Fate voi se l'uno o l'altro.
L'unica certezza é la sintesi.
L'Architetto
Entrò con passo elastico nel palazzo tutto vetri e acciaio dell'archistar del momento e si diresse verso gli ascensori.
Entrò con passo elastico nel palazzo tutto vetri e acciaio dell'archistar del momento e si diresse verso gli ascensori.
Una avvenente rossa, forse più che avvenente strepitosa,
incrociandolo gli lanciò uno smagliante sorriso, guardandolo con ammirazione.
Pur notandola, la sua mente rimase occupata completamente da Amber, la perfetta creatura e complice ideale che, nell'attico sul fiume,
l'avrebbe aspettato ed amato per sempre, con dedizione unica.
Entrò nell'enorme reception bianca e si diresse all'immensa
scrivania dove, dietro ad un Mac ultimo modello lo aspettava sbattendo le
ciglia Germaine, la segetaria di Starck.
Come ogni oggetto in quella stanza anche Germaine era un
super ultimo modello. Un modello di bionda, di abbigliamento firmato, di
efficienza. Ci pensò un attimo, ma uno soltanto. No, lei no, troppo algida,
troppo perfetta, non sarebbe piaciuta ad Amber.
La riunione si protrasse per oltre tre ore. La sua pazienza
era arrivata più volte al limite, ma lui era riuscito a controllarsi, come
sempre. Finalmente, dopo i saluti d'obbligo poté uscire e sull'ascensore
incontrò ancora la rossa.
Senza nemmeno una parola gli si incollo' addosso e lo baciò
con quella bocca a ventosa. Dissimulando il disgusto lui corrispose il bacio e,
scesi al primo piano, la trascinò in un ufficio che sapeva vuoto.
La abbracciò, le prese il viso ben truccato tra le mani, le
accarezzò il collo e strinse, strinse fino a farle perdere i sensi. Poi la
immobilizzò con i lacci che si era portato nella 24 ore.
Si svestì con calma, infilò la tuta da lavoro, mise delle
sopra- scarpe, stese dei fogli di plastica tutt'intorno e sotto la scrivania e,
coltello da caccia in mano, sorriso crudele sotto la mascherina chirurgica,
aspettò che la rossa rinvenisse, per poter leggere, con l’avidità e l’immenso
piacere che sempre provava in queste circostanze, sul volto stravolto tutto l'orrore possibile.
La sera, a casa, Amber sarebbe stata orgogliosa di lui.
La sera, a casa, Amber sarebbe stata orgogliosa di lui.
Marisa Cappelletti
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