Attendo risposte.
Se ne sta lì. Nuovo, rotondo, lucido, trasparente.
Ed aspetta.
Aspetta come altri hanno aspettato invano in quel grembo
caldo.
Si potrebbe pensare di essere a qualche gara olimpica: 200
metri magari o forse salto in lungo. Ma in questa particolare rincorsa, in
questo posto accogliente nessuno arriva mai. Poco allenamento, alimentazione
sbagliata, nessun partecipante valido.
Ed intanto le ore passano.
Si sente inutile, sprecato. Potrebbe, se almeno riuscisse ad
arrivare, fare cose che solo lui e quelli come lui al mondo sanno fare. E tempo
nove mesi voilà ecco il miracolo, il suo miracolo!
Ed intanto le ore passano.
Qualche cosa però sta succedendo perché tra i compagni c'é
un certo fermento.
Là in fondo, prima della penultima curva sta arrivando un
gruppetto trafelato. Non paiono dei grandi atleti, ma hanno tanta buona
volontà.
Ecco l'ultima curva: qualcuno si ferma senza più fiato,
altri arrancano. All'improvviso uno si stacca e sferra l'attacco finale. Tutti,
lui compreso, gridano "sono qui sono qui" rimbalzando dappertutto e
l'eroe, l'ultimo eroe, si guarda in giro sfiatato, da ancora due colpi di coda
e crolla lì, proprio sul traguardo.
E le ore sono ormai passate.
Marisa Cappelletti
Nessun commento:
Posta un commento