No no, non chiudo il blog, chiudo solo per vacanze.
Questo è l'ultimo racconto breve pubblicato anche su Intertwine la piattaforma di scrittura che frequento spesso ed anche volentieri e sulla quale potrete trovare due miei magazine che contengono poesie e racconti, pensieri e recensioni. Sempre, naturalmente, se ne avrete voglia e tempo.
Guitars
C’è un negozietto nella via pedonale che porta direttamente
sul Naviglio Grande, un negozietto perso tra bar e ristorantini, che
sorprendentemente vende chitarre. Da 20 anni.
Prendimi la mano.
Ed alcune sono li’ in quella vetrina scura e brillano di colori
lucidi o di legni speciali. Ed il maestro che le crea mi guarda speranzoso ma
anche deluso dalla mia età che non puo’ certo avere dita veloci che corrono su
corde rock. E non sa invece che darei moltissimo per poter suonare, magari
soltanto l’inizio, di Smoke on the water come uno scatenato Deep Purple di
allora.
Come sei bello.
La chitarra elettrica sulla destra, tutta strass viola e
metallo d’argento, è li’ che aspetta il suo uomo vestito forse di pelle, con i
capelli lunghi, l’anello o gli anelli con i teschi, la t-shirt strappata, un
chiodo al lobo ed un cuore innamorato. Lascia l’Harley fuori, entra e, come un
amante stravolto dalla passione, se la porta via senza discutere nulla. Vuole
lei e solo lei. E’ sicuro che con lei non potrà finire. Sarà per sempre.
Sorridimi col tuo sorriso da ragazzo.
Entro spiazzando l’uomo col gilè anni settanta ed i capelli
appena spruzzati di bianco. Ah quanto sei giovane ragazzo! No, non posso né
voglio comprare uno dei suoi gioielli, non so suonare, non conosco la musica,
non ho nipoti chitarristi classici o rockettari. Voglio solo ammirare, magari
una toccatina a due corde, se posso. Una
piccola illusione che non costa niente. Mi
sorride comprensivo e mi mostra una cassa in legno grezzo che sta costruendo.
E’ come un padre che vede crescere le amatissime figlie e cerca di dar loro
tutto il bello ed il meglio che puo’.
Stai qui con me.
Esco ringraziando e mi fermo un’ultima volta davanti alla
vetrina scura: sono in cinque e mettono in mostra tutta la loro bellezza
moderna e colorata, ammiccando ad una vecchia signora che le guarda nostalgica
e non ancora paga di musica e di vita. So che tornero’.
Vieni, andiamo via. Insieme.
Marisa Cappelletti
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