Non amo particolarmente la fantascienza, meno ancora il fantasy, ma chi ha scritto l'incipit di questo racconto mi ha stimolato la fantasia e cosi' ho proseguito:
L'altro mondo
Avevano attraversato un buco nero, quella regione dello
spaziotempo a cui nulla puo' sfuggire, nemmeno la luce!
Avevano trovato non un pianeta invisibile ma un insieme di
pianeti! Quelli che gli scienziati ipotizzavano nascosti all'interno della
massa densa del buco nero. Piu'o meno.
Cosi' penso' Jeff, che non era un astrofisico ma solamente
un ingegnere-astronauta, quando fu in grado di pensare in modo razionale.
Thomas guardava oltre i grandi oblo' della navetta la
superficie sconosciuta che si stava avvicinando velocemente e pareva calmo. Leo
se ne stava legato alla sua poltrona immobile, gli occhi strizzati, le mani
aggrappate ai braccioli pieni di strumenti e pulsanti, incapace di reagire alla
crisi di panico che l'aveva assalito.
La' fuori l'atmosfera assunse un color salmone acceso,
striato da leggere pennellate azzurre, come se il sole stesse tramontando su un
mondo pacifico ed amico.
La navicella guidata dai comandi automatici atterro'
dolcemente su una superficie soffice e verde, verde come il piu' bel prato di
primavera.
Vale veramente la pena di leggere l'incipit che viene prima del mio contributo ed il resto del racconto che é bellissimo e manca ancora della parte finale.
Lo trovate qui:
http://it.20lines.com/write/368042/l-altro-mondo/446853#c
Marisa Cappelletti
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