STORIA DI STREGHE E DI MAGHI
Era una notte non molto buia e Carletto il Gufetto stava
bubolando a tutto spiano, tentando di renderla almeno tempestosa. L’intento era
quello di aiutare Adalgisa la Strega Indecisa a creare l’atmosfera ideale per
un piccolo sabba molto privato.
Non è che Adalgisa fosse una strega malvagia, no no, lei era
buona e quasi tranquilla, una di quelle che esercitano non tanto frequentemente
le arti magiche, solo quando si rende strettamente necessario, e rigorosamente
con magia bianca.
Dunque la nostra Strega aveva preparato quasi tutto per
l’incantesimo e stava aspettando la sua vittima. Beh, proprio vittima no,
perché il soggetto in questione era un bel signore di una certa età, conosciuto
in una chat per single sulle strade infide, anche per una fattucchiera, di
Internet.
Eh si’, la tecnologia aveva stregato anche le incantatrici
di professione!
Avevano scambiato mail e telefonate ed ora, dopo giorni e giorni, forse anni, passati senza che lei esercitasse magie, ora si ritrovavano innamorati persi. Che per una strega è il colmo!
Avevano scambiato mail e telefonate ed ora, dopo giorni e giorni, forse anni, passati senza che lei esercitasse magie, ora si ritrovavano innamorati persi. Che per una strega è il colmo!
La vittima consenziente finalmente aveva accettato un
incontro ed Adalgisa, il cuore stregato, aveva organizzato tutto.
La casa, solo all’apparenza appartamento elegante, si era
trasformata in un luogo di perdizione (si’ lo so, è un’espressione vecchiotta,
ma rende l’idea) con tutto l’occorrente per sedurre e coinvolgere chi voleva
essere sedotto e coinvolto.
Cuscini purpurei e oro di morbida seta, candele al profumo
di gelsomino, luci soffuse e rosate, sofà di velluto, musica di violini e lei,
splendente ragazza, nonostante la manciata di secoli che aveva sulle belle
spalle e che iniziava a pesarle inesorabilmente.
Aveva preparato una pozione per tutti e due: occhi verdi di
leopardo e blu di lupo del Polo Nord, lavanda, camomilla per smorzare un po’
l’effetto travolgente, frutti della passione in abbondanza, polvere di rubini,
fuoco e vento.
Insomma ce l’aveva messa tutta.
Carletto il Gufetto aveva smesso di bubolare e svolazzava
eccitato da un dolcetto alle mandorle ad uno al cioccolato.
La vittima era golosa!
Risuonarono due accordi di chitarra rock: era arrivato!
Adalgisa la strega indecisa chiese allo specchio chi fosse la piu’ bella del
reame. Lo specchio, come al solito stronzo, rispose:
-Chi vuoi che sia se ci sei solo tu?-
Ignoratolo, si aggiusto’ il mantello di velluto nero e
spruzzo’ le ultime gocce di Opium (anche le streghe hanno le loro debolezze),
poi apri’ la porta.
La strinse in un abbraccio mozzafiato e la bacio’ come
nemmeno Giacomo (Casanova) che aveva a suo tempo frequentato, sarebbe stato in
grado di fare indi, palpeggiandola attraverso il mantello, sorridendo le
sussurro’ –Finalmente amore mio!-
Ma siamo sicuri che a questo uomo diversamente giovane serva
la pozione magica?
Ormai la ragazza che c’era in lei era divenuta incontenibile
e allora Adalgisa, la strega tutto fuorché indecisa, si butto’ sull’enorme
divano di velluto bordeaux aprendo il mantello nero che rivelo’ un perfetto
corpo ventenne completamente nudo che aspettava solamente di essere
accarezzato.
Improvvisamente, sollecitato dalla visione, il bell’uomo di
una certa età si trasformo’ in quello che realmente era: Merlino Rosario il
Mago Straordinario!
Adalgisa lancio’ un grido di sorpresa, di giubilo e di
desiderio incontenibile nel vedere il...bel
mago.
Si alzo’ dal divano e ancheggiando sfacciatamente offri’ a
Merlino Rosario un antico bicchiere di cristallo ereditato dalla nonna
Enrichetta la Strega Perfetta, colmo fino all’orlo della profumata pozione
magica.
Tanto per essere sicura.
Tanto per essere sicura.
Ed infine, semi sdraiata ancora una volta sul morbido sofà,
il mantello a terra come un tappeto di rose nere, lo attiro’ a sé
preparandosi felice a sperimentare fino in fondo il significato di
Straordinario.
Carletto il Gufetto, sorpreso e scandalizzato , si copri’
gli occhioni ed il capino con una tenera ala e si addormento’.
Nessun commento:
Posta un commento