lunedì 24 settembre 2018

Flop letterari


Ovvero: anche gli autori piu' venduti a volte inciampano.

Vi è mai capitato di abbandonare un libro al suo destino di non letto dopo poche o molte pagine? 
A me no.
Mi dispiace per l'autore che ci ha messo l'anima per annoiarmi,  per l'editore che ci ha creduto, ma soprattutto per la storia che rimarrebbe, proprio perchè abbandonata, senza una fine.
Beh, no, due libri non ho avuto il coraggio di terminare: Ulysses di James Joyce  e Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust. 
Sono sicura che molti mi capiranno cosi' smettero' di sentirmi in colpa.
Purtroppo mi sta capitando ancora: Non di sentirmi in colpa, ma di non riuscire a proseguire la lettura di ben due autori: Stephen King e Dan Brown.


Devo ammettere che Dan Bown non è tra i miei preferiti. Ricordo che quando lessi, in tempi non sospetti e cioè prima del boom letterario e cinematografico, Il Codice Da Vinci rimasi molto perplessa: non mi convinceva, pur essendo il professor Langdon un bel personaggio e la costruzione della storia molto complicata ma interessante, non mi ha mai convinta. La mia origine italiana e cattolica si ribellava alle ipotesi di Brown, c'era quasi un sentore di blasfemia nell'aria, mi infastidiva che questo oscuro scrittore americano si permettesse di stravolgere cosi' la Storia della mia religione di appartenenza. 
Ora e lo so che errare humanum est. perseverare autem diabolicum, ho iniziato a leggere Origin.
Diro' soltanto che sono arrivata a pagina 121 e nè io nè il professor Langdon abbiamo capito quale potrebbe essere la sconvolgente scoperta di Edmond Kirsch, anche se io qualche sospetto, conoscendo le preferenze di Brown, ce lo avrei! E la conoscenza non mi rende felice.
Provo una profonda noia nel leggere dei preparativi infiniti di una conferenza che cambierà le sorti del mondo. Va bene, Kirsch, hai scoperto l'origine di qualche cosa, ma, avanti, spiegacela, dopo oltre 120 pagine anche il lettore piu' paziente non ne puo? piu'.


  
Ma Stephen King mi piace molto. Mi sono sempre piaciute la leggerezza truculenta di certi suoi romanzi e le metafore sempre contenute nei suoi scritti  e nascoste tra le righe. Ho amato It, rappresentante terrorifico della vita, cosi' come mi sono piaciuti moltissimo Dolores Claiborne e Duma Key ma, c'è sempre un ma, il primo inciampo l'ho avuto con Mister Mercedes. Mi ha dato persino l'impressione che fosse scritto da qualcun altro. E subito dopo, non contenta, ho acquistato  Fine turno, non accorgendomi, pur leggendo come sempre la seconda di copertina, che era il seguito di Mister Mercedes.
Lo trovo noioso, poco scorrevole, non all'altezza di tutta la produzione di King. E lo tengo li', sul comodino, nella speranza di aver voglia, non so come e non so quando, di arrivare alla fine, Sperando naturalmente che il protagonista cattivo, Brady Hartsfield muoia una volta per tutte!


Marisa Cappelletti
   

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