasciare traccia.
La polizia scientifica sta isolando tutta la zona, una tizia
mi apostrofa sgarbatamente invitandomi a togliermi di mezzo.
I miei occhi, per un attimo solo divenuti rosso fuoco,
creano un vuoto dietro di lei, facendola cadere malamente.
Vedo la gamba ruotare in una posizione sconcertante e quasi
ridicola e sento lei urlare per il male.
E’ solamente una gamba rotta!
Mi avvio sorridendo verso l’attico che ho ereditato da mia
madre, in pieno centro città.
Mi aspettano vecchie amiche, alcune originarie di Salem, che
ho ritrovato nel corso degli anni, se anni si vogliono definire, per una festa
che solo noi sappiamo ed abbiamo saputo sempre fare: canti e balli dal cuore
della notte alle prime luci dell'alba.
Ma io, Mary Alcott, prometto che oggi, primo giorno
dell’anno 2019, sarà l’ultimo giorno in cui ho usato cio' che mi appartiene per
nascita.
Io tornero’, magari altrove, e saro’ la brava ragazza che ho
sempre sognato di essere.
Marisa Cappelletti
Nessun commento:
Posta un commento