Il sapore dolce della fine e della speranza
Un sapore dolce a cullarmi il cuore
la carità di una miserabile illusione:
cosi la fatale signora mi danza intorno
relegandomi, muto residuo di anima,
all'interno di me stessa, groviglio indistricabile
di cupo dolore e lontani echi di voci scomparse.
La rassegnazione mi spinge nel vuoto
delle sue ingannevoli braccia, le ferite
che ho dentro la reclamano quale ultima
panacea di una esistenza senza piu' ragione.
Ma una folata del vento che tutto lenisce
mi trascina oltre, lontano da cupi sepolcri
dal tempo scuriti, lontano da morti residui
di un amore svanito, cancella il dolore
che non vuole finire, mi prende la mano
e, soffiando un sospiro di dolce esistenza,
mi socchiude ancora una volta la porta
di una umana, vitale speranza.
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